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Sousa: «Futuro? Non parlo prima della fine del campionato»

  • Marco Innocenti
  • 21 apr 2017
  • Tempo di lettura: 4 min

Conferenza stampa pre-partita per Paulo Sousa, che si presenta davanti ai giornalisti della sala stampa per presentare Fiorentina-Inter, anche se gran parte delle domande hanno riguardato alla fine il suo rapporto con la Fiorentina, giunto ormai come sembra al capolinea.

DOMANDA: La FIorentina crede ancora nella corsa per l'Europa? E poi le chiedo come giudica ad oggi la stagione della sua squadra?

SOUSA: «La Fiorentina, come me del resto, deve credere nella possibilità di vincere ogni partita. Sappiamo che abbiamo perso punti quando magari meritavamo di vincere, abbiamo avuto qualche gara al di sotto della qualità che abbiamo ma comunque pensiamo alla partita di domani, cercando di vincere. Cominciando da quella».

D: Ieri si è alzato il velo d’ipocrisia che da qualche mese aleggiava sulla sua permanenza alla Fiorentina anche per il prossimo anno: che squadra lascia e che eredità lascia? E poi le chiedo cosa ha maturato in questa sua esperienza, con il ritorno nel calcio italiano da allenatore?

S: «Io credo che sia la società a dover parlare di questo. Poi a fine stagione andremo ad analizzare quello che è stato fatto e ne parleremo».

D: Sentendo parlare i giocatori in questi giorni, la gara di domani è vista da tutti come la prova del nove, la gara del riscatto dopo il ko contro l'Empoli. Lei come etichetterebbe questa partita?

S: «Credo che sarà una partita bella ed emozionante, fra due squadre che vogliono vincere. Avremo davanti un avversario che ha alta qualità e quantità in questa stessa qualità in ogni reparto. Tutte e due le squadre cercheranno di vincerla».

D: La sconfitta contro l'Empoli è stata una brutta botta: si aspetta un’altra reazione dalla squadra, come dopo il Borussia, oppure è preoccupato che qualcuno molli?

S: «Non siamo stati per nulla soddisfatti dell’ultima nostra prestazione. L'avevamo preparata bene e avevamo messo in campo i giocatori con una predisposizione offensiva per vincere, anche di fronte alle difficoltà che avremmo potuto trovare. Non siamo soddisfatti e abbiamo già domani la possibilità di mettere in campo una performance di livello per vincere la partita. Noi, come sempre, ci crediamo e ci alleniamo per questo».

D: In questo anno e mezzo lei a volte si è arrabbiato, pensiamo al mercato invernale ad esempio. Hai mai pensato di dimettersi e andare via per protesta?

S: «Io devo stare completamente focalizzato su quello che posso controllare. Alla fine della stagione sicuramente tutti noi faremo la nostra analisi a livello profondo. Ci parleremo e ci diremo tutto quello che è stato in questi due anni, però la stagione non è ancora finita, mancano ancora delle partite».

D: Lo dirà anche a noi quello che vi direte?

S: «Sicuramente noi parliamo sempre prima all’interno e dopo ognuno prende la sua scelta pubblica. E io la prenderò, di sicuro».

D: Come sta la squadra, in particolare Gonzalo? E poi le chiedo, tempo fa ci disse che ci sarebbe stato spazio fra i giovani, pensa che possa essere arrivato il momento per Hagi?

S: «Hagi è un ragazzo che sta lavorando bene, gli manca qualcosina in più a livello fisico per questi livelli di campionato ma comunque sta crescendo anche da questo punto di vista e sta aspettando che arrivi lo spazio anche per lui. Su Gonzalo, domani vedrete dalla convocazione se è dentro o fuori».

D: Cosa pensa del suo collega Pioli? Potrebbe avere le caratteristiche giuste per allenare la Fiorentina il prossimo anno?

S: «Questo non ritengo proprio di doverlo dire io. Lo reputo comunque un collega bravissimo nel suo lavoro».

D: La società ha già parlato pubblicamente sul fatto che sia scaduta l’opzione o che stia per scadere. Vi siete confrontati almeno su questo? Lei era d'accordo sul fatto d far scadere questa opzione e sul fatto di far uscire questa notizia in maniera pubblica?

S: «La società deve prendere le sue decisioni. Io sono l'allenatore fino alla fine di questa stagione e per questo io sono concentrato sul mio lavoro in campo. Su tutto il resto deve parlare solo la società. Ritengo che sia la cosa più giusta in questo momento».

D: C’è una lezione più importante di altre da trarre dalla gara di andata contro l’inter, dove credo che fu deluso soprattutto dall’approccio? E poi le chiedo se ha avuto contatti con la proprietà dopo il ko contro l'Empoli?

S: «No, non abbiamo avuto nessun contatto. Anche quando vinciamo, possiamo imparare da ogni partita, sempre. Come ho sempre detto, la mia preparazione è diversa, in relazione al momento in cui siamo, a qual è il nostro avversario e per questo cerchiamo di prendere decisioni strategiche su quella partita e su quel momento. La settimana scorsa vi avevo detto che i ragazzi si erano allenati molto bene, molto intensamente e abbiamo preso una decisione e un rischio, con diversi giocatori che quasi sempre sono in una linea più avanzata rispetto alla palla, che hanno le capacità per risolvere la partita, sia sui corridoi laterali che su quelli centrali, hanno capacità di entrare in area e di risolverla individualmente perché hanno queste capacità. La partita non è andata bene, abbiamo avuto un avversario che è stato bravo e purtroppo non abbiamo preso il risultato che volevamo. Ci proveremo anche domani».

D: Anche perché l'inter è una squadra che spesso inizia molto bene le partite.

S: «Ma è anche l’approccio della partita come lo avevamo pensato la settimana scorsa, sapendo di poter avere delle difficoltà, ma l’approccio è stato quello giusto. L’attitudine dei giocatori è stata quella giusta, solo la qualità non è stata la migliore per quello che loro possono presentare in ogni partita. Purtroppo questo non ci ha permesso di vincerla. Io spero che domani sia le decisioni iniziali che quelle prese durante la gara ci aiutino a mantenere quest'attitudine. Io ci credo, perché è questo che i ragazzi ci hanno sempre dimostrato, comportandosi col massimo del professionismo, dando sempre il massimo per la nostra maglia e per cercare di vincere. E questo è quello che mi aspetto anche domani».


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