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L'oscura involuzione di Milan Badelj

  • Marco Innocenti
  • 17 ott 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

Anche ieri contro l'Atalanta il reparto di centrocampo è stato probabilmente la chiave (in negativo) di tutta la partita. In molti, si sono limitati al semplice compitino, senza riuscire mai a trovare il bandolo di una matassa che la squadra di Paulo Sousa sembra aver ormai smarrito da tempo. Quello però che ci ha più colpito è stato senza ombra di dubbio Milan Badelj. Brutta partita la sua, con molti palloni giocati ma sempre con la luce spenta, sempre all'indietro o al massimo in orizzontale, a cinque metri.

Diciamolo subito, l'Atalanta di ieri non agevola certo il gioco manovrato degli avversari, anzi. Gasperini ha confermato ancora una volta la propensione delle proprie squadre al "non-gioco", mettendo undici giocatori tutti stretti dietro la linea della palla, lasciando giocare i difensori viola e chiudendo in una gabbia i centrocampisti, con Borja Valero sistematicamente fermato dal fallo, a volte anche piuttosto violento. La partita di Badelj, però, è stata la più esemplificativa. Se da una parte va bene il cercare di non perdere palla rischiando un passaggio al limite, il risvolto della medaglia però è che se non provi a inventare qualcosa, magari anche rischiando l'errore in fase di costruzione, difficilmente riuscirai a sorprendere un avversario che si rintana per tutto il secondo tempo. Anche ieri è stato costretto a scendere spesso sulla linea dei difensori per venirsi a prendere palla ma poi, al momento di dare il la all'azione, ecco che lo assaliva chissà quale paura di sbagliare e l'unica soluzione che il croato riusciva a trovare era quella di ripartire dalle retrovie.

A questo punto, parlando di Badelj, sarebbe più che facile tirare in ballo le voci di mercato che lo danno sicuro partente a gennaio destinazione Milan. Giusto per sgombrare il campo da possibili fraintendimenti, però, diciamo anche che non crediamo assolutamente che il croato stia giocando sottotono con il preciso intento di "strappare" così il foglio di via da Pantaleo Corvino. Certo è che il giocatore delle prime gare di campionato non c'è proprio più e magari, caro Sousa, sarebbe il momento di concedergli qualche turno di pausa vantaggio di Vecino, che ieri ha fatto vedere di essere pronto a dare il suo contributo.

Vorremmo anche far notare, senza sembrare saccenti, che il calciomercato riaprirà a gennaio, che siamo solo a metà ottobre, che Badelj ha un contratto con la FIorentina fino al 2018 e che, sebbene Tv e giornali continuino a parlare di un mercato stellare in arrivo per il Milan, ad oggi manca un mattone non proprio trascurabile per instaurare una trattativa: la copertura finanziaria da parte del Milan. Come dire... portare soldini, vedere cammello.


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