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Sousa: «Soddisfatto della mentalità dei miei ragazzi»

  • Marco Innocenti
  • 18 dic 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

E' un Paulo Sousa visibilmente amareggiato quello che si presenta, nel dopo partita dell'Olimpio, a parlare ai microfoni di Sky. Ma lo stesso tecnico portoghese vuole comunque vedere il bicchiere mezzo pieno, anche perché fra quattro giorni c'è l'ultima sfida dell'anno contro il Napoli a Firenze e non ci si può permettere di mollare dopo il doppio ko contro Genoa e Lazio.

Mister, quanti rimpianti lascia questa gara, specialmente per quanto avete fatto nel secondo tempo, per le tante assenze, per un primo tempo praticamente regalato agli avversari?

«Ci sono tanti rimpianti - ha risposto Sousa - soprattutto per quanto che abbiamo cercato di spingere e per il coraggio avuto nella seconda parte della gara, perché ci meritavamo sicuramente di più di quello che alla fine abbiamo ottenuto. Sono per questo molto soddisfatto dei miei ragazzi che, nelle tante difficoltà che abbiamo in questo periodo, hanno cercato comunque di vincere questa partita».

Continuano però le vostre false partenze: contro l'Inter, contro il Genoa, stasera. Che spiegazione vi siete dati? E' soprattutto su questo che dovete ancora crescere?

«Noi dobbiamo fare sempre passi in avanti, sia nella crescita dei singoli che a livello collettivo. Purtroppo, stasera abbiamo subito il primo gol su un’azione partita da una nostra transizione offensiva, con la palla persa in attacco e la Lazio che non è ripartita velocemente ma nonostante questo non siamo riusciti a chiudere il loro attacco. Dobbiamo quindi soprattutto imparare a chiudere meglio queste transizioni per bloccare gli attacchi degli avversari».

Tante assenze sia in difesa che a centrocampo: quanto pesano?

«Credo che la nostra sia una squadra che vuole essere sempre protagonista. Noi cerchiamo sempre di iniziare il gioco ma per farlo abbiamo bisogno di giocatori che sappiano uscire dal pressing avversario e rilanciare la nostra azione».

Ilicic sarà ancora il vostro primo rigorista?

«Io non ho mai scelto un primo rigorista. Lascio questa scelta ai miei giocatori perché credo che loro abbiano la capacità di decidere. Sul rigore in avvio di ripresa, credo che se segniamo lì, oggi torniamo a casa con molto di più».

Il suo lavoro a Firenze sembra ultimamente essere messo in discussione.

«Quando ho preso la decisione di fare l’allenatore, ho scelto di pensare solo ai miei giocatori, a come poterli migliorare, perché è l’unico modo per avere davvero il controllo sulla situazione. Io mi focalizzo sempre e solo su quello, su come aiutare i miei giocatori a crescere, non solo tatticamente ma anche come mentalità e io oggi ho visto nei miei ragazzi quella mentalità che cerco, sempre rivolta cioè a cercare la vittoria. Per questo sono molto ma molto soddisfatto».

Pensa che questa Fiorentina sia adatta a conquistare un posto in Europa?

«Questa squadra è adatta per lottare per vincere ogni gara. E oggi, con tutte le difficoltà che abbiamo avuto e contro una squadra forte come la Lazio, abbiamo fatto il nostro. Siamo stati molto competitivi e dobbiamo concentrarci soprattutto su questo aspetto».


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