E se fosse Maurito Zarate l'asso nella manica di Paulo Sousa?
- Marco Innocenti
- 18 nov 2016
- Tempo di lettura: 1 min

Con Nikola Kalinic ancora in forse, dopo la botta rimediata nell'ultima gara contro la Samp due settimane fa, Paulo Sousa deve sfogliare la margherita per capire chi possa sostituire l'attaccante croato al centro dell'attacco viola. La soluzione più facile sembra essere Babacar ma non è detto che il tecnico portoghese alla fine, per la gara di domenica ad Empoli, non scelga di affidarsi ad un reparto offensivo a due punte, dando magari spazio anche ad uno Zarate che finalmente sembra aver trovato la quadratura della propria vita familiare. La moglie ha annunciato pubblicamente di aver completato il ciclo di radioterapia antitumorale e lui, proprio ieri, ha postato sui propri profili Instagram e Twitter un'immagine che lo ritrae di spalle con una maglietta sulla quale campeggia la scritta "Fuck Cancer", prodotta dall'azienda svedese Concrete Humanity.
Sembra quindi che il peggio sia passato per Maurito e la sua famiglia, cosa questa testimoniata anche dal modo in cui il giocatore è tornato a Firenze dopo l'ultimo viaggio in Argentina di qualche giorno fa. E quale modo migliore per festeggiare quella che si spera sia la fine di un incubo, che scendere in campo (magari proprio dal primo minuto) contro l'Empoli? Dopo la manciata di minuti giocata contro il Crotone, un'iniezione di fiducia sarebbe proprio quello che servirebbe a Maurito per iniziare a ritrovare la serenità anche sul rettangolo di gioco e un tecnico attento all'aspetto emotivo dei suoi giocatori come Paulo Sousa questo lo sa benissimo.
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