Bernardeschi, cento di questi... capolavori

Un Federico Bernardeschi felice ma soprattutto umile e calato del tutto nel lavoro da fare in vista della gara di ritorno, quello che si presenta ai microfoni di Sky Sport e si prende (meritatamente) i complimenti di tutti.

«Il gol? Eravamo in un momento di difficoltà - dice Bernardeschi - e siamo riusciti a trovare questa punizione in buona posizione. Ho capito che sopra la barriera la palla non sarebbe mai passata perché loro erano vicini e anche molto alti, quindi ho provato a metterla di lato ed è andata bene. Io l’erede di Roberto Baggio? C’è tanta ma tanta strada ancora da fare. Baggio è uno dei più forti giocatori di tutti i tempi ma io penso a lavorare, non penso ai paragoni e mi godo questo momento che è bello e questa vittoria importantissima nel giorno del mio compleanno. Io e la generazione di giovani talenti italiani? Credo che oggi in Italia sia arrivata alla ribalta una generazione importante, con tanti giocatori di grande qualità. Quest’anno nel nostro campionato stanno tutti facendo bene e l’italia, dopo qualche anno di critiche sulla scarsa attenzione ai giovani, se lo meritava davvero. Noi e l’italia ci meritiamo di prenderci qualche rivincita e credo che anche la Nazionale abbia un bel futuro davanti. Speriamo di portare a casa qualche grande risultato. Io e il 10 della Nazione? Sarebbe un orgoglio portare quella maglia anche in Nazionale ma io lavoro ogni giorno anche per quello».

«Fisicamente sono cresciuto molto - ha aggiunto lo stesso Bernardeschi - Ho messo tanta forza e esplosività in più e questo mi agevola nel fare le cose in velocitò contro gli avversari. E’ proprio questo che poi permette a un giocatore di fare la differenza. In tutto ciò, devo ringraziare il lavoro di mister Sousa mr e del suo staff che mi hanno aiutato molto. La camminata col nister a fine gara? Sapevamo di aver fatto qualcosa di veramente importante. Ci siamo congratulati a vicenda e poi abbiamo pensato subito a cosa fare domani. E mi ha anche ripreso per quelle due palle perse. Ma aveva ragione...».