Pioli: «Voglio una Fiorentina che sappia di poter vincere ogni partita»
- Marco Innocenti
- 19 ago 2017
- Tempo di lettura: 6 min

Prima conferenza stampa pre-campionato per Stefano Pioli che, in vista dell'esordio a San Siro contro l'Inter, appare in sala stampa con il piglio deciso di chi sa di aver lavorato bene con la squadra.
DOMANDA: Che Fiorentina vedremo domani a San Siro?
PIOLI: «Una Fiorentina che affronterà un avversario forte ma che vorrà anche fare la propria partita, con le proprie qualità e le proprie caratteristiche, sapendo che l'inizio del campionato nasconde spesso delle insidie, forse le nostre sono anche qualcuna in più, ma sapendo anche che finora abbiamo lavorato bene e che sarà una gara da affrontare con la giusta dose di concentrazione».
D: Un ragionamento sui nuovi, quelli arrivati in settimana: sono già pronti per essere impiegati dal primo minuto oppure c'è qualcuno in ritardo, magari fisicamente?
P: «L'unico giocatore in ovvio ritardo per quanto riguarda l'assimilazione dei nostri dettami tattici non può essere che German Pezzella, che oggi ha svolto il suo primo allenamento con noi. Ma fisicamente sta bene, così come tutti gli altri arrivati in questa settimana. Tutti i convocabili sono disponibili per giocare dall'inizio. Poi è ovvio che faremo le nostre scelte per affrontare al meglio l'Inter in maniera equilibrata, precisa e attenta».
D: Dove può arrivare la Fiorentina di oggi in campionato?
P: «I pronostici fatti sulla carta non mi piacciono. Io dico che la Fiorentina dev'essere un squadra ambiziosa, che abbia sempre la voglia di provare a vincere ogni partita. Siamo una squadra che ha cambiato tanto, che ha preso tanti giovani ma pensiamo di aver preso giovani di talento e vogliosi. Vogliamo affrontare il campionato con questa mentalità, andando in campo pensando di avere le possibilità e le capacità per vincere ogni singola partita».
D: Il modulo da lei scelto è sostanzialmente rimasto sempre lo stesso dall'inizio della preparazione. Ha altre idee tattiche in testa?
P: «Io credo che, in un sistema di gioco, ci siano delle posizioni che devono variare in considerazione di quelle che sono le nostre caratteristiche e quelle degli avversari. Dobbiamo soprattutto cercare di essere un squadra ordinata ed equilibrata».
D: Chi sarà più emozionato domani: lei e gli altri ex che oggi sono in maglia viola oppure i Borja Valero e i Vecino?
P: «E' una domanda difficile perché non posso rispondere per gli altri. Io sarò emozionato ma perché comincia una nuova avventura, perché è la prima di campionato e perché è giusto che sia così. Il passato ormai è alle spalle e quello che mi interessa è l'inizio di questo nuovo campionato. C'è curiosità per capire quali risultati potrà dare il lavoro fatto finora. Poi quello che proveranno i miei ex giocatori o anche quelli arrivati dalla Fiorentina non lo so e, devo dire la verità, mi interessa anche poco».
D: Il debutto del Var: come squadra avete studiato le sue regole e cosa pensa potrà accadere sul ritmo e sui tempi generali della gara?
P: «Devo dire che onestamente avevo delle titubanze prima della riunione fatta con Rosetti che però è stato molto chiaro. Le regole sono molto semplici e mi è piaciuto anche quello che ha detto Rizzoli, quando ha affermato che servirà mantenere il gioco fluido. Credo che per gli arbitri possa essere un aiuto importante perché alcuni errori gravi potranno sparire. Ci vorrà un pizzico di pazienza da parte di tutti e più si velocizzeranno certi tempi e meglio sarà per il gioco. Sono curioso ma sono sicuro che sarà un buon aiuto».
D: Questione attacco: Babacar può partire avanti nelle gerarchie avendo lavoraro con lei dall'inizio?
P: «Su questo tipo di scelte farò tutte le mie valutazioni ma non penserò al passato, al perché finora non ha giocato con continuità o altro. Babacar ha fatto un buon pre campionato, non eccezionale. Molto dipenderà da lui così come da tutti i suoi compagni. Chi sarà in grado di garantire certe prestazioni, avrà più possibilità di giocare Le scelte per domani? Mi prendo ancora la nottata e l'allenamento di domattina per decidere».
D: Ad oggi è soddisfatto del mercato?
P: «Credo che la squadra sia abbastanza completa ora. Abbiamo preso giocatori con le caratteristiche che cercavamo e delle quali ho parlato in precedenza: giocatori motivati, giovani, con certe caratteristiche e con talento. Abbiamo centrato quelli che erano i nostri obiettivi ma adesso bisognerà vedere sul campo per capire se la squadra sarà all'altezza. Stiamo lavorando bene anche se credo che le prime due giornate di campionato, per tutti, abbiamo sempre delle incognite e delle insidie. Per noi forse qualcuna in più ma vogliamo essere subito all'altezza».
