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Sousa: «Sesto posto? Mai fissato traguardi. I conti li faremo alla fine»

  • Marco Innocenti
  • 8 apr 2017
  • Tempo di lettura: 3 min

Consueta conferenza stampa pre-partita per Paulo Sousa che, alla vigilia del match di domani contro la Sampdoria, ha risposto alle domande dei giornalisti presenti in sala stampa, senza però sciogliere le riserve sulle condizioni dei tre in dubbio: Kalinic, Bernardeschi e Vecino.

DOMANDA: Mister, voi state tentando disperatamente di acciuffare questo sesto posto. Se alla fine arrivasse, lei considererebbe questo traguardo un miracolo calcistico oppure un traguardo in linea con le aspettative e le potenzialità della sua rosa?

SOUSA: «Noi prima di tutto, dall’inizio della stagione, siamo stati molto diretti, sia io che il direttore vi abbiamo sempre detto che volevamo cercare di vincere il più possibile, senza dare traguardi. All’inizio abbiamo detto questo, poi a metà magari sono stati messi dei traguardi. Perciò noi dobbiamo pensare solo alla partita di domani, poi alla fine faremo i conti, l’analisi diciamo. E la esporremo».

D: Quanto credete a questa scalata?

S: «Noi crediamo nei nostri mezzi, consapevoli dei nostri limiti ma sappiamo che siamo competitivi e che possiamo vincere contro tutti. Dobbiamo tenere sempre i migliori livelli sia individuali che competitivi. A volte ci siamo riusciti e abbiamo vinto, altre volte non ci siamo riusciti e abbiamo perso, altre volte ancora ci siamo riusciti ma non è bastato lo stesso, ma sappiamo quali sono i nostri limiti e che possiamo vincere ogni partita. E su quello ci concentriamo».

D: Qual è la sua opinione sulla Samp? E’ la squadra rivelazione del campionato e quali sono secondo lei i punti forti e quelli deboli della squadra di Giampaolo?

S: «Io credo che squadra rivelazione sia l'Atalanta,: sta davvero meritando tutto quello che sta riuscendo ad ottenere. Sul mio collega Giampaolo posso dire che è un allenatore che io apprezzo tanto, che ha un’idea di gioco, con una sua struttura e un suo sistema di gioco. I suoi concetti sia difensivi che offensivi mi piacciono molto. Sarà un’altra sfida con lui e credo con protagonisti di maggior qualità rispetto allo scorso anno e lo sta evidenziando con una crescita continua della sua squadra. La Samp guadagna convinzione, determinazione e qualità gara dopo gara e può mettere chiunque in difficoltà. Sarà una partita difficile ma, come ho detto, siamo molto convinti d poter raggiungere il massimo».

D: Cosa pensa del fatto di giocare alle 12.30?

S: «Le mie opinioni non servono. Noi dobbiamo giocare a quest'ora e dobbiamo organizzarci nella settimana e soprattutto nella giornata della gara perché cambia un po’ l’organizzazione dei pasti soprattutto ma anche del sonno. Ma ci dobbiamo adattare e giocare a quest'orario».

D: Sarebbe riduttivo secondo lei dire che tutte le ultime vittorie della Fiorentina nascono dal fatto di essere riusciti a non prendere più gol?

S: «Per me la difesa non è solo il portiere e la linea difensiva ma quello che tutti i ragazzi a livello dei due momenti del gioco cercano di fare, prendendo le migliori decisioni nelle transizione difensiva e nell’organizzazione difensiva. E tutti i giocatori stanno lavorando per risolvere al meglio i problemi che ogni avversario ci crea nel corso di una partita. Anche il non prendere gol ci dà più convinzione in tutto quello che si fa».

D: Nelle 15 gare in cui la Fiorentina non ha preso gol, ha sempre vinto.

S: «Anche quando facciamo gol prima dei nostri avversari, poi diventa difficile perdere, quindi cerchiamo di segnare prima dei nostri avversari. questo è sempre stato il mio principio. Io lavoro soprattutto sull’organizzazione difensiva e sulle transizioni difensive dopo aver perso palla».

D: All’andata, la Samp si chiuse bene e alla fine trovò il pari. Contro una squadra così brava nei movimenti collettivi, come si creano occasioni da rete?

S: «Gran parte della gara voglio che sia uguale o superiore, sia in fatto di dominio che in fatto di creazione. Noi poi cerchiamo di lavorare anche sulla concretezza perché da qualche partita la capacità e il numero di creazioni è minore, quindi dobbiamo aumentare la nostra concretezza, che è quella che ci fa vincere. L’organizzazione difensiva avuta contro la Sampdoria e le transizioni difensive sono state fatte benissimo. Loro ci hanno fatto un gran gol che ci ha tolto due punti ma noi cerchiamo di tenere questa superiorità sapendo che la Samp di oggi è superiore a quella dell’inizio stagione, quando stava iniziando il suo processo di crescita».

D: Dalla sua prima partita a Firenze lo anno scorso ad oggi, lei ha una media di 1,7 punti a partita. E' una livello che la soddisfa? Come inquadra il suo lavoro?

S: «Lo inquadro nel fatto che niente è sufficiente per me. Mi piace sempre continuare a crescere, ogni numero è una sfida continua per migliorare sempre e cerco di fare questo con me stesso e con gli altri, specialmente con quello che posso controllare e direzionare che sono i miei giocatori».


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