Borja, Rocio e quell'amore infinito per Firenze

Con il nodo allenatore che sembra essere diventato più che altro il segreto di Pulcinella, in casa Fiorentina si registrano i primi vagiti di un mercato che, a detta di molti, Corvino in testa, potrebbe fortemente ridisegnare i contorni dello spogliatoio viola.

Cominciamo da chi resta. Resterà sicuramente Borja Valero. Il centrocampista spagnolo lo ha detto e ribadito più volte, non solo ai dirigenti viola ma anche al suo stesso procuratore che, già a gennaio, gli aveva recapitato un'offerta importante (anche data l'età del giocatore) proveniente dalla Cina. Pare che anche ultimamente sia arrivata un'offerta, diversa sia per destinazione che per consistenza economica, ma la risposta sarebbe stata sempre la stessa: "No, grazie". Un amore per la maglia ma, prima di tutto, per la città che in questi ultimi anni ha letteralmente adottato lui e la sua splendida famiglia, tanto che la moglie Rocio (a proposito, tanti auguri di buon compleanno alla signora "sindaca"!) nei giorni scorsi ha voluto ribadire questo amore, facendosi tatuare le coordinate geografiche di uno dei simboli più amati e riconoscibili della "sua" Firenze: il Ponte Vecchio.

Per un idolo che resta, c'è però anche un giocatore che avrebbe anche avuto i colpi per diventarlo un idolo ma non c'è mai riuscito in pieno: Josip Ilicic. Lo sloveno, in scadenza di contratto nel 2018, avrebbe già trovato l'accordo per trasferirsi all'Atalanta, con la Fiorentina che potrebbe mettere a bilancio circa 7 milioni per il suo cartellino. Dopo quella che sembrava l'esplosione decisiva dello scorso anno, lo sloveno in questa stagione è tornato ad alternare alti (pochi) e bassi (molti, per la verità). Difficile pensare che anche il nuovo tecnico viola possa pensare di provare a rilanciarlo. Più plausibile invece che le strade di Ilicic e della Fiorentina si separino definitivamente.

Separazione definitiva in vista anche con Mati Fernandez. Il cileno, sul cui cartellino il Milan vanta un diritto di riscatto, continua a piacere molto al Milan ma i continui problemi fisici palesati anche nel corso di questa stagione e la carta d'identità, con i 31 anni appena compiuti, potrebbero spingere la nuova dirigenza cinese dei rossoneri a non esercitare questo riscatto e così il giocatore (anche lui in scadenza nel giugno 2018) potrebbe tornare in Cile, pare proprio al Colo Colo, la squadra dalle cui giovanili partì la sua avventura nel calcio maggiore.