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Sousa: «Intensi e maturi. Kalinic ritrovato? Non si era mai perso. E' strepitoso dall'inizio

  • Marco Innocenti
  • 3 nov 2016
  • Tempo di lettura: 3 min

E' un Paolo Sousa sicuramente molto soddisfatto quello che si presenta ai giornalisti della sala stampa "Righini" dopo la bella vittoria della Fiorentina contro lo Slovan Liberec.

Mister, soddisfatto della vittoria ma crediamo soprattutto della prestazione della squadra, sia dal punto di vista della mentalità che della pazienza. «Credo che lo Slovan ci abbia dimostrato anche nella gara di andata di cosa è capace - il commento del tecnico viola - mettendoci anche in difficoltà con una buona intensità e una buona capacità di triangolazione. Stasera abbiamo avuto la giusta maturità e intensità per vincere questa partita, che era quello che volevamo».

La posizione di Cristoforo: è stata un esperimento o lei crede che sia quella giusta per il ragazzo? «Non è tanto un mio esperimento. Io cerco di aiutare i miei giocatori a vincere e lui è perfetto come esterno nella nostra organizzazione difensiva mentre quando attaccavamo ha giocato più alto e più centrale, con il compito di creare spazio tra i reparti di centrocampo e difesa dei nostri avversari. Nel finale di gara, poi, si è ritrovato anche a giocare più vicino alla porta. Lui ha intensità, sa suggerire bene i movimenti di rottura e cerca spesso il tiro e questo mi soddisfa. La sua prestazione, come quella di tutti poi, è funzionale all'inserimento di tutti nel nostro gioco per quello che ognuno ci fa vedere negli allenamenti».

Che lei volesse vincere, ce ne eravamo accorti dalla grinta con cui l'abbiamo vista scendere in campo. «Ma io lo sono sempre. Amo il calcio, amo il mio lavoro e cerco sempre di spingere tutti i miei ragazzi a fare un buona performance».

Un suo giudizio su Chiesa e De Maio. «I due ragazzi si sono inseriti bene, sono stati attenti e sono contento per loro».

L'esclusione di Zarate invece? «Le mie scelte sono sempre fatte per portare la squadra a vincere e sono fatte tenendo contro delle difficoltà che ci aspettiamo dal nostro avversario».

Nelle ultime 13 gare ufficiali, la fiorentina ne ha vinte 7 e pareggiate 5, con una sola sconfitta: una media di circa 2 punti a gara. I conti cominciano a tornare? «Io ho sempre detto che la squadra stava arrivando alla prestazione individuale e collettiva che può fornire con continuità. Poi anche che in campionato abbiamo avuto qualche partita in cui meritavamo sicuramente qualche punto in più e oggi avremmo un panorama diverso. Qualcuno in certi momenti cerca di creare un focus negativo che ovviamente noi cerchiamo di eliminare per dare ai nostri giocatori la possibilità di avere la giusta continuità di risultati. Fino a poco tempo fa non siamo mai riusciti a portarci sul nostro livello sia individuale che collettivo, ma ero convinto che ci saremmo arrivati. Ora ci siamo e dentro di noi ci sono anche la maturità e la consapevolezza che adesso ci serve solo trovare la giusta continuità».

Sulla crescita dei singoli: sia ilicic che Kalinic sono tornati? «Nikola è dall’inizio dell'anno chesta facendo sempre prestazioni straordinarie. Gli mancava la concretizzazione, il gol insomma, ed è normale che in certi momenti questo possa accadere a una punta, anche perché alla base c'era la non capacità di creare azioni da rete. Su ilicic io lo dico da diverse gare: lui è un giocatore fondamentale per la Fiorentina e quando c’è ci aiuta tantissimo ad avvicinarci a quello che è il nostro livello ottimale».


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