Il turnover e un mercato (evidentemente) davvero condiviso

Per essere tifosi della Fiorentina bisogna soffrire un po' di ottimismo cronico, sennò avremmo scelto di tifare per qualche strisciata (e al solo pensiero ci sale un brivido freddo lungo la schiena), quindi proviamo a cogliere qualche nota lieta da questi 27' minuti e spiccioli del "Ferraris", visto e considerato che non crediamo sia giusto sparare a zero su una squadra che non ha giocato nemmeno un terzo di partita (che voto avreste dato ai primi 45' di quel Fiorentina-Juventus 4-2?).

La squadra che Paulo Sousa aveva mandato in campo ieri conteneva due elementi a sorpresa: out Bernardeschi e Milic e dentro Sanchez e Maxi Olivera. Visto l'impiego ormai costante del colombiano, si può dire che almeno lui abbia convinto a pieno l'allenatore ma anche la decisione di consegnare una maglia da titolare a Olivera sembrerebbe far pensare che l'arrivo in viola dell'ex-Penarol sia stato gradito dall'allenatore portoghese che conferma così con i fatti l'affermazione sul mercato condiviso.

L'esclusione di Bernardeschi, poi, più che una bocciatura come qualcuno l'aveva vista inizialmente, sembra più rispondere alla necessità di dosare bene le forze in vista dell'esordio in Europa League di giovedì contro il Paok Salonicco. Contro i greci, poi, dovrebbe anche rientrare Vecino.

E' evidente comunque che la Fiorentina è ancora in ritardo di condizione fisica e questo ci fa sperare che la squadra possa evitare il finale di stagione messo in campo lo scorso anno, quando la benzina nei serbatoi di quasi tutti segnava riserva già da febbraio-marzo. In più, queste prime gare hanno confermato che Sousa crede davvero nella possibilità che i rinforzi arrivati dal mercato possano dare riposo e respiro ai titolari, cosa che è evidentemente mancata lo scorso anno. Attenzione però perché il calcio non è proprio la culla della pazienza...