Champions League, cosa cambierà dal 2018
- Redazione
- 15 feb 2017
- Tempo di lettura: 3 min

La riforma della Champions, tanto cara alle quattro superpotenze pallonare del Vecchio Continente, è ormai alle porte e la prossima potrebbe davvero essere l'ultima edizione con l'attuale format. Dalla stagione 2018/19, infatti, via a quella che molti commentatori definiscono la "Superchampions", una sorta di SuperLega nella quale ben la metà delle squadre ammesse alla fase a gironi arriverà dalle quattro nazioni più in alto nel ranking Uefa: Spagna, Inghilterra, Germania e Italia. In questo modo, il supremo organo del calcio europeo mira a superare il problema dell'enorme divario fra i grandi club europei e le piccole squadre, ormai praticamente incolmabile in un calcio che viaggia su due binari assolutamente differenti. Ma vediamo nel dettaglio cosa cambierà, specialmente per le squadre di casa nostra.
PARTECIPANTI E SORTEGGIO - Non cambia il numero delle partecipanti alla fase a gironi. Sempre 32 ma saranno ben 26 quelle che avranno già il biglietto vidimato in virtù del piazzamento nei rispettivi campionati di appartenenza. Le rimanenti sei si qualificheranno attraverso turni preliminari o playoff nazionali. Come detto, Spagna, Inghilterra, Germania e Italia qualificheranno di diritto le prime quattro classificate in campionato per un totale quindi di 16 squadre. Nell'urna di Nyon andranno in prima fascia la squadra detentrice del trofeo e le sette vincitrici dei sette campionati a più alto coefficiente Uefa (le quattro di cui sopra più Francia, Russia Portogallo). Per la distribuzione delle altre squadre nelle rimanenti tre urne del sorteggio, varrà ancora il ranking Uefa. Resta inalterata la formula, con 8 gironi all'italiana da 4 squadre ciascuno e poi, successivamente, turni di andata e ritorno a eliminazione diretta.
DOPPIO ORARIO - La prima novità riguarderà il doppio orario di gioco, un po' come già sperimentato in Europa League. Per venire incontro alle richieste delle televisioni, infatti, le partite si disputeranno in due orari diversi e prefissati: due gare della giornata saranno alle 19, le altre sei alle 21. In questo modo, si moltiplicherà ovviamente l'offerta televisiva e, nella speranza della Uefa, anche gli incassi dai diritti tv.
LA NOVITA' DEL RANKING FINANZIARIO - La novità più sostanziale è forse proprio questa. Dalla stagione 2018/19 infatti, al consueto e ormai noto ranking sportivo definito in base ai risultati europei di ogni singola squadra negli ultimi 5 anni, verrà affiancato anche il nuovo Ranking Finanziario. Si tratterà di una graduatoria stilata appositamente per ripartire i premi economici da destinare ai vari club, premi che verranno così suddivisi: il 15% deriverà dal market pool (legato alla quota pagata dalle emittenti tv del proprio stesso paese), il 25% sarà un fisso di partecipazione, il 30% sarà legato ai risultati nel corso del torneo e il restante 30% (non proprio una fetta trascurabile, quindi) dai risultati del club nel corso della sua storia europea. E' sarà forse proprio questa la grande novità che, guarda caso, andrà a premiare i club con il passato più glorioso. Vediamo come: la squadra che ha messo in bacheca una Champions negli ultimi 5 anni prenderà 12 punti, la conquista dell'Europa League ne varrà appena 3. Il tutto cala per una vittoria nei dieci anni precedenti, dal 1992/93 al 2012/13: 8 punti per la Coppa Campioni o Champions League, 2 per le altre coppe (Uefa e Coppa Coppe). Per i tornei vinti prima del 1992/93, si scende a 4 punti per la Coppa Campioni e 1 per le altre coppe (anche in questo caso solo Uefa e Coppa Coppe). Milan e Inter, tanto per fare due nomi, si fregano già le mani, squadre come la Fiorentina (guarda caso...) un po' meno.
DOPPIO SALTO MORTALE (MA BENEFICO!) PER L'ITALIA - Sebbene la ripartizione economica non ci favorisca in modo particolare, la novità sarà comunque una grande possibilità soprattutto per le squadre italiane. Se da una parte Spagna, Inghilterra e Germania vedranno qualificate di diritto alla fase a gironi anche la quarta del campionato (oggi si qualificano solo le prime tre e la quarta va ai preliminari), sarà proprio l'Italia a beneficiare del balzo più gratificante. Dall'attuale formula del 2+1, con le prime due qualificate direttamente e una, la terza, ai preliminari, con la nuova formula si passerà infatti a quattro squadre qualificate direttamente alla fase a gironi, senza alcun turno preliminare. Un bel salto in avanti rispetto a quanto accade oggi. Con un'accortezza, però: vietato assolutamente concedersi distrazioni perché scivolare al quinto posto del ranking per nazioni significherebbe automaticamente perdere questa manna dal cielo, tornando alla formula del "2+1".
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