L'Udinese e quel riscatto per far capire di non essere dei mediocri
- Marco Innocenti
- 11 feb 2017
- Tempo di lettura: 3 min
Appena un mese fa sembrava che la gara contro la Juventus avesse messo finalmente le ali ai sogni della Fiorentina. Oggi, la sfida contro altri bianconeri può (anzi, deve) permettere alla Viola di rialzare la testa dopo una batosta memorabile come quella di Roma. Di bianconeri in bianconeri.

Stasera al Franchi, infatti, la Fiorentina non si gioca solo tre punti importanti per non gettare al vento la mini-rincorsa centrata con il buon inizio d'anno, che ha permesso alla squadra di Sousa di tornare a intravedere l'Europa. Stasera la Fiorentina si gioca soprattutto la propria credibilità di fronte ai suoi tifosi, si gioca soprattutto la possibilità di dimostrare di non essere la squadra vista all'opera nella mezz'ora finale dell'Olimpico, una squadra in totale balia di un avversario che l'ha dominata in ogni zona del campo, mandando in tilt anche i giocatori più esperti e, fin ad allora, più affidabili.
Facile adesso presagire che Paulo Sousa tornerà ad affidare le chiavi del reparto d'attacco a Nikola "mister50milioni" Kalinic, il quale proprio oggi ha spiegato la sua scelta di non migrare nella prigione dorata del calcio cinese. «Sarebbe bastato un mio sì - ha detto l'attaccante viola - anche se non so che cosa avrebbe risposto la Fiorentina. Ma io volevo restare nel calcio europeo, giocare grandi partite, contro grandi giocatori. E poi io non credo di valere 50 milioni, sono troppi...». In molti, quasi tutti, lo danno per sicuro partente a fine campionato, ma del resto in molti, quasi tutti, davano anche per fatto il suo trasferimento in Cina fino a meno di un mese fa. Quindi...

L'altra freccia all'arco di Paulo Sousa potrebbe rispondere al nome di Riccardo Saponara. L'ultimo arrivato in casa Fiorentina scalpita e in settimana si è regolarmente allenato in gruppo. Arriva da un leggero infortunio e quindi potrebbe trovare spazio, magari a partita in corso, per cominciare a saggiare gradualmente l'erba del Franchi. In molti, quasi tutti (riborda!) lo danno come il giocatore che, col suo arrivo, avrebbe già scritto il destino di Bernardeschi, un destino lontano da Firenze. E se invece Saponara fosse l'antipasto alla partenza (ben più preventivabile e ben meno dannosa) di Badelj, con il conseguente arretramento sulla mediana di Borja Valero, sulla cui rapidità d'esecuzione grava indubbiamente il peso della carta d'identità? Questione di punti di vista, senza dubbio. Per gli anti-Della Valle, Bernardeschi (e anche Chiesa) sarebbero già dei giocatori dell'Inter, con tanto di cifre, ingaggi e dettagli vari già diffusi dai soliti ben informati. Per i difensori a oltranza, invece, Saponara è il tentativo (finalmente) di invertire una tendenza al basso profilo messa in mostra nelle ultime sessioni di mercato.
La terza e ultima variante rispetto a Roma per provare a riconquistare la fiducia del tifo viola arriverà (questa sicuramente) nel pacchetto arretrato. Da sempre al centro della polemica con società e allenatore, la difesa nelle ultime tre partite ha subito fino all'inverosimile ma sicuramente, come non sembrava realistico il dato che la dava come una delle migliori difese del campionato a inizio stagione, altrettanto oggi non sembra realistico il dato degli 8 gol subiti in tre partite. Era una fase positiva allora e, probabilmente, è una fase negativa oggi. Stasera mancherà di sicuro Sanchez, per il quale l'esperimento-terzino aveva discretamente funzionato fino alle ultime uscite. I primi gol presi sia col Genoa che con la Roma hanno un tratto non da poco in comune: nascono entrambi da un errato posizionamento del colombiano, non in linea con i due compagni di reparto, tanto da tenere in gioco gli avversari in modo determinante. Possibile che Sousa abbia qualche ragione nell'affermare che si tratta di errori dovuti all'inesperienza nel ruolo e alla mancanza di movimenti coordinati da parte dello stesso Sanchez? Stasera, al suo posto, sarà in campo uno fra Tomovic e Salcedo, con una leggera preferenza per quest'ultimo.
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