Antognoni: «Sono un jolly e non mi dispiacerebbe rappresentare la società»
- Marco Innocenti
- 3 set 2016
- Tempo di lettura: 2 min

Dopo l'incontro chiarificatore di qualche giorno fa, Giancarlo Antognoni e i vertici della dirigenza viola sembrano aver imboccato finalmente la strada che tutta Firenze si auspica, quella di un ritorno dell'Unico 10 ad avere un ruolo all'interno della Fiorentina. Le premesse ci sono tutte, come conferma anche lo stesso Giancarlo a Viola Week, il settimanale de La Nazione.
«L’incontro è stato positivo perché ci siamo parlati con grande franchezza. In genere quando nascono fraintesi la responsabilità è di entrambe le parti: guardandosi negli occhi magari ci si può riavvicinare e così è successo. La proprietà ha ammesso le proprie responsabilità ed io le mie, soprattutto per quanto riguarda la prima parte del nostro, diciamo, fraintendimento. E alla fine il nostro è stato un arrivederci».
«Ci siamo lasciati dandoci un appuntamento senza scadenza ma l’importante, almeno per quanto mi riguarda, era scacciare le ombre, la situazione stava diventando molto antipatica soprattutto in prossimità di un appuntamento storico per la società».
Ma quale potrebbe essere concretamente il ruolo di Antognoni all'interno della nuova Fiorentina? «Non ho mai chiesto ruoli alla Fiorentina, né ho mai detto che vorrei ricoprire un incarico particolare all’interno della società. Faccio una premessa, anzi due: primo, sono impegnato con la Federazione e sono contento di quello che sto facendo; secondo è chiaro che il mio impegno eventuale nella Fiorentina dovrebbe essere gratificante per me e utile alla società. Credo però che non sarebbe un problema individuarlo, perché volendo i ruoli si trovano. Sono nel calcio da più di 40 anni e ne ho viste di tutti i colori lavorando praticamente in tutti i settori di una società. Sono stato anche team manager e poi direttore generale. Diciamo che sono un jolly. E non credo di essere presuntuoso se penso che potrei fare tutto».
Quello che al momento pare più probabile, comunque, sembra un ruolo di rappresentanza. «Rappresentare la società non mi dispiacerebbe, certo bisognerebbe vedere in quale contesto e come. In ogni caso, lo ripeto ancora, io sarei disponibile e mi farei trovare pronto per parlarne: la Fiorentina per me avrà sempre la precedenza»
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