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Sousa: «Primo tempo poco incisivo. Poi le modifiche tattiche hanno sortito l'effetto desiderato»

  • Marco Innocenti
  • 1 feb 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

«Sono contentissimo perché ogni volta dobbiamo trovare altre situazioni per vincere le partite - ha detto Paulo Sousa a Sky Sport - e quando hai un avversario che si ritira così corto fra i reparti, ci dobbiamo provare con più cross, con più giocatori che entrano in area e poi anche con il tiro da fuori».

La fase difensiva è da rivedere? «Le difficoltà sono frutto di una transizione nella quale le nostre prime linee, quando perdono palla non riescono a filtrare bene. Gli spazi ampi permettono agli avversari di attaccare lo spazio in profondità e questo in partita può succedere. A volte i nostri avversari ci provano e riescono a metterci in difficoltà, altre volte no».

Per un’ora c’era poca partecipazione, pochi giocatori che entravano in area: Babacar era poco aiutato?

«Certo - risponde Sousa - Dopo abbiamo cambiato anche perché le caratteristiche dei nostri playmaker non sono quelle di giocatori che si inseriscono dentro l’area. Poi con Chiesa e cercando lo scambio fra lui e Ilicic, questo ci ha dato un uomo in più dentro l’area e questo è stato un movimento importante. Poi è stato importante anche alzare Vecino per avere una situazione più vicina al centrocampo avversario, che ci ha permesso di arrivare più in fretta sulla fascia per avere l’uno contro uno con Tello, con Chiesa o con Ilicic. Questo ci permesso più cross, più tiri da fuori e anche più giocatori dentro l’area».

La Fiorentina nell’ultimo mese ha vissuto una svolta positiva e ha ritrovato una prospettiva europea. In questo, Chiesa ha portato molta energia e tutto questo conferma che lui e Bernardeschi sono l’asse di questa rinascita della Fiorentina. Saponara in questo disegno come si inserisce tatticamente?

«Io credo che Saponara sia un giocatore più da corridoio centrale, anche se può giocare bene anche in fascia. Abbiamo grande capacità di palleggio e di possesso e lui ha un buon timing di inserimento e grande feeling con il gol. Quindi è un giocatore che ci darà altre possibilità nelle linee più alte per tenere la giusta intensità di gioco e la qualità nel nostro gioco vicino alla porta avversaria».

Ci spiega come ha fatto Federico Chiesa a conquistare così il cuore dei tifosi viola?

«Chiesa ha conquistato Firenze con i suoi valori, con la sua gioia di giocare, la sua energia. Il calcio ha questa capacità. E' molto emozionale. I giocatori hanno una grande importanza per me soprattutto quelli più giovani e Federico è un ragazzo che in tutto quello che fa vedere è un po’ come un bambino. E’ la gioia stessa di giocare e lui in ogni allenamento mette sempre questa gioia. Speriamo non la perda mai».


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