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Comincia una settimana cruciale: prima la Coppa Italia e poi la Juve

  • Marco Innocenti
  • 9 gen 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

L'anno nuovo della Fiorentina non è ancora nemmeno cominciato e già si entra nella settimana più importante dell'anno, quella che porterà alla supersfida di domenica sera contro la Juventus. In mezzo, però, c'è il debutto in Coppa Italia contro il Chievo. Due gare casalinghe che, per ragioni del tutto differenti, rivestono un ruolo ugualmente decisivo per il futuro della Fiorentina.

Lo scorso anno, infatti, la Coppa nazionale fu davvero avara di soddisfazioni per i colori viola, con quell'incredibile eliminazione da parte ad opera del Carpi e tutto l'ambiente stavolta si aspetta un cammino ben diverso, che magari possa portare questo benedetto primo trofeo da mettere in bacheca per l'era Della Valle.

In effetti, la Coppa Italia rappresenta sicuramente il traguardo più abbordabile su cui puntare il mirino e potrebbe essere il modo migliore per scrivere la parola fine sul rapporto con Paulo Sousa, visto che ormai sembra quasi scontato che a fine stagione il tecnico portoghese lasci Firenze. Dirsi addio con un trofeo non sarebbe cosa da poco, anche se sembra difficile che la Fiorentina "sgarrupata" di questa prima metà di campionato possa davvero competere per la vittoria finale. La strada che porta alla finale di Roma, poi, vede la squadra viola inserita nel lato del tabellone insieme a Napoli (possibile avversaria nei quarti), Juventus e Milan, tre clienti non proprio comodi. Intanto, confidiamo speranzosi nel recupero di Borja Valero che dopo il problema accusato nell'allenamento a porte aperte dell'Epifania, sembra possa tornare in campo già mercoledì pomeriggio.

Detto questo, vietato distrarsi in vista della gara contro il Chievo, perché un'altra eliminazione bruciante come quella dello scorso anno non farebbe che rinfocolare le polemiche intorno alla guida tecnica della squadra, mettendo ancora più in crisi il rapporto ormai piuttosto sfilacciato fra Sousa e i tifosi. La Coppa Italia resta poi il trofeo più "alla portata" per la Fiorentina, sempre che la società abbia davvero la voglia di provare finalmente a mettere in bacheca il primo alloro della propria gestione, interrompendo un digiuno che, anno dopo anno, si fa sempre più pesante e - diciamocelo - anche un po' imbarazzante per un squadra che, pur non abituata a fare messe di trofei, qualcosa ha sempre raccolto qua e là, anche negli anni più bui. Ci sono i piazzamenti, quello certo, ma gli almanacchi riportano i nomi dei vincitori e non quelli dei piazzati.

Sullo sfondo, poi, c'è la sfida di domenica sera contro la nemica di sempre, quella Juve che anche ieri sera contro il Bologna ha dimostrato come si possa tenere alto il grado di attenzione e di concentrazione nonostante ormai sia chiaro che, almeno in Italia, non ci sia una vera rivale alla sua altezza. Il 3-0 al Bologna ha confermato che i bianconeri sono anche quest'anno i più forti, soprattutto per come è maturato il risultato con Neto spettatore non pagante. Due buoni risultati in queste due prossime sfide potrebbero far tornare una bella fetta di sole sulla stagione della Fiorentina, che finora ha vissuto un'annata di un grigiore piuttosto mediocre, sempre in bilico fra sogno e realtà. E non è un caso se questo girone d'andata della Fiorentina di Paulo Sousa somigli in maniera preoccupante a quello dell'ultimo anno di Vincenzo Montella.


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