Badelj? Bisogna "bussare educatamente alla porta". Ma solo col libretto degli assegni in m
- Marco Innocenti
- 10 nov 2016
- Tempo di lettura: 2 min

Pantaleo Corvino, in estate, era stato chiarissimo: «Chi vuole trattare con la Fiorentina per un giocatore ancora sotto contratto con noi, deve prima di tutto bussare educatamente alla nostra porta». E se lo ha fatto il Chelsea per Marcos Alonso, non c'è motivo per il quale non possa fare altrettanto il Milan per Badelj, il cui contratto scade a giugno sì, ma del 2018!
Il procuratore del croato continua a lanciare bordate all'indirizzo della società viola, ora anche dello spogliatoio, ma Pantaleo Corvino è troppo scaltro per cadere nel tranello di abboccare all'amo lanciato da Joksimovic. Nessun commento infatti da parte del direttore generale viola, che ha solo liquidato le tante frasi del manager con un lapidario "Non mi piacciono i procuratori che parlano troppo". Se da un lato infatti pare ovvio che la Fiorentina non voglia ripetere l'errore fatto con Neto o con Montolivo, partiti entrambi a zero euro, appare altrettanto chiaro che per adesso le priorità sono ben altre che parlare di un giocatore che ha ancora un contratto di un anno e mezzo con la Fiorentina.
Dal ritiro della Croazia, intanto, lo stesso Badelj ha provato a smorzare i toni della polemica, sebbene anche lui abbia buttato lì una frase un po' sibillina su desideri e realtà. «Non è il momento di parlare con la Fiorentina - ha detto Badelj a Sportske Jutarnji - Sono solo parole della stampa, non so niente. Ripeto, sono felice alla Fiorentina. Andare in un club con più ambizioni della Fiorentina? Per quanto ne so, la Fiorentina è molto ambiziosa, ma i desideri sono una cosa e la realtà a volte è un’altra».
Per il momento, fanno sapere in via informale da casa viola, nessuno è ancora venuto "a bussare alla porta", per usare le parole del Corvo. Se e quando qualcuno lo farà, sarebbe meglio che questo qualcuno porti (oltre a tanti bei discorsi) anche il libretto degli assegni. Solo assegni circolari, però. Grazie.
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