Tavecchio: «In Serie A solo chi ha un rating alto»
- Marco Innocenti
- 20 ott 2016
- Tempo di lettura: 1 min

Una Serie A che punti sulla qualità delle sue protagoniste. E' questo il pensiero espresso dal presidente Figc Carlo Tavecchio nel Forum Sport e Business del "Sole 24 Ore".
«Le riforme non possono più essere un fatto tecnocratico ma serve una specie di rating: se hai stadio, dirigenza, settore giovanile, capacità di indebitamento, incassi a breve compatibili, possibilità di fare mercato e impianto d’illuminazione allora puoi giocare in Serie A. Altrimenti vai in un’altra categoria».
«Se non passa questa tesi, c’è il declino del sistema. Non possiamo permetterci 102 squadre professionistiche, il doppio che in altri Paesi. In questi anni abbiamo sentito tanti discorsi su crescita e sostenibilità, ma non si parla di qualità: è quella che fa crescere il mercato. Soprattutto l’asset stadio è determinante per la crescita del sistema. E' un fatto da mettere in assoluta evidenza, sia che arrivi attraverso il pubblico, il para-pubblico o il privato. In Italia abbiamo solo 3 stadi con 4 stelle, in Germania sono 21, in Inghilterra 15 e in Francia 12. Noi abbiamo un gap notevolissimo da recuperare. Con la mancata assegnazione dell'organizzazione dell'Europeo 2012, l'Italia ha perso una grande occasione perché non è detto che dal punto di vista strategico lo sport sia secondo ad altri interessi industriali del paese».
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