Un passo in avanti. Di sicuro
- Marco Innocenti
- 16 set 2016
- Tempo di lettura: 3 min

Tante note positive in quest'esordio in Europa League per la Fiorentina. Prima fra tutte, proprio il risultato perché, sebbene la squadra viola avrebbe sicuramente meritato la vittoria, il punto racimolato nel frastuono infernale del "Toumba" va preso con la filosofia del "bicchiere mezzo pieno". Innanzitutto perché la squadra vista all'opera in campionato non era che la pallida ombra di quella scesa in campo a Salonicco. L'aria d'Europa ha fatto benissimo alla Fiorentina, ma crediamo abbia fatto ancor meglio a Paulo Sousa che finalmente ha scelto di affiancare al povero Kalinic un altro attaccante vero. Babacar alla fine è stata una delle note più liete della serata, soprattutto perché è parso in palla fin dall'inizio, ha corso e rincorso, mancando in almeno due occasioni l'appuntamento con il gol solo per un questione di centimetri. Grida ancora vendetta infatti quella girata al volo di sinistro respinta d'istinto dal portiere greco. Che sia finalmente l'inizio di un nuovo corso per il giovane attaccante viola? Lo speriamo davvero tutti.
Sempre restando in tema di attaccanti, come si fa a non elogiare Nikola Kalinic? Anche ieri sera il croato ha preso tante botte che nemmeno una pignatta, ha fatto salire la squadra ma ha soprattutto duettato spesso con Babacar e con Ilicic, riuscendo così a dare imprevedibilità alla manovra d'attacco come non gli riusciva da un pezzo.
Ma se Babacar e Kalinic hanno fatto bene, c'è chi ha fatto anche meglio di loro. Stiamo parlando ovviamente di Milan Badelj. Il centrocampista viola ha sfoderato una prestazione a dir poco sontuosa, fatta di tanta sostanza ma anche di tanta qualità, arrivando perfino a dar man forte all'azione d'attacco della Fiorentina, visto che il Paok dalla cintola in su non è stato davvero granché.
A rendere ancor più piacevole la notte di Salonicco, poi, ci hanno pensato i due esordienti: Maxi Olivera e Salcedo. L'ex-Peñarol è partito subito molto bene, piazzando in area un paio di cross tesi che non si vedevano dai tempi del miglior Pasqual. Alla distanza è un po' calato, come tutta la Fiorentina del resto, ma la sua prestazione ha comunque convinto. Se è pur vero che una rondine non fa primavera, un paio di cross ben fatti fanno però un gran bell'esterno.
A vedere poi la prestazione di Salcedo la gioia è doppia. Primo perché la Fiorentina sembra finalmente aver trovato un vero difensore da inserire in campo al fianco di Astori e Gonzalo, secondo perché questo libera il povero Tomovic da compiti solo difensivi, permettendogli di avanzare quel tanto che basta a non palesarne le difficoltà viste per un anno e mezzo in un ruolo non proprio perfetto per lui come quello di terzo di difesa. E - diciamocelo - libera un po' anche tutti noi.
L'unica nota dissonante in questo esordio positivo è senza ombra di dubbio quella rappresentata dall'ennesima panchina di Bernardeschi. Il talento viola sembra ancora imballato, quasi assente, e non è un caso se Sousa, a fine partita, abbia usato la parola "confuso" per descrivere lo stato d'animo del giocatore, passato in appena qualche mese da grande sorpresa a oggetto misterioso. Sulle qualità di Bernardeschi non si discute, ovvio, ma anche ieri sera la sua prova non è stata convincente, nemmeno schierato più vicino alla porta come lui stesso chiede da tempo. A Sousa adesso spetta il compito di recuperarlo. Nella testa, prima ancora che nelle gambe. Ma a far ben sperare,anche su questo punto, è il fatto che anche altri giocatori viola sembrano fuori condizione fisica, Borja Valero e Ilicic su tutti. E se la preparazione impostata da Sousa e dal suo team fosse stata molto diversa da quella dello scorso anno, quando la Fiorentina partì a mille e poi si squagliò come neve al primo sole di primavera? Una lettura un po' ottimistica? Forse sì, ma che senso ha essere tifosi se non si ha fiducia nella propria squadra?
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