Sousa: «Domani servirà intensità con e senza palla»
- Marco Innocenti
- 7 dic 2016
- Tempo di lettura: 3 min
Conferenza stampa di vigilia per Paulo Sousa che, da Baku, risponde alle domande dei giornalisti italiani e azeri.

DOMANDA: Mister, ci avete permesso di assistere a tutto il vostro allenamento. Cosa vuol dire? E' una vostra tradizione oppure non avete proprio nessuna paura del Qarabag?
SOUSA: «No, noi abbiamo molto rispetto dei nostri avversari, che hanno un progetto serio, con un allenatore che lavora qui da alcuni anni, con diversi giocatori stranieri importanti. Vincono già da un po’ però questo è qualcosa che noi facciamo sempre, per rispetto dei giornalisti che vengono con noi in trasferta, dando loro la possibilità di vedere il nostro allenamento».
D: Dopo il ko contro il Paok, avete certo pensato alla delusione dei vostri tifosi ma avete mai pensato a quella dei tifosi azeri?
S: «No. Noi siamo sempre concentrati su quelle che sono le nostre emozioni e, come ha detto anche Tatarusanu, abbiamo fatto tutto quello che potevamo per vincere e per questo è stata forte la nostra delusione di aver preso gol al 93’».
D: Sul risultato dell’andata non ci sono discussioni ma nei primi 20-25’ il Qarabag ha avuto 2/3 palle gol: ti lascia qualcosa l’esperienza della gara d'andata?
S: «All’andata la nostra squadra era in fase di crescita, stavamo anche lavorando con un modulo e un’idea dinamica diversa. Dopo i primi 20’ e l’espulsione, la squadra è riuscita a creare quelle dinamiche che ci hanno permesso di vincere e anche vincere bene. Per questo credo che la gara di domani vada affrontata con tanta intensità, perché loro sono una buona squadra, con un allenatore che è qua da tempo, con molti giocatori nel giro delle rispettive nazionali. Loro però hanno sofferto l’intensità che lo Slovan Liberec gli ha imposto e che noi dovremo creare domani, un'intensità sia con palla che senza palla, che possa darci la possibilità di vincere la partita».
D: Dobbiamo aspettarci un turnover moderato?
S: «Io guardo al momento e ai bisogni di quella che sarà la partita e prendo le decisioni per vincere. Ho sempre detto che la squadra viene prima di tutto e credo che tutti siano preparati per aiutarci a vincere. Quindi anche stavolta prenderemo le decisioni più adatte».
D: Quanto ti preoccupa una gara diventata importante, in un solo minuto, anche in vista della prossima partita di campionato contro il Sassuolo che invece è già fuori dall'Europa e può prepararla diversamente?
S: «Si, la preparazione e l’intensità agonistica e mentale mia e dei giocatori avrebbe potuto essere sicuramente differente se la qualificazione e il primo posto fossero stati al sicuro, ma il calcio è così e questa è anche la bellezza del calcio. E noi dobbiamo far sì che sia una bellezza a nostro favore, come abbiamo fatto nell’ultima gara contro il Palermo».
D: Sul portiere può dirci qualcosa?
S: «Io sono un allenatore molto propositivo e credo che scegliere come far crescere i giocatori sia il ruolo più difficile per ogni tecnico. L’esperienza la si accumula giocando e non in base agli anni d’età. Lezzerini ho scelto di farlo giocare in una gara importante perché credo in lui e perché volevo avvicinarlo a quello che sarà il suo futuro cioè giocare in serie A. Abbiamo tre portieri in rosa e anche domani vedremo chi chi uscirà fuori».
D: Vuole dirci quale sarà la formazione della Fiorentina di domani sera?
S: «Può chiedere ai vostri colleghi italiani perché loro rescono a beccarla tutta ogni domenica, per cui loro possono darvela senza problemi.
D: Perché lei non la dà lei?
S: «Perché io prima parlo coi giocatori, che sono i protagonisti principali. Non parlo mai coi giornalisti prima che con i miei giocatori».
Comments