Sousa: «Pressione? Per vincere gare come questa serve anche quella»
- Marco Innocenti
- 18 feb 2017
- Tempo di lettura: 6 min

Conferenza stampa di avvicinamento a Milan-Fiorentina e Paulo Sousa cerca di analizzare i motivi più importanti di questa sfida che, in molti, vogliono leggere come un vero e proprio spareggio per l'Europa.
DOMANDA: Lei e la squadra avvertite la pressione di questa gara come se fosse uno spareggio? SOUSA: «Noi avvertiamo sempre la pressione per vincere ogni gara e questa dobbiamo averla sempre. Una squadra che ha l'ambizione di vincere ogni gara, deve avere la pressione di vincerla».
D: Se si dovesse arrivare alla risoluzione del rapporto tra lei e la Fiorentina, sarebbe una grave perdita per l'ambiente viola. Lei ha detto che “le vittorie avvicinano”. Può spiegarmi questa sua frase?
S: «Questa è una tua percezione e la rispetto, come cerco di rispettare sempre le vostre vostre analisi, anche se non la condivido. Dopo quello che dico è normalmente analizzato e - ripeto- questa è una tua percezione».
D: Ma una vittoria potrebbe cambiare il futuro tra lei e la Fiorentina?
S: «Io credo che la storia sia molto chiara. Abbiamo un contratto e lavoriamo insieme per vincere, poi è il presente che ci avvicina o no al futuro».
D: Come si può far male a questo Milan e c'è qualcosa di cui avete paura?
S: «Una delle loro grandi forze è quello che abbiamo già visto all'andata al Franchi: la capacità di transizione con molti dei loro interpreti là davanti che a volte sono in una zona del campo che li mette fuori dalle marcature preventive e ti possono rompere ogni pressione. Poi ci sono i giocatori e anche la grandezza del club, che fa avere la convinzione giusta anche per vincere gare in cui sei in difficoltà, anche in 9».
D: Troppo poco tempo per preparare una gara così difficile?
S: «Sapete che a me piace preparare le partite avvicinando l’intensità con gli allenamenti sul campo e questo non sarà possibile. Abbiamo giocatori che sono un po’ in difficoltà, che devono riprendere fiato. Vedremo oggi e domani a che punto sono, perché dobbiamo mettere in campo giocatori freschi sia a livello mentale che fisico».

D: Ci spiega la situazione di Ilicic? Possibile che il centrocampo a tre lo abbia messo un po' ai margini?
S: «Credo che se la vostra analisi guarda anche dall’anno scorso, vi ricorderete che giocavamo già con tre centrocampisti e lui giocava spesso. Sono i giocatori che mi dimostrano se meritano e se possono aiutarci a vincere. In questo momento altri mi stanno dimostrando più di lui. Però credo in lui e la scorsa stagione ha fatto una grande annata. Lui ha caratteristiche grazie alle quali può dare molto di più anche rispetto a quanto fatto lo scorso anno. Quest'anno il suo rendimento è stato minore ed è anche una sconfitta mia. All’inizio, lui ha dovuto vedersela più coi pali e questo, anche a livello motivazionale, non gli ha permesso di ripetere le prestazioni che lui stesso si aspettava e di cui la squadra ha bisogno. Non è la presenza dei tre centrocampisti che l’ha messo fuori».
D: Una vittoria come quella di giovedì, quanto può servire per una gara come quella che vi attende a Milano? Che spinta può darvi? Poi, Montella ha detto che la gara di domani non sarà decisiva per la corsa europea. Lei come la pensa?
S: «Ha ragione, matematicamente non è decisiva. Sappiamo che ogni gara è un’opportunità per vincere tutti i punti possibili perché è così che mi trovo con me stesso ed è questo che cerco di passare alla squadra. Ogni vittoria ti aiuta, anche a recuperare più velocemente, specie dal punto di vista mentale e sappiamo quanto la testa influisca sulle gambe. Statisticamente tutte le squadre che giocano al giovedì in Coppa, non ottengono grandi risultati subito dopo ma noi ce abbiamo già fatto bene e proveremo a rifarlo, perché qst vittoria ci porti consapevolezza della nostra grandezza come gruppo».

