Sousa in conferenza stampa: «Voglio vedere lo stesso atteggiamento dello scorso anno, con un risulta
- Marco Innocenti
- 14 gen 2017
- Tempo di lettura: 5 min
"Bisogna fare il massimo per vincere una partita sentita da tutti". E' stato questo il pensiero principale di Paulo Sousa durante la conferenza stampa di oggi in vista di Fiorentina-Juventus di domani sera. Ecco il botta e risposta fra il tecnico della Fiorentina e i giornalisti presenti in sala stampa.

DOMANDA: Cosa prova lei e cosa vede nella squadra alla viglia di questa partita? Parli alla città per dire il suo pensiero.
SOUSA: «Questa è gara sentita da parte tutti e questo è quello che proviamo. Faremo di tutto per superare tutto quello che noi sappiamo fare di buono, per arrivare al nostro meglio. E’ il solo modo per raggiungere un risultato positivo».
D: Spalletti ha detto: "Io allenerei qualsiasi squadra". Lei questa frase risposta si sentirebbe di poterla fare sua?
S: «Io quello che amo di fare è fare l’allenatore e per questo, finché saprò farlo, sono super felice perché questa è la mia passione».
D: Qual è il clima che si respira nello spogliatoio? C’è la voglia di provare a superare l’ostacolo?
S: «Io spingo di più quando i nostri avversari sono diversi di quelli che affrontiamo domani, perché credo che con quello che tutti vivono prima di partite come questa non c’è bisogno di spingere. Si sa benissimo quale sia l’importanza di questa gara per tutti noi».
D: In questo campionato qualcuno è riuscito a fermare la Juve mettendo in campo la grinta e la cattiveria che di solito sono proprie della squadra bianconera. Questa Fiorentina può diventare più cattiva proprio domani?
S: «Credo che di questo ho già parlato fin dopo la gara contro l’Empoli dello scorso anno. I protagonisti sono gli stessi e su questo punto noi cerchiamo di migliorare non solo a livello professionale ma anche a livello personale, perché nella vita serve carattere, personalità e un agonismo forte per raggiungere i propri traguardi. Vi ho detto che questa squadra può crescere su questo punto e deve farlo. Poi la bellezza del calcio è proprio questa: si può vincere o perdere ma domani sarei molto soddisfatto se riuscissimo a tenere la performance tenuta lo scorso anno qui a Firenze contro la Juve seppur con un risultato ovviamente diverso».
D: La gara e la prestazione offerta contro il Napoli possono rappresentare un punto di partenza?
S: «Quest'anno abbiamo fatto più rimonte dello scorso anno e credo che questo sia molto significativo. Questa squadra per raggiungere risultati importanti ha bisogno di dare la giusta continuità, di giocare senza porsi limiti, mettendo in campo tutto quello che abbiamo».

D: Allegri ha detto che la Juve deve comandare tutte le partite. Pensa che verrà qui a Firenze a provare subito a comandare la gara?
S: «Mi rallegro di sentirglielo dire perché anch'io vedo così il calcio. Deve emozionare e soddisfare la gente. Non credo basti difendere e contrattaccare sebbene anche in questo c’è la sua bellezza ed è un parte molto forte della cultura italiana. Nell’ultima gara fatta contro di loro ho visto due tempi del tutto diversi: all'inizio il pressing iniziale e la qualità collettiva del nostro avversario e nel secondo tempo siamo stati noi i protagonisti, pur contro una squadra che quando difende lo fa molto bene e con molta qualità difensiva e fisica, che sa creare grandi difficoltà nella fase di creazione agli avversari. Loro però hanno subito la nostra capacità di dominare il gioco con la palla fra i piedi».
D: Ieri è arrivato Sportiello. Contento di essere messo in difficoltà nella scelta del portiere?
S: «Ho sempre detto al Direttore che uno dei fattori di crescita per ogni giocatore è la competitività interna quindi più alzi questa competitività e migliori sono i margini di crescita di ogni giocatore. Marco arriva proprio per alzare questa competitività».
D: Si parla tanto del suo futuro e proprio la Juve è una delle squadre a cui lei viene spesso accostato: lei sogna di allenare la juve in futuro?
S: «Io ho preso la decisione di allenare dal settore giovanile e creare delle basi. Ringrazio Dio per le opportunità che mi sta dando, permettendomi di allenare ma so che quello che sarà il mio futuro dipende dal mio presente, da quello che faccio oggi, ogni giorno e in ogni partita. Per questo sono concentrato solo sul presente».
D: Borja è recuperato? E Astori? Kalinic invece è sereno nonostante le voci di mercato?
S: «Credo che le vostre speculazioni su Nikola possano starci e lui ci può pensare però credo anche che non aveva iniziato tanto bene il campionato come numero di gol. Adesso sta bene e si sta allenando come gli altri. Su Borja non sappiamo quale potrà essere la sua reazione nel corso dei 90’. E’ un ragazzo che però capisce molto bene il gioco, gli spazi e le posizioni e questo gli dà la possibilità di sapere bene come dosare il suo sforzo. Davide invece si sta allenando, oggi si allenerà come ieri al 100% e per questo sarà una scelta in più per noi».
D: Higuain nelle ultime gare ha segnato molto alla Fiorentina. Ha pensato a una marcatura speciale per lui?
S: «Il miglior modo di difendere, nel mio concetto di calcio, è quello di tenere la palla più tempo possibile: solo così dai meno possibilità all’avversario di crearti difficoltà. Poi non sono un allenatore che sceglie marcature individuali. Quelle devono essere stabilite per ogni giocatore dentro una zona di pressione e questo è il nostro concetto generale di organizzazione difensiva».
D: Per Firenze non si tratta di una gara normale. Per lei può essere l’occasione di riallacciare un rapporto con la tifoseria, riportandola a quello che era nei primi giorni del suo arrivo che poi portarono al bellissimo avvio di campionato della scorsa stagione?
S: «Abbiamo sempre quest’occasione, che è fare il nostro meglio e vincere ogni gara. E' quello che ci avvicina ai tifosi. Domani è una gara diversa ma io non voglio mai che ci si possa far ricordare per una partita. Io mi devo far ricordare per quello che sono, per la persona che sono e per l’allenatore che sono, cercando di fare il mio lavoro, onorando la nostra maglia e i nostri tifosi».
D: Come definirebbe, in unaparola, la gara di domani anche per quello che ha rappresentato la Juve per lei?
S: «Vincente».
D: Alla luce di come si è chiuso il girone d’andata, lei è soddisfatto?
S: «Io non ero pienamente soddisfatto nemmeno quando eravamo primi perché ogni persona deve avere l’ambizione di crescere sempre e di cercare nel nostro mondo che il calcio quella voglia di guardare ai nostri giocatori e cercare di crescere sempre. Questo è quello che noi cerchiamo di fare».
D: A suo giudizio, la posizione in classifica della Fiorentina rispecchia i valori delle avversarie? Cioè ci sono 8 squadre più forti?
S: «Io credo che ci manchino 6/8 punti rispetto a quello che meritavamo e per quello che abbiamo fatto in certe partite. Sia io che il Direttore siamo stati molto chiari all’inizio della stagione: vogliamo essere competitivi e vedremo quale sarà la competitività dei nostri avversari».
D: Sugli errori individuali: c’è la giusta consapevolezza di volerli migliorare?
S: «Dobbiamo essere attenti su tanti profili. Ogni errore cerchiamo di visualizzarlo bene e di migliorarlo per far sì che possiamo continuare a crescere
D: Una qualità che ruberebbe alla Juventus?
S: «Io mi concentro sul mio».
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