Ancora 7 giorni di passione...
- Marco Innocenti
- 23 ago 2016
- Tempo di lettura: 2 min

Milioni, scambi più o meno fantasiosi, giocatori che rimbalzano da una città all'altra come palline impazzite... ma a chi giova un calciomercato lungo due mesi? Avete mai provato a chiedervelo?
Certo non alle società come la Fiorentina che, ogni giorno, ogni ora, dovrebbero star lì a commentare, smentire e puntualizzare le voci che corrono sul filo dei secondi. Partenze eccellenti, come quella paventata di Pepito Rossi verso poi non si sa bene quali lidi, oppure ancora partenze da suicidio collettivo, come quella che i media romani di sponda giallorossa danno già per fatta, con Borja Valero già alle prese con la scelta dei calzini da mettere in valigia per la sua presentazione a Trigoria.
Non giova neppure agli allenatori. Basta leggere la rosa con la quale ha lavorato Paulo Sousa a Moena per rendersene conto. Tolti i nazionali e le loro ferie post-Europeo, Dragowski è arrivato a ritiro iniziato, Diks pure, Toledo non ne parliamo, così come per i vari Sanchez, Tello, Salcedo e compagnia. Solo per dire del capitolo arrivi, perché un discorso a parte andrebbe fatto per quei giocatori che, al contrario, dopo il ritiro con la Fiorentina si sono accasati altrove. Tutti profili di medio-basso livello, con partenze utili per ridurre il monte ingaggi e per sfoltire la rosa, che però non hanno intaccato minimamente il potenziale della squadra di Sousa.
In queste settimane, poi, la società ha ribadito a chiarissime lettere il concetto che i migliori non si toccano e che il mercato della Fiorentina di quest'estate era stato trattenere i vari Badelj, Kalinic, Borja Valero a fronte di tante lusinghe ricevute. Siamo arrivati infine alle ore decisive: la Roma tra poco affronterà il Porto e saprà quali saranno le proprie disponibilità economiche per queste ultime giornate di mercato. Anche il Milan potrebbe riprovare a farsi avanti per Badelj ma, in questo caso, qualcuno dovrà spiegarci dove troveranno i fondi per un'offerta accettabile.
Io, alla fine, ho voglia di credere a Corvino e alle tante parole rassicuranti spese dalla proprietà. Voglio anche credere all'amore per questa maglia di Borja, che con Firenze ha stretto un patto d'amore, anche se prima di lui un'altra stella ha scelto la capitale per brillare lontano dal cielo di Firenze. La differenza, però, è una soltanto: quella Fiorentina aveva bisogno di vendere e incassare liquidità per provare a evitare l'inferno, arrivando così ad accontentare un giocatore che voleva andarsene per provare a vincere qualcosa. Stavolta invece il mercato viola è stato proprio improntato a rinforzare le casse della società, magari proprio per non dover vendere i gioielli di famiglia.
Ah, a proposito, per chi ancora non lo sapesse, a Roma hanno già fatto i conti: 15 milioni alla Fiorentina e 2 al giocatore. Una manovra mediatica (forse) per gettare fumo negli occhi a una tifoseria che non solo non ha visto arrivare grandi colpi di mercato a rinforzare la squadra, ma che ha anche visto partire il proprio giocatore di maggior talento in direzione della diretta rivale per lo scudetto.
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