D: Bernardeschi: lei lo ha criticato e anche elogiato. Com’è il suo rapporto con lui?
S: «Su Federico mi sono già espresso, non mi piace parlare del rapporto che ho con i miei giocatori ma, visto che lui lo ha fatto, io riprendo le sue parole sia nel rapporto personale che professionale. C’è grande vicinanza nel nostro rapporto, ma io cerco non solo con lui ma con tutti, in modi diversi perché siamo persone diverse, cerco di educare tutti. Io sono stato sempre chiaro e onesto con lui. Credo che quello che voi vedete come una critica, io lo vedo come un piccolo stimolo, un modo di continuare la sua evoluzione e questo non inizia dall'ultima partita ma anche da altre. Ho detto che quando arriverà ad avere una continuità di ritmi alti, sicuramente sarà un giocatore di un altro livello».
D: Domani sarà quasi certamente l'ultima partita di Berlusconi da presidente del Milan. Come vede questa evoluzione del calcio italiano con l'avvento di capitali dall'estero?
S: «Quando io arrivai in Italia, questo campionato era l'espressione massima per un calciatore, perché qui c'erano i calciatori migliori e questo era il campo più bello. Piano piano però ha perso questo spazio. Un presidente come Berlusconi ha preso decisioni per il Milan che lo hanno portato ad essere una squadra non solo italiana ma di portata mondiale. Se altri portano i migliori giocatori, ben venga. Io sono un protagonista, oggi e spero anche nel futuro, in Italia qe quindi più ci sono giocatori migliori, meglio è per tutti».
D: Oggi festeggia 50 anni uno come Roberto Baggio. Ha un ricordo degli anni in cui ha giocato con lui alla Juve o all'Inter?
S: «Per me, Baggio è un giocatore che non deve venir ricordato solo quando compie 50 anni ma tutti i giorni. Ho avuto il privilegio di giocare ma soprattutto di allenarmi con lui e questo ti permette di vedere con più continuità la grandezza e la capacità tecnica del suo calcio. L’ho detto, lui è tecnicamente il giocatore più evoluto con cui abbia mai giocato, Allo stesso tempo, prendeva anche il suo tempo in ogni allenamento per allenare la sua tecnica individuale e questo vuol dire sapere benissimo l’importanza di curare gli aspetti che fanno crescere la sua qualità di gioco e anche in un modo educativo quello che era il suo entourage, io per primo».
D: Saponara è al 100%?
S: «Lui è al 100% perché si allena a pieno. L’infortunio è superato. Insieme agli altri è a disposizione per Milano».
D: Durante il primo tempo in Coppa, per 20’, la Fiorentina ha cercato di prendere l'avversario molto alto. Poi si è abbassata ad aspettare e la gara è andata meglio. E' stata una scelta tattica? S: «No, credo che la prima parte come idea c'era quella di andare ad aggredire alti, poi in modo strategico abbiamo cambiato la nostra organizzazione ma in un altro modo, senza abbassarci. La mia analisi è stata incentrata proprio sulla mancanza di capacità della nostra difesa di avere un po' più coraggio e di diminuire le distanze con la linea più avanzata. Questo ha rotto subito la nostra pressione iniziale e ci ha fatto abbassare e la squadra è andata in difficoltà. Nel secondo tempo, gli esterni ha avuto il timing giusto, la nostra linea difensiva si è alzata e abbiamo avuto anche più possibilità di controllare il gioco».

D: Tatarusanu ultimamente sembra più sicuro.
S: «Credo che sia una constatazione alla portata di tutti, non c’è nemmeno bisogno di parlarne. Si vede. Sta molto bene e spero che continui così. Abbiamo bisogno di tutti e spero che ci aiuti anche lui».
D: Suso sta facendo un ottimo campionato. Avete predisposto qualcosa di particolare per arginarlo?
S: «Il nostro concetto è quello di una zona di pressione e non una marcatura a uomo. In certe zone di campo dobbiamo avere un’attenzione in più e avere superiorità con e senza palla, specie nella zona di campo di uno come lui che sta crescendo già dallo scorso anno a Genova».
D: Ieri sera la Fiorentina ha ufficializzato la cessione di Toledo. Quano arrivò fu presentato come un colpo di mercato e non una sorpresa. Cosa è successo poi?
S: «Come allenatore, senza guardare all’età o al paese di provenienza, cerco di prendere le decisioni migliori e tutte le decisioni le ho prese perché convinto che altri giocatori mi dessero maggiori garanzie. Tutto il resto dovete chiederlo al direttore».
Comentários