Pioli: «Dovremo essere una squadra attenta, anche quando attacchiamo. Il mercato? Ci sono situazioni

Dopo il 7-0 rifilato alla selezione Val di Fassa, Stefano Pioli si presenta in sala stampa per una breve chiacchierata con i giornalisti presenti.

DOMANDA: Mister, prima di tutto un giudizio sui giovani che hanno giocato oggi.

PIOLI: «I giovani stanno lavorando molto bene, con entusiasmo come deve essere vista la loro età. Hanno buone qualità e hanno provato a fare ciò che gli avevamo chiesto, però mi è piaciuto soprattutto l'atteggiamento e la voglia di provare ad avere quelle posizioni in campo che vorremo tenere anche in futuro».

D: Ci sono novità dal mercato? Ha sentito il dg Corvino?

P: «La squadra sarà competitiva, poi io sono l'allenatore e prima l’avrò al completo e meglio sarà. Il lavoro che c'è da fare è tanto, c'è un allenatore nuovo e un nuovo staff. La società lo sa bene ma ci sono situazioni che devono ancora chiarirsi. Io sono qui per lavorare».

D: E sulla posizione di Vecino?

P: «Credo che questa posizione di interno nel 4-2-3-1 sia perfetta per lui, ma ci saranno anche partite nelle quali faremmo delle scelte diverse e i giocatori che di volta in volta dovranno inserirsi saranno anche altri. Ha dimostrato di avere possesso palla, anche se l’avversario non era certo fortissimo. Sicuramente non vorrò rinunciare alle sue qualità di inserimento e di conclusione».

D: Su Kalinic: immaginiamo che avrà parlato anche con lui. Come l’ha visto?

P: «Devo dire che ho avuto ottime impressioni parlando con tutti i miei giocatori. Sono ragazzi molto seri, responsabili e professionisti e credo che insieme potremo fare davvero un ottimo lavoro. Da Nikola ho avuto la stessa disponibilità all’impegno che mi hanno dato tutti gli altri ma è chiaro che è la sua una situazione ancora non del tutto definita».

D: Hagi, invece, lo considera già pronto?

P: «Lui, come altri, è arrivato solo ieri e oggi l’ho un po' forzato mandandolo in campo, così come Baez e Schetino, ma i numeri ristretti non permettevano di fare altrimenti, anche per non far giocare troppi minuti a qualche giocatore della rosa. Ianis è un ragazzo con grande talento, ha qualità tecniche ma per me è ancora tutto da valutare».

D: E Vitor Hugo? Non pensa che l’unico problema che potrebbe incontrare, potrebbe essere la sua troppa irruenza per il nostro calcio?

P: «Non credo che sarà quella la difficoltà. Viene da un calcio molto diverso dal nostro e deve pensare a lavorare in un reparto e non a livello di singolo. E’ un ragazzo curioso, sta imparando subito la lingua ma credo ci vorrà un po’ di tempo perché i movimenti che facciamo noi in difesa penso proprio che lui in Brasile non li facesse».

D: Ieri Astori ha detto che lei è un allenatore molto più italiano e che quest'anno sicuramente prenderemo qualche gol in meno. Cosa ne pensa?

P: «Che io sia più italiano di Sousa, mi sembra proprio che non ci piova - ha chiosato sorridendo il tecnico viola - A me piace molto leggere e sentire le dichiarazioni dei miei giocatori e credo che tutto ciò che Davide ha detto ieri abbia un senso. Io credo che un allenatore cerchi sempre di essere più completo possibile nel proprio lavoro. Noi dovremo cercare di avere la palla più dei nostri avversari e quando non ce l'avremo noi , dovremo essere una squadra attenta. Ma dovremo esserlo anche quando attacchiamo».

D: Intende nella cura della fase difensiva...

P: «Io voglio una squadra che sappia interpretare bene tutte le gare. In ogni gara, ci sono momenti in cui la palla l'abbiamo noi e momenti in cui ce l'hanno gli avversari. Cerchiamo di curare tutto, ma onestamente non mi interessa proprio come fossero abituati in passato. Mi interessa quello che oggi voglio fare io con i miei ragazzi, solo quello».