D: Nell'Inter c'è un giocatore che teme di più?
P: «E' difficile, io credo che molte squadra italiane abbiano fatto un ottimo precapionato come risultati, affrontato avversari di livello europeo e molte volte hanno ottenuto la vittoria. L'inter ha sempre vinto quindi questo dimostra la validità del lavoro di Spalletti e lo spessore tecnico dei giocatori. L'Inter ha tante armi a propria disposizione, quindi parlare di un solo giocatore sarebbe limitativo. Noi dovremo giocare e lavorare molto da squadra in entrambe le fasi di gioco. Cercheremo comunque di mettere in campo le nostre qualità».
D: Sarà un vantaggio affrontare l'Inter da sfavoriti?
P: «Per me le partite si giocano sempre in 11 contro 11 e partendo da 0-0 quindi non ci sono favoriti o sfavoriti. Giochiamo sapendo che il livello dell'avversario è molto alto e la nostra prestazione dovrà essere di buon spessore per riuscire a far bene».
D: Il comportamento di Kalinic in queste ultime fasi: lei è deluso? E poi, cosa pensa si possa fare per limitare questa "moda" del non allenarsi?
P: «Non credo che sia tanto importante quali siano le mie sensazioni. Credo, come ho detto dall'inizio, che certe situazioni prima si risolvevano e meglio era, per la società e per i ragazzi stessi. Certo che, per la professionalità dei singoli, certi atteggiamenti avrebbero dovuto essere diversi. E' evidente che quindi qualcosa non è andato bene».
D: Ha sentito i fratelli Della Valle? Li ha invitati a vedere la squadra?
P: «Li ho sentiti proprio ieri per il classico "in bocca al lupo" in vista dell'esordio, ma a Milano non ci saranno. Mi auguro che possano esserci presto perché abbiamo bisogno della loro vicinanza e del loro sostegno, che però c'è stato in tutti i giorni che abbiamo costruito questa squadra».
D: Ha detto che vuole prendersi una notte e una mattina ancora per la formazione. Quanti sono i dubbi che ha ancora?
P: «Credo che dovete imparare a non credere a tutto quello che vi dico... (Sorride)».
D: Come stanno Badelj e Saponara?
P: «Milan sta molto meglio, Saponara sta migliorando e alterna situazione in cui si allena con la squadra ad altre in cui sta ancora fuori. Mi auguro che presto possa ritornare anche lui fra i convocati. Entrambi comunque stanno meglio e credo che Badelj sarà fra i convocati per domani».
D: Come ha trovato Simeone? E poi, che Icardi si aspetta?
P: «Simeone l'ho trovato davvero molto bene, carico, voglioso e con grande entusiasmo così come tutti i giocatori nuovi e tutto il gruppo a mia disposizione. Sono convinto che abbiamo fatto un ottimo lavoro e che presto ne raccoglieremo i frutti. So cosa aspettarmi da loro e loro sanno cosa io pretenda. Su Icardi e gli altri dell'Inter, ci penserà il loro allenatore».
D: Lei ha parlato di una Fiorentina giovane e sbarazzina. Può essere una risorsa questo vostro essere senza grandi pensieri?
P: «Sicuramente la giovane età ti porta dei vantaggi, come il poter giocare con entusiasmo, generosità e coraggio. Se poi per sbarazzina s'intende una squadra con pochi equilibri, allora non mi piace. Ma se invece si intende vogliosa di fare le partite, di mettersi in discussione e di mettere sul campo corsa e generosità, allora è una definizione che mi piace molto. Dobbiamo dimostrare che la strada deve essere quella, siamo una squadra con una buona miscela perché abbiamo tenuto qualche giocatore esperto, dei veri punti di riferimento sia in campo che anche fuori. Poi adesso arriva l'esame più veritiero e da domani capiremo meglio che strada è stata imboccata e su quali situazioni insistere e su quali migliorare».
D: Ieri ha rinnovato Corvino: è soddisfatto del lavoro svolto col dg?
P: «Io credo che i rinnovi di Corvino e Freitas vadano nella direzione della continuità e di una programmazione concreta. Credo poi che vada di pari passo che, con essi, possa essere rinnovato anche il contratto dell'allenatore (sorride di nuovo)».
D: Cosa vi siete detti col sindaco? Vi ha promesso qualcosa sulla questione stadio?
P: «Ci ha fatto molto piacere il saluto del sindaco che rappresenta tutta la città. Le sue parole sono state importanti, ha espresso un concetto chiaro che però sia io che i giocatori lo avevamo già bene dentro la testa: non rappresentiamo solo una maglia e un colore, anche perché quest'anno avremo addosso tutti e 5 i colori della città. Ci riempie d'orgoglio e proveremo a regalare grandi soddisfazioni. Avremo entrambi delle gare difficili da giocare: noi sul campo e lui in giunta, per accelerare i lavori per il nuovo stadio».
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