top of page

Le pagelle di Fiorentina - Lazio 3-2 (con una postilla polemica...)

  • Marco Innocenti
  • 13 mag 2017
  • Tempo di lettura: 4 min

Le pagelle, nel calcio, sono la cosa più bella del mondo per noi giornalisti, perché ci fanno quasi sentire onnipotenti, come se un nostro giudizio positivo o negativo potesse far pendere l'ago di chissà quale bilancia da una parte piuttosto che dall'altra. Al tempo stesso, però, sono anche la cosa più difficile da stilare e la Fiorentina vista oggi contro la Lazio non fa che rendere ancor più complicato questo compito. Ma noi di FiorentinaSportNews... ci si prova lo stesso!

Tatarusanu: voto 6,5. Un po' meno attento rispetto alle ultime uscite. Rischia grosso su una punizione defilatissima di Luis Alberto che per poco non gli fa fare la figura del pellegrino mettendogliela all'incrocio, poi si riabilita sullo stesso giocatore della Lazio poco dopo. Sul gol di Keita, forse, poteva anche fare di più. Ma solo forse...

Tomovic: voto 6+. Nel primo tempo non si sgancia mai e la Fiorentina, senza sovrapposizioni, diventa prevedibile come una puntata del Tenente Colombo. Meglio sicuramente nella ripresa.

De Maio: voto 6-. Le lunghe settimane in panchina non potevano certo sparire senza lasciare qualche scoria dal punto di vista della reattività e della presenza sul campo. Alla fin, comunque, si destreggia bene.

Astori: voto 6+. Peccato per quel cartellino che lo terrà ai box contro il Napoli. Sbroglia un paio di situazioni difficili ma non può nulla sul contropiede di Keita in occasione del primo gol: la differenza nello scatto è incolmabile.

Vecino: voto 6,5. Sicuramente il migliore della Fiorentina nel primo tempo. Almeno ci mette la voglia di correre, che gli altri sembrano aver lasciato negli spogliatoi.

Borja Valero: voto 6,5. Un'ombra nel primo tempo poi, dopo il gol, i cambi ma soprattutto il suo avanzamento di una quindicina di metri verso la porta avversaria, diventa l'assoluto dominatore del gioco viola, dispensando colpi di classe cristallina.

Chiesa: voto 5,5. Sbaglia moltissimi appoggi, alcuni anche elementari. Oggi non è sembrato nella sua giornata migliore e anche i compagni lo hanno ripreso più volte (64’ Tello: voto 6+. Entra subito in partita e, guarda caso, lo fa ancora una volta partendo da sinistra).

Maxi Olivera: voto 5,5. Non punta mai l'avversario diretto, non crea mai superiorità numerica e, anche in difesa, il suo contributo pare davvero poca cosa (64’ Sanchez: voto 6+. L'ultima volta che aveva giocato centrocampista, Bernacca leggeva ancora le previsioni del tempo e oggi, incredibilmente, il suo ritorno in mezzo libera il genio di Borja Valero da quella zona del campo. Chissà com'è... ma la Fiorentina cambia improvvisamente marcia).

Bernardeschi: voto 6-. Si incaponisce spesso nell'andare a cercare l'azione solitaria, lo slalom speciale fra i difensori della Lazio e, immancabilmente, finisce per perdere palla e, spesso, anche lungo e disteso sul prato del "Franchi".

Cristoforo: voto 5. Ma che giocatore è Cristoforo? Nel senso, ma che è un giocatore Cristoforo? La sua utilità sfiora quella di un cono stradale in pieno deserto ma Sousa lo mette comunque in campo. Lui lo ripaga facendosi soffiare di sotto al naso la palla che porta al gol dello 0-1 di Keita. Anche se forse dovremmo ringraziarlo, perché è lo schiaffo che ha riacceso la luce della Fiorentina (64’ Kalinic: voto 7. Entra e, con Tello, cambia volto alla partita, andando ad agire spesso da seconda punta. Stavolta infatti è Babacar a fare da boa e lui a svariargli intorno. Un gol, un palo che vale il secondo e tanto altro).

Babacar: voto 7. Corre, lotta e si fa sentire anche in un primo tempo da scapoli-ammogliati. Nella ripresa, diventa quasi un piacere ammirarlo.

Questa settimana, però, vogliamo anche aggiungere una piccola (nemmeno tanto piccola) postilla alle consuete pagelle del dopo-partita. Eccola:

Mister Sousa che non si alza mai dalla panchina per ripicca: voto 0. "I ragazzi sanno prendere benissimo le decisioni migliori da soli" ha detto a fine partita, dopo che tutti l'hanno visto restare in panchina per l'intera partita, anche quando perfino l'allenatore di una squadra Uisp avrebbe capito che la squadra aveva bisogno del suo incitamento e delle sue direttiva da bordo campo. Inqualificabile nella sua arroganza. Voleva fare un dispetto a qualcuno? E a chi, di grazia? Ai tifosi, che lo fischiano e ne chiedono lo scalpo? Alla società che lo avrebbe tradito? Ai giocatori? Ok, però che dica a chi era indirizzata questa sua protesta silenziosa. Perché a noi le "Sentinelle in Piedi" non ci sono mai garbate, caro Paulo.

Quelli che hanno fischiato la Fiorentina durante la partita e, alla fine, hanno esultato al gol della Lazio: voto 1. Sentire che proprio alcuni settori di quella Fiesole (che dovrebbe essere il cuore del tifo viola) sono i primi a fischiare la squadra nel bel mezzo della partita non è proprio un bello spettacolo. Ancor peggio però quando qualcuno decide addirittura di arrivare ad esultare ironicamente per il gol del 3-2 della Lazio, quello che di fatto riapre la partita e rimette in dubbio la vittoria. E intendiamoci, non è per il fatto di fischiare la squadra, che a volte questi fischi li ha anche meritati. Il voto è per la scelta di fischiarla già durante il primo tempo.

Al giornalista (io) che aveva criticato Bernardeschi per l'esternazione post-Sassuolo: voto 3. L'ultimo voto lo riservo a me stesso ed è un vero e proprio mea culpa. Dopo le parole di Federico Bernardeschi sul clima intorno alla squadra, raccolte dai colleghi di Mediaset dopo il pari sul campo del Sassuolo, ero stato molto critico nei confronti del talento viola ma oggi, dopo aver sentito una parte dei tifosi fischiare la squadra quando ancora la partita era ben lungi dal volgere al termine, devo davvero porgergli le mie scuse. Ha ragione da vendere, Federico. Fischiare la squadra quando gioca male è uno dei diritti sacrosanti e inalienabili di un tifoso, ma mai e poi mai quando ancora sta giocando, quando ancora la partita è in bilico e soprattutto nulla è compromesso. Si può criticare la società e l'allenatore ma, in quel momento, non la squadra che sta giocando, che è in campo e che deve solo essere incitata a dare il massimo. Sette giorni fa non ero convinto che Berna avesse fatto la scelta giusta. Oggi però gli porgo le mie scuse. Doverose.


ความคิดเห็น


In evidenza
Più recenti
Ricerca per tags
Follow Us
  • Facebook Social Icon
  • Twitter Social Icon
  • Google+ Social Icon
  • Grey Facebook Icon
  • Grey Twitter Icon
  • Grey Instagram Icon

Facebook

Twitter

Instagram

Diventa amico...

Seguici...

Seguici...

© 2016 by Marco Innocenti. Proudly created with Wix.com

Per non perdere nemmeno una News 

RSS Feed
bottom of page