Antognoni: «Tornare alla Fiorentina? Bello come la vittoria al Mondiale '82»

Tanto, troppo tempo è passato senza che i destini di Giancarlo Antognoni e della Fiorentina si incrociassero davvero. E oggi che l'Unico 10 è ad un passo dal tornare a casa (perché la Fiorentina E' e sarà sempre casa sua!), anche per lui l'emozione cresce giorno dopo giorno.

«Amo Firenze. Così come amo la Fiorentina e tutta la sua gente - ha detto Giancarlo Antognoni a calciomercato.com - Un amore che ho sempre sentito ricambiato anche nei momenti di maggiore difficoltà per me e per la società viola. C’è chi afferma di sentire i colori della maglia addosso. Ebbene, io il viola lo sento addirittura dentro e non soltanto sulla pelle. Sono trascorsi 15 anni dal giorno in cui, per motivi assortiti e non solo dipendenti dalla mia volontà, fui costretto a lasciare quella che sento essere casa mia anche dal punto di vista extraprofessionale. Una separazione estremamente dolorosa e per certi versi anche inspiegabile che soltanto grazie alla mia famiglia e agli amici fiorentini i quali non mi hanno mai abbandonato sono riuscito a rendere sufficientemente sopportabile. Però dentro fremevo e, ti prego di credermi, stavo male».

Poi l'attenzione di Giancarlo si sposta verso il suo futuro, finalmente tinto di nuovo di viola. «Anche se è ancora da definire perché sia ufficiale, tornare a casa è come se improvvisamente si riaccendesse la luce dopo tanto buio. Posso dire, fin da subito, che il giorno in cui entrerò in sede per mettermi a lavorare sarà il giorno più bello della mia vita professionale. Lo potrei paragonare al momento in cui, in Spagna con Bearzot, diventammo campioni del mondo anche se fui costretto a disertare la finale con la Germania. Quella fu la mia nazionale del cuore. Con la differenza che la Fiorentina è stata e sarà per sempre unica. Mi spiace solo che il tempo passi e che, io come tutti, sia un poco invecchiato. Ma al pensiero del ritorno, al di là dell’anagrafe, mi eccita come un ragazzino. Così tornerò a girare il mondo, nel nome della mia Fiorentina. Ma, sia chiaro, per lei non sarò soltanto una bandiera». E anche noi, eccitati come ragazzini, non vediamo l'ora di riabbracciarlo più viola che mai.