Saponara: «Questa è la mia seconda grande chance. Ma ora sono più maturo»
- Marco Innocenti
- 30 gen 2017
- Tempo di lettura: 5 min

Prime parole ufficiali di Riccardo Saponara, dopo quelle "rubacchiate" ieri al termine delle visite mediche. Alla conferenza stampa di presentazione terminata appena qualche minuto fa il trequartista ex-Empoli ha detto la sua su questa nuova grande opportunità comparsa all'improvviso sul suo cammino.
La prima considerazione però è per Pantaleo Corvino, accompagnato per l'occasione oltre che da Saponara anche da Carlos Freitas. Il dg viola ha voluto dire la sua sul mercato di gennaio che, in entrata, è ormai da considerarsi chiuso. «D’altronde quello di gennaio è un mercato degli aggiustamenti - ha detto Corvino - in cui è difficile trovare calciatori importanti che le altre squadre lasciano andare. E' difficile che a gennaio si parli davvero di rafforzamento. L'operazione che ci ha portati a Riccardo è figlia di tre componenti: idee, aggiustamenti e rafforzamenti.
E’ un’idea nata perché prima di tutto abbiamo creduto che fosse possibile. Quando le proponi, devi credere che siano realizzabili sennò per un dg poi diventa difficile tornare indietro e far capire perché l'idea la si è pensata. Quando l'abbiamo metabolizzata dieci giorni fa e l’ho detta a Sousa, lui l’ha subito condivisa. E' un'operazione poi figlia della volontà di rafforzamento, ma anche come aggiustamento se vogliamo, perché come detto è giusto mettere insieme tutte e tre queste componenti. Domani si chiude il mercato e di solito facciamo un resoconto finale, come fa parte delle mie caratteristiche. Credo però che non avremo niente in queste ultime 30 ore, almeno in entrata, semmai solo qualcosa in uscita».
DOMANDA: Nella tua carriera è la tua seconda grande piazza, ma qui arrivi a 26 anni e crediamo anche con una consapevolezza diversa. E' la tua grande occasione?
SAPONARA: «Sicuramente la mia maturazione è il motivo per il quale questa possa essere davvero la mia seconda grande occasione. Quella al Milan è stata un'esperienza formativa però l’inesperienza mi ha giocato qualche brutto scherzetto. Ora sono pronto per un’occasione simile».
D: Quanto hai tenuto a vestire questa maglia?
S: «In passato c’era stato già qualche "flirt" non concretizzato con il direttore Corvino. Sicuramente arrivo qui con grande entusiasmo e volontà. Non ci ho messo molto a rispondere positivamente all’opportunità che si è creata e per questo devo dire grazie all’Empoli per avermi dato la possibilità di approdare qui in un mercato difficile. In particolare, devo ringraziare il presidente e il mister per l’occasione così come il direttore e tutta la Fiorentina, che tenterò di ripagare nel migliore dei modi».
«Il mio amore calcistico per Riccardo - si inserisce Pantaleo Corvino - nasce quando ero a Bologna. Lo chiamai per provare a farlo scendere in B, poi dopo un si iniziale arrivò un’offerta dalla Serie A e tutto svanì. Poi con Carlos ci prospettammo quest’opportunità. Io ho sempre cercato di collaborare al meglio anche con l’Empoli, facendo diverse operazioni con questa società. E devo dire che non ho visto nemmeno da parte dell’Empoli alcuna controindicazione nel corso di queste trattative».
D: Corsi ha detto che è contento di questa cessione e che ultimamente ti vedeva non felice.
S: «Io a Empoli mi sono sempre trovato molto bene, è sempre stata la mia seconda casa e devo dire che non ero affatto triste ma mi è comunque dispiaciuto partite per la seconda volta».
D: Come stai fisicamente? Tu sei un giocatore eclettico. In che zona di campo preferiresti giocare?
S: «Dobbiamo ancora valutare la mia condizione con lo staff medico e poi con l’allenatore. Sono fermo da qualche giorno per piccola distorsione alla caviglia ma dobbiamo ancora stilare un programma completo di lavoro. Sulla posizione in campo, dire che ci sono due posizioni precise, dietro alla punta, che farebbero al caso mio».
D: Alla tua età sei ancora un giocatore giovane che ha un'occasione importante. Dove vorresti arrivare, con la Fiorentina o anche oltre? E poi, pensi che l'allenatore che ti ha capito meglio sia stato Giampaolo?
S: «Il mio sogno unico è quello di vestire la maglia della Nazionale. Per me la Fiorentina è una grande squadra e non mi sento di parlare di ambizioni superiori ma sono molto felice di essere qui e di provare a sfruttare questa mia seconda grande occasione. Sull'allenatore? Credo che quello che finora mi ha capito meglio in primis sia stato Sarri, anche se Giampaolo non è da meno. Sarri ha capito per primo il mio potenziale, quando ancora eravamo in Serie B, l’anno prima della mia partenza verso Milano».

D: Pensi di aver pagato un po' l’alta quotazione che ti fu data nei passati mercati dall’Empoli?
S: «La mia valutazione era alta ma credo che nel mercato si aprano le trattative e che poi la valutazione passi sempre in secondo piano. Ci sono trattative che poi la abbattono, quindi non è poi così vincolante».
D: C’è un giocatore all’interno della rosa della Fiorentina nel quale ti rivedi?
S: «Io ammiro da tanto tempo Borja Valero perché mi fa impazzire tecnicamente e quello è un ruolo che potrei ricoprire. Tanti giocatori però mi hanno colpito, durante la partita di ieri. Lo stesso Chiesa, che non avevo mai visto giocare dal vivo, mi ha impressionato. E’ una squadra dall’alto tasso tecnico e proverò a migliorarmi».
D: Quest'anno sei stato considerato il miglior trequartista italiano. Il giocare in una squadra come l'Empoli pensi ti abbia frenato?
S: «Quest'anno c'era grande aspettativa intorno a un Empoli che per due anni si era salvato in largo anticipo. C'era però una squadra praticamente rivoluzionata e le difficoltà delle prime giornate sono state un pesante contraccolpo psicologico che abbiamo fatto fatica a sostenere».
D: Hai già parlato con Andrea Della Valle e con Paulo Sousa?
S: «Il presidente l’ho conosciuto ieri e mi ha espresso sua soddisfazione per avermi portato qui, confermando un interesse per me da ormai da due anni. Con Sousa abbiamo parlato prima e poi torneremo a parlare anche dopo, con calma».
D: In cosa puoi migliorarti? Ti sei sentito con Tonelli per avere un consiglio?
S: «Mi sento di dover migliorare ancora in tutto, ho solo 25 e la mia carriera sarà ancora molto lunga. Devo ancora crescere, specie in ambienti così grandi come qui alla Fiorentina. Il mio lavoro sul campo è quello di un professionista come tutti gli altri, che lavora per migliorare la propria condizione e il proprio fisico. Su Tonelli, lo conosco, ho parlato con lui ma anche con Pasqual e Gilardino che mi hanno presentato questa piazza come un grande piazza».
D: Hai optato per la maglia numero 21. Perché questa scelta?
S: «A dire il vero è stata una scelta estemporanea, ho scelto tra i numeri rimasti. Non sono mai stato legato ai numeri e ho scelto il primo numero che mi ha stimolato».
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