Genoa, occasione sprecata. Ma per certi tifosi le sconfitte sono l'occasione per dire "Io l
- Marco Innocenti
- 30 gen 2017
- Tempo di lettura: 3 min

Ci sono volute più di dodici ore per riprendersi dallo sconforto di tre punti gettati al vento in questo modo, ma ciò che forse più di tutto il resto ci ha profondamente colpiti è stato l'atteggiamento di tanti tifosi viola. La rabbia ci sta, la delusione pure. Ma che senso può avere andare a caccia di un capo espiatorio qualsiasi? Sembra quasi che ormai, più che tifare per la Fiorentina, in molti siano più contenti di poter dire "Vedi? Io l'avevo detto!". Perché le sconfitte di questa squadra permettono di darsi ragione da soli.
L'ultima divisione, in ordine di tempo, è quella fra chi rimpiange Vittorio Cecchi Gori e chi, in risposta, sventola lo spauracchio di Gualdo Tadino. Ma a che serve? Cosa può significare? Agli uni come agli altri ci sentiamo di chiedere: ma voi tifate Fiorentina solo quando alza i trofei oppure ogni giorno, ogni ora, ogni domenica, a prescindere dalla categoria in cui si ritrova a giocare e dalle partite che vince in un campionato? Smettiamola una buona volta di fare i ragionieri, i commercialisti, i contabili e facciamo quello che è il nostro "mestiere": fare il tifo e sostenere la squadra!
Prendete ad esempio la notizia che la Fiorentina avrebbe rinunciato ad ingaggiare Caceres. Fino a ieri il popolo viola dei social era diviso fra chi lo attendeva come la manna dal cielo (i cosiddetti Leccavalle) e chi, al contrario, lo vedeva come il remake di un film già visto, il cui titolo fa ancora tremare i polsi, quello di Benalouane (i famigerati pessimisti cronici). La notizia che probabilmente l'affare salterà per le condizioni fisiche del giocatore non ritenute all'altezza, ha scatenato oggi una sequela di commenti, specialmente da parte dei pessimisti di cui sopra. E allora ecco sbocciare i "Tanto lo sapevo... i soliti braccini... non prendiamo nemmeno Caceres...", quello stesso Caceres che, se alla fine fosse stato preso, oggi avrebbe scatenato una selva di "ecco un altro giocatore rotto... Benalouane 2... società di braccini...».
Mi è anche capitato di sentire qualcuno lamentarsi del fatto che Saponara sia stato preso in prestito. "Eh, ma mica l'hanno comprato"... a questi tifosi andrebbe spiegato il concetto di "obbligo di riscatto". Senza contare che per molti l'affare Saponara è comunque motivo sufficiente per lamentarsi: "ma che ce ne facciamo... se era buono pensate che il Milan lo ridava all'Empoli..." e amenità del genere. A leggere questi commenti, specialmente dopo il pieno di rabbia fatto ieri pomeriggio, mi vien da pensare che se Corvino portasse a Firenze Messi direste che è troppo basso per la Serie A, che se portasse CR7 direste che si dà troppo gel nei capelli, che se portasse Bale direste che è troppo gallese...

Ieri pomeriggio io ho visto una gran bella Fiorentina fino a quei maledetti cinque minuti che hanno permesso al Genoa (una delle squadre più modeste viste al Franchi, peraltro) di pareggiare. Il primo gol nasce da una posizione sbagliata di Sanchez, che tiene in gioco Taraabt, il quale fa un assist perfetto per Simeone. A proposito, ho sentito anche qualcuno accusare Sportiello. Ma fatemi il piacere... Il secondo gol poi è un vero e proprio concentrato di sfiga. De Maio prova a stoppare il cross entrando in scivolata e così, restando a terra, tiene in gioco Hjliemark dentro l'area piccola. Sul terzo gol e sul presunto fallo di mano di Bernardeschi lascio giudicare a voi la decisione dell'arbitro. Io credo che Berna non potesse certo strapparsi il braccio e che anzi faccia di tutto per evitare il contatto, che alla fine non è poi nemmeno così evidente.
Ora però pensiamo a Pescara e non lasciamoci condizionare dalle idiozie di qualche venditore di fumo che già ci dà per spacciati, come se fossimo irrimediabilmente tagliati fuori dalla lotta per un posto in Europa League. Prima di tutto, noi in Europa ci siamo ancora, a differenza di qualcun'altro, i cui colori evidentemente sono più di moda del viola. E poi, siamo alla terza di ritorno, abbiamo davanti altre 16 partite (anzi, noi 17 con quella di Pescara) il che significa 51 punti a disposizione. E siamo a -6 dalla Lazio e a -8 dall'Inter, oggi qualificate in Europa. Quindi, ma di che stiamo a parlare? Col Genoa ci siamo lasciati scappare un'occasione, un'occasione ghiotta. Ma non è che per questo dobbiamo cercare uno spigolo in cui sbattere la testa. Ora vediamo solo di vincere a Pescara e non lasciarci scappare quest'altra occasione. Questo solo conta davvero.
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