Pioli: «Ho visto errori sui quali lavorare. Ma anche qualità che ci permetteranno di crescere in fre
- Marco Innocenti
- 20 ago 2017
- Tempo di lettura: 3 min

Ecco l'analisi della gara fatta da Stefano Pioli, nella sala stampa di San Siro, dopo il 3-0 col quale la sua Fiorentina ha esordito in questa Serie A 2017/18. "Non tutto è da buttare" è la parola d'ordine del tecnico viola.
DOMANDA: Guardando le cifre della gara: 13 falli fatti dalla Fiorentina, non sono un po’ pochi?
PIOLI: «Non credo sia stata una questione di grinta e determinazione. L’inter è una squadra che, in questo momento, è più pronta di noi ed è forte».
D: Quanto ha inciso il fatto di aver messo in campo tutti i nuovi arrivi?
P: «E' evidente che ho anche cercato di fare delle scelte che mi permettessero di non mettere in campo proprio tutti i nuovi arrivati, proprio per essere equilibrati, ma la squadra ha mantenuto bene le posizioni in campo, ha dimostrato una buona personalità e in certi frangenti anche una buona qualità. Potevamo riaprire la gara, non ci siamo riusciti. Il passivo è pesante e sappiamo che dobbiamo lavorare»
D: Oggi c'erano 6 titolari diversi rispetto a maggio: questo praticamente la costringe a iniziare ora a preparare la squadra. Ma quanto ci vorrà?
P: «Io credo non molto, credo che la squadra abbia già un certo ordine e una certa mentalità, un modo di interpretare le gare che va in una direzione ben precisa. E' chiaro che i meccanismi non sono perfetti, vanno migliorati e dobbiamo farlo velocemente per portare a casa prestazioni e risultati. Però io nella prestazione di oggi ho visto buona qualità, anche degli errori su cui dobbiamo lavorare ma quelle buone qualità che ci permetteranno di ottenere presto dei risultati».
D: Ieri ha detto che ritiene la squadra ormai completa: non sarebbe invece il caso di investire ancora alla luce di quanto visto oggi?
P: «Credo che se prendiamo solo come metro valutazione la prestazione di stasera, siamo fuori strada. Credo quindi che non sia solo questo ciò che dobbiamo valutare. Ci sono mancati giocatori importanti, fra squalifiche e infortuni. Credo che la squadra sia una buona squadra e che ci sia un buon materiale su cui lavorare».
D: La prestazione di Simeone? Averlo messo subito titolare è un messaggio per Babacar? E poi come ha visto Gil Dias?
P: «Quando un allenatore fa le sue scelte, non manda mai messaggi ma sceglie la formazione migliore per la partita da giocare. Se ho scelto Simeone, è perché lo ritenevo più adatto a questa partita. Su Dias dico che le valutazioni dei singoli mi interessano poco. Dobbiamo essere più compatti e lavorare da squadra per migliorare i meccanismi».
D: Lo striscione della curva dell'Inter le ha fatto piacere? Se lo aspettava?
P: «Non mi aspettavo nulla, nel senso che mi ero concentrato solo su quest’esordio con la Fiorentina. In settimana poi sono arrivati tanti giocatori nuovi e non mi sono certo potuto permettere distrazioni. Poi è ovvio, non sono un robot quindi certe sensazioni ci sono state. Fino a pochi mesi fa allenavo qua. Lo striscione non l’avevo visto, me l’hanno fatto vedere in tv. Ho avuto un buon rapporto con San Siro ma adesso alleno la squadra che volevo allenare e so che possiamo far bene. Io da questa partita esco con la convinzione che possiamo far bene».
D: Benassi? E' sembrato un po’ spaesato in questa posizione di trequartista.
P: «Dovete capire che noi cercheremo, in fase di non possesso, di prendere sempre le posizioni utili a limitare gli attacchi avversari e poi prenderemo invece posizioni utili, in fase di possesso, per fare il nostro gioco. Volevamo essere più aggressivi sui loro mediani e per questo ho fatto certe scelte tattiche, come per quanto riguarda Benassi ma anche alzando un po’ la posizione di Veretout . In certe situazioni ci siamo riusciti, in altre un po’ meno.
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