Sousa: «Domani a Roma con la stessa ambizione di sempre: vincere»
- Marco Innocenti
- 6 feb 2017
- Tempo di lettura: 5 min
Consueta conferenza stampa di pre-partita per Paulo Sousa in vista della difficile trasferta della Fiorentina che, domani sera, sarà impegnata all'Olimpico contro la Roma di Luciano Spalletti.

«Domani andiamo a Roma - ha detto il tecnico viola ai giornalisti presenti - con la stessa ambizione che mettiamo in ogni gara, cioè quella di vincerla, sapendo che abbiamo davanti un avversario che lotta per il vertice di questo campionato, che ha molta qualità sia individuale che collettiva, che ultimamente ha anche cambiato il suo modulo e la sua struttura. Sappiamo quella che è la complessità della sfida ma la nostra ambizione è sempre la stessa».
DOMANDA: La Fiorentina contro le prime della classe ha riportato spesso i risultati migliori. Ad esempio cosa vorrebbe rivedere anche domani di quanto visto nella partita con la Juve?
SOUSA: «Gli avversari sono tutti diversi fra loro e le caratteristiche dei giocatori sono diverse ma io spero di vedere nella nostra squadra quelli che sono i nostri concetti difensivi e offensivi. Spero di vedere lo stesso spirito e la stessa intensità, anche se la qualità tecnica nella presa delle decisioni può variare di gara in gara. Sicuramente i nostri avversari di domani ci creeranno difficoltà diverse».
D: La Roma in casa è una specie di rullo compressore. La Fiorentina ha però il secondo attacco del campionato nelle gare in trasferta.
S: «Come ho detto, crediamo sempre in noi, nella nostra possibilità di fare sempre un gol in più dei nostri avversari per vincere le gare. E' con questo atteggiamento che vedo lavorare ogni giorni i ragazzi ed è questa l'ambizione che cerco di trasmettere ai ragazzi. Sia in casa che fuori. Noi siamo in grado di risolvere le difficoltà che i nostri avversari ci creeranno».

D: Chiesa e Bernardeschi: lei ha creduto sempre su questi due giovani. Se la sente di ascrivere questa la loro esplosione fra i suoi meriti personali? E' un po' una sua vittoria personale?
S: «Io credo che tutti gli allenatori hanno una parte in questo ma credo che la percentuale maggiore va al giocatore, alla sua capacità, alla predisposizione ad acquisire e poi a portare in campo quello che impara e loro in questo sono stati sempre molto disponibili, cercando di migliorarsi e di mettersi sempre a disposizione della squadra. Poi ci sono la squadra stessa e il mio staff che li hanno aiutati per fare questi passi in avanti».
D: Kalinic e Saponara saranno della partita?
S: «Non ci saranno nessuno dei due. Più tardi il report medico ve lo comunicherà».
D: La Roma lotta per lo scudetto ed entrerà in campo con il coltello fra i denti. La Fiorentina a Pescara ha avuto molte difficoltà iniziali. Avete affrontato questa esigenza di dover partire subito a mille?
S: «L’intensità del nostro gioco offensivo non è stata la migliore a Pescara ma credo che domani a Roma la disposizione dei nostri avversari sarà diversa. Questo non ci ha permesso a Pescara di cercare subito la porta avversaria perché il blocco era molto basso, le linee molto corte e è la capacità che abbiamo avuto nel secondo tempo, con buon numero di tiri in porta e con 30-35 cross più 14 angoli. Credo che siano proprio i numeri, che a voi piacciono tanto, che contraddicano la vostra lettura della partita. Sarà una gara diversa domani. Affronteremo la qualità individuale dell’avversario nelle transizioni, hanno qualità di vari giocatori per fare gol, velocità sulla fasce e capacità di coprire lo spazio specie centralmente. Hanno variato modulo e struttura e ci creeranno una difficoltà diversa rispetto alla gara d’andata ma credo che possiamo comunque difendere bene».
D: L'intervista di stamani di Astori: "In classifica siamo dove dobbiamo essere anche se ci mancano 4 o 5 punti. Lei cosa ne pensa?
S: «Ho già detto altre volte quello che penso sui punti che ci mancano e che meritavamo».
D: Ci dobbiamo aspettare una Fiorentina più coperta oppure una squadra che andrà a fare la gara a viso aperto?
S: «Credo che vi dovrete attendere una Fiorentina uguale a se stessa, con giocatori che hanno caratteristiche diverse e questi si devono adattare al nostro gioco in un modo strategico. Parliamo ad esempio delle punte che abbiamo, Babacar e Kalinic: hanno caratteristiche diverse, anche Mlakar sarà con noi, e chi è in campo cercherà di adattarsi al giocatori che abbiamo con noi».
D: Sempre sull'intervista di Astori: dopo il mercato di gennaio dello scorso anno...
«E’ una cosa che è stata affrontata ampiamente - interviene Luca Di Francesco, capo ufficio stampa della Fiorentina - ed è una cosa successa addirittura un anno fa».
D: Tatarusanu e Gonzalo invece? Saranno presenti domani?
S: «Saranno entrambi con noi».
D: Babacar a Pescara non ha convinto: oggi l'impiego di Babacar è l’unica alternativa a Kalinic o ci possono essere altre soluzioni come, per esempio, un Bernardeschi in posizione di falso nueve? S: «Cerchiamo di trovare alternative coi giocatori che abbiamo. Non credo che siano state solo colpa delle caratteristiche di Babacar ma anche il modo di difendere del Pescara che gli ha creato difficoltà. E' anche giocando su queste difficoltà che il ragazzo sta crescendo, anche adattandosi a prendere altre scelte rispetto al suo passato calcistico».
D: Siete preoccupati per le condizioni del campo dopo la gara di rugby?
S: «Il campo è uguale per entrambe le squadre. L'ho già detto un'altra volta ai giornalisti, anche se hanno voluto direzionare questa mia frase in un altro modo».
D: Tatticamente, lei e Spalletti vi conoscete e vi stimate: qual sarà la chiave tattica della gara di domani?
S: «Credo che il nostro principio più forte sia il controllare il gioco con il possesso palla e associato a questo c’è una transizione difensiva nella perdita del possesso. Quasi sempre riusciamo a risolverla, altre volte i nostri avversari che hanno qualità tecniche come la Roma ci possono creare tantissime difficoltà. Lo sappiamo ed è quello che cerchiamo di diminuire al massimo, aumentando al massimo la capacità di controllo, cercando di essere effettivi e concreti nelle opportunità che abbiamo specialmente nelle prime fasi della partita in modo da mettere subito la partita in un certo binario».
D: Spalletti ha studiato bene la sua Fiorentina?
S: «Io vi dico sempre che sono un allenatore molto contento e felice di essere qua in italia perché i miei colleghi ci studiano tanto, dandoci la possibilità di migliorare anche grazie al loro studio. Poi vedendo la Roma e diverse altre squadre che cercano dentro le loro caratt di proporre qualcosa, sono soddisfatto perché riuscire a portare qualcosa nel calcio italiano non può che rendermi contento».
D: Totti ha 40 anni e sta pensando se continuare o no: lei cosa gli consiglierebbe?
S: «Lui è una favola del calcio e la parte più bella del calcio è giocare. Lui fin quando si sente e lo può fare, è bene che lo faccia. Lui ha ancora tanto da dare alla sua Roma, sia in campo che fuori perché lui la conosce benissimo e può ancora fare tanto».
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