Sousa: «Le armi per battere l'Empoli? Qualità, intensità difensiva e verticalizzazioni»
- Marco Innocenti
- 14 apr 2017
- Tempo di lettura: 5 min

Ecco le parole di Paulo Sousa, presentatosi in sala stampa per la consueta conferenza pre-partita in vista della gara di domani contro l'Empoli.
DOMANDA: Mister, è preoccupato per l'infortunio di Gonzalo e che tipo di mosse sta valutando per l'assetto difensivo?
SOUSA: «Gonzalo è un giocatore che, all'interno della nostra proposta di calcio, è molto influente specie nell’inizio della costruzione di gioco, ma abbiamo anche altri giocatori e prenderemo le giuste decisioni su di loro come sempre, fiduciosi di quelli che saranno in campo faranno del loro meglio, cercando di vncere».
D: L'Empoli arriva da momento molto particolare. Solo un campionato a 20 squadre forse può permettere di salvarsi ad una squadra che inanella un cammino del genere. Che avversario è per la Fiorentina?
S: «Io credo che l'Empoli abbia un disegno molto chiaro, che si ripete dall’inizio della stagione ad oggi, sia nel sistema di gioco che nelle scelte dei giocatori. Per questo, non mi aspetto grandi differenze rispetto al solito. Mi aspetto una squadra con giocatori che sono consapevoli di giocarsi questo derby e poi del momento che attraversano, che li farà spingere fino alla fine per fare risultato».
D: In una gara così, ha più ansa chi deve far risultato per tenere la Serie A o chi deve fare risultato per inseguire l'Europa?
S: «Credo che noi non dobbiamo lavorare con ansia ma con fiducia nei nostri mezzi e nella nostra qualità di gioco. Noi possiamo controllare solo quello e su quello dobbiamo restare concentrati, su cosa dobbiamo fare come squadra e anche come singoli, fiduciosi di farlo bene».
D: Lei ha avuto un ruolo fondamentale nell’esplosione di Bernardeschi: ti sentirebbe di dargli un consiglio sulla question del rinnovo?
S: «Io quando è stato possibile vi ho dato le mie spiegazioni e, dentro di esse, sono state prese diverse strade. Se avrò un mio consiglio da dargli, lo darò a lui, non pubblicamente».
D: Ieri Sanchez, parlando della gara contro l’Empoli, ha detto che vi siete preparati lavorando molto sul momento difficile dell'avversario. Ce lo conferma?
S: «In ogni gara, la nostra base è quella di lavorare sui nostri concetti e, strategicamente, in vista dell’avversario che avremo davanti, che questa settimana è l’Empoli. La cosa che mi ha fatto molto piacere però è stata vedere che in almeno due delle sessioni di allenamento ho visto i ragazzi molto più competitivi del solito, proprio all’interno della squadra, fra di loro, per rendere complicate le mie scelte e questo mi ha fatto molto piacere».
D: Torniamo alla sua frase di domenica: tutti abbiamo pensato che lei volesse pungolare la società che ha subito chiuso la polemica. Lei non ha pensato però di aver mancato di rispetto a qualche giocatore che magari lei non ha scelto ma si è trovato qui? Anche ieri, sempre Sanchez, ha detto "Noi siamo tutti con l’allenatore e vogliamo lottare con lui". Loro dicono così e lei dice “la squadra non è mia”?
S: «Tu devi vedere la domanda che fai al giocatore e, di conseguenza, non è che il giocatore risponde del niente, risponde di una domanda precisa e non lo puoi deviare da questa domanda. Poi io ho sempre visto - e l'ho detto sempre - che i miei ragazzi vengono con gioia ad ogni allenamento per competere, per migliorarsi e per poi trasportare questo in ogni partita. Poi io l'ho sempre detto molto chiaro: io sono l'allenatore. Su Sanchez, non è che lui dal niente ha parlato di me. C’è stata una domanda diretta e lui ha risposto alla domanda. Loro devono stare con il loro allenatore».
D: Vedrà il derby di Milano? Il risultato la interessa?
S: «Come risultato, non posso controllare nulla. Lo guarderò perché mi piace il calcio e quando posso lo guardo, ma a quell’ora saremo quasi arrivati al Franchi e saremo concentrati sulla nostra partita. Forse ne vedremo uno spezzone».
D: Quella di domani potrebbe essere l'occasione per giocare con due punte?
S: «Tutte le partite sono occasioni giuste se loro stanno bene. Ritengo che all'inizio abbiamo fatto uno spezzone di questo campionato in cui abbiamo lavorato tanto per creare quelle dinamiche nelle quali potessimo avere anche un po’ d’equilibrio e noi abbiamo continuiamo a lavorare per trovare le scelte utili, sia all’inizio che nel corso della gara, per vincere sia con due che con una punta».
D: Domani ci sarà il derby di Milano, Fiorentina-Empoli e Atalanta-Roma. Una giornata così rischia di essere più una trappola o uno stimolo?
S: «Né l’una né l’altra. Io credo che noi dobbiamo stare concentrati, non possiamo controllare altro che quello che facciamo noi stessi, e dobbiamo farlo ad alta intensità e senza limite, cercando di fare più gol dei nostri avversari per vincere. Io domani mi aspetto questo dalla mia squadra».
D: Su Chiesa: ha fatto due giorni di stage e si avvicina alla Nazionale dei grandi. Ha un consiglio per lui? Questo ulteriore passo in avanti potrebbe dargli la carica giusta per domani?
S: «Lui è già carico di per se stesso [sorride, ndr], è un trascinatore nel suo calcio. Io gli dico, ma non solo a lui e prima ancora alla società, che è normale quando si arriva a questi livelli che arrivino anche le distrazioni, con eventi continui fuori dal campo, e tante volte la concentrazione massima non la si raggiunge. E' normale anche per la sua età e quindi questi eventi sono qualcosa che si deve programmare e organizzare attentamente per un ragazzo così. Nel calcio si devono costruire le bandiere ma si rischia anche di bruciarle alla svelta».
D: Vecino e Saponara? Come stanno?
S: «Stanno bene, tutti si sono allenati bene e tutti hanno la loro possibilità di giocare domani».
D: All’andata fu un derby importante perché fece scattare qualcosa nella testa di molti giocatori della Fiorentina, con due gol di Bernardeschi e una grande gara.
S: «Io credo che siano due momenti molto diversi della stagione e che noi dobbiamo concentrarci sul presente, sull'oggi, perché il passato non lo puoi rifare. Nell’ultima gara abbiamo fatto quasi tutto bene, abbiamo portato tanti giocatori in area e dato grande velocità e verticalizzazioni al nostro gioco, con giocate determinanti in certi momenti della gara. Ricordo che su uno dei gol, il primo forse, abbiamo recuperato palla molto alto e fatto subito gol, poi il rigore ci ha dato la possibilità di segnare e da lì di crescere fino a vincere bene alla fine. Mi aspetto che domani sia una gara che necessità di qualità, d’intensità nelle transizioni difensive. L'Empoli è una squadra che attacca bene alle spalle della nostra linea difensiva quindi dobbiamo evitare di dare spazio a quei giocatori che possono premiare questi inserimenti, dare velocità al nostro gioco e dare circolazione di palla e cambi di velocità. Poi dovremo trovare gli spazi e i corridoi per attaccare la porta avversaria cercando sempre di creare ed essere efficaci per fare più gol possibili».
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