E se il problema non fossero una o due punte ma i troppi esterni "ingrigiti"?
- Marco Innocenti
- 19 ott 2016
- Tempo di lettura: 2 min

Sono diverse migliaia i chilometri che separano la Croazia dal Senegal eppure, dopo il match contro il Qarabag in Europa League, erano in tanti a chiedere a gran voce a Paulo Sousa di provare lo schema a due punte, con Kalinic e Babacar a spalleggiarsi là davanti. La "strana coppia" viola, contro gli azeri, aveva funzionato a meraviglia. I due non solo si erano cercati di continuo ma si erano anche trovati, propiziando almeno tre dei cinque gol messi a segno quella sera. E poi?
Poi si è tornati alla solita manovra asfittica, quella già vista troppe volte quest'anno in campionato, che ci fossero una o due punte in campo con la maglia viola. Probabilmente perché il problema non è tanto quante punte di ruolo la Fiorentina schieri in campo ma piuttosto come queste vengano servite nel cuore dell'area di rigore avversaria. Puoi anche piazzare un'intera batteria di attaccanti, ma se poi non riesci a sfondare, non riesci a creare quella superiorità che porta scompiglio nella metà campo avversaria, ecco che tutto diventa tremendamente difficile e di palloni giocabili, a quelle stesse punte, non ne possono arrivare.

Tello pare abbia paura di fare qualcosa di buono, Milic non incide quasi mai, Olivera sembra sparito dai radar ma la situazione più preoccupante pare essere quella relativa a Federico Bernardeschi. Il giovane talento viola non riesce più ad esprimersi sui livelli che lo avevano contraddistinto lo scorso anno, non salta mai l'uomo e anche quando riesce a farlo poi piazza dei cross a di poco imbarazzanti, come fatto anche contro l'Atalanta, addirittura per un paio di volte di seguiito, sparacchiando il pallone in Curva. A tutto questo, poi, c'è da aggiungere la situazione quasi indecifrabile di Ilicic, di Borja Valero e, in parte, anche di Zarate. Quanto mancano le loro giocate a questa Fiorentina...
Oggi la squadra volerà in Republlica Ceca dove domani affronterà lo Slovan Liberec per provare a blindare il primo posto nel girone di Europa League. Inutile dire che tutti, Sousa in primis, ci aspettiamo un cambio di marcia da parte di tutti,con i senatori che stavolta sono davvero chiamati a raccolta intorno al capezzale di una squadra che, se non fa suonare al più presto le proprie trombe, rischia di sentir risuonare ancora parecchie volte i fischi del "Franchi".
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