Pioli: «Servirà partita attenta: Samp gioca molto bene fra le linee»
- Marco Innocenti
- 26 ago 2017
- Tempo di lettura: 6 min

Prima del debutto casalingo di domani sera al Franchi contro la Sampdoria, Stefano Pioli si presenta ai giornalisti per la conferenza stampa pre-partita. Ecco le risposte del tecnico della Fiorentina:
DOMANDA: E' stata un po' la settimana anche della presa di coscienza che questa Fiorentina può diventare un gruppo interessante. Adesso secondo lei c'è la necessità e la voglia di vincere domani? E' arrivato il momento in cui contano più i punti del gioco?
P: «I punti contano sempre e l'inizio non è stato quello che volevamo. Abbiamo lavorato tutta questa settimana per provare a vincere la gara di domani. In settimana abbiamo fatto tutto bene, i ragazzi sono tutti pronti e hanno lavorato bene. Il gruppo sta diventando un bel gruppo, vedo giocatori che si aiutano fra di loro, che aiutano i nuovi nell'inserimento e siamo pronti per cercare di cominciare bene il nostro campionato davanti ai nostri tifosi».
D: Domani sera giocheranno per la prima volta insieme i due figli d'arte di questa Fiorentina: Chiesa e Simeone? Che futuro vede lei per questi due ragazzi?
P: «Voi date quasi tutto per scontato ma non è così. La formazione la darò ai ragazzi domattina quindi c'è ancora tempo. Poi sono d'accordo sul fatto che abbiamo ragazzi giovani molto importanti ma abbiamo costruito una squadra con la giusta miscela di giovani e anche il giusto equilibrio con giocatori più esperti che stanno aiutando l'inserimento di questi stessi giovani».
D: Partendo dal presupposto che spesso le formazioni noi le sbagliamo...
P: «L'importante non sarà quelle che sbagliate voi, di formazioni, ma quelle che metterò bene io (ride)».
D: Appunto... l'assetto visto a Madrid, però, è quello sul quale almeno per ora pensate di continuare a lavorare, con la difesa a 4 e due centrocampisti davanti ad essa?
P: «E' una situazione su cui insisteremo. Abbiamo le caratteristiche giuste per questo tipo di gioco. Poi, quando questi equilibri saranno consolidati, ci sarà spazio anche per altre soluzioni. Ho giocatori molto duttili, che si sanno muovere anche su altre soluzioni di gioco e precludersele sarebbe un grave errore. Ora però dobbiamo trovare e consolidare certe posizioni in campo, prima di tutto».
D: Le piacerebbe che la sua diventasse una Fiorentina "rompiscatole"?
P: «Quello che mi aspetto e che mi piacerebbe è che la squadra giocasse sempre con lo spirito, la qualità e le idee giuste ma soprattutto con la consapevolezza, in ogni singola partita, di avere le possibilità per vincerla. Se poi diventeremo qualcosa d'altro, è troppo presto. Stiamo lavorando tanto e bene per accorciare i tempi di sviluppo delle nostre posizioni, dei nostri equilibri e quindi mi aspetto un passo in avanti nella squadra già nella gara di domani sera».
D: Domani probabilmente avrete più pressione rispetto a Milano, visto che contro quell'Inter era davvero difficile pensare di vincere...
P: «Chi fa questo lavoro, è abituato a gestire e sopportare certe pressioni, che ci sono sempre. Domenica non vero che non c'erano pressioni, visto che non ci consideravamo certo sconfitti in partenza. Ma siamo una squadra che dovrà essere abituata a gestire. queste pressioni. Piùche altro, c'è la voglia di fare bene la prima in casa davanti ai nostri tifosi».
D: In base alle caratteristiche della Sampdoria, che avversario si aspetta domani?
P: «La Samp è cambiato poco rispetto allo scorso anno. E' una squadra rodata e molto ben allenata, con meccanismi di gioco precisi e da affrontare con grande attenzione ed equilibrio ma anche con la giusta voglia di fare la partita. E anche di stringere i denti e difendere quando servirà. Però anche con la voglia, tutte le volte che ci sarà l'occasione, di riuscire a far male ai nostri avversari».
D: Che sensazioni ha per questo suo ritorno a Firenze? La Fiesole ha fatto sapere che farà il tifo e clima sarà caldo.
P: «Io sono abituato, fino a poche ore prima della gara, a concentrarmi solo sulla preparazione della squadra, dando segnali positivi per interpretare al meglio la partita. Le emozioni ovviamente le vivrò ma solo nell'immediato pre-gara, quando scenderemo in campo per il riscaldamento. Ho un grande ricordo dei miei anni a Firenze, ho giocato qui tanto tempo e adesso ho una voglia esagerata di fare bene in questa nuova esperienza. Sui tifosi, io so che saranno una spinta in più per noi, perché li conosci e conosco la loro passione. Noi dovremo meritare questa passione e questo sostegno ma credo fermamente nella mia squadra, che vedo unita in campo e fuori e questo è un segnale importante per far bene in questa stagione».
D: Dopo la vostra riunione di ieri, Rocchi è uscito molto contento. Cosa ci può raccontare? Anche dopo gli episodi di domenica scorsa...
P: «E' stato un incontro assolutamente positivo anche per noi. Io conosco Rocchi da tanto tempo e giudico gli arbitri prima di tutto dall'atteggiamento in campo. Mi piacciono gli arbitri coerenti nelle loro decisione, che hanno rispetto di entrambe le squadre. Quello di domenica è ormai un capitolo chiuso, tranquillizzo Nicchi dicendogli che ho piena fiducia negli arbitri. Nulla di male però a dire che un arbitro può aver sbagliato, come posso subire delle critiche io se sbaglio una formazione. La Var può agevolarli, perché eliminerà gli errori più macroscopici, però noi dobbiamo restare concentrati sulle cose che possiamo controllare e sulla nostra preparazione. Credetemi, ho massimo rispetto per chi arbitra e decide in pochi secondi, lo sa chi arbitra anche solo nelle partitine d'allenamento».
D: Quanto ci sarà da aspettare per vedere la sua vera Fiorentina? Tempo fa aveva detto che dopo la sosta per la Nazionale...
P: «Sinceramente non credo di aver mai detto che dopo la sosta saremo stati pronti. Stiamo lavorando bene e in ogni gara dobbiamo fare dei passi in avanti. Credo che possiamo già mettere in campo prestazioni di buon livello, come equilibrio, prestazioni e soprattutto come spirito. Abbiamo cambiato tanto, abbiamo iniziato un nuovo ciclo ma vogliamo dimostrare di poter esser pronti fin da subito».
D: Sulla formazione, le ha detto che bisognerà sempre capire quando dice la verità e quando no: ci sarà una rivoluzione sulla linea diensiva o ha già delle certezze?
P: «Le idee per domani ci sono, è chiaro. Sono tutti disponibili e questo per me è molto importante. Poi le scelte avvengono per tanti motivi. So che per voi è facile giudicare le mie scelte come delle bocciature per l'uno o per l'altro ma per me non è così».
D: Porterà la squadra in ritiro prima delle gare in casa?
P: «Se giocheremo alla sera no. se giocheremo al pomeriggio sì».
D: Tutti disponibili, quindi anche Saponara?
P: «No, avete ragione, ho commesso un errore. Lui non è ancora pronto e quindi non sarà convocato. Il suo programma prevede il rientro in squadra mercoledì prossimo, speriamo sia rispettato».
D: Ieri nel guardare i sorteggi di Europa League ha provato un po' di fastidio con la Fiorentina solo spettatrice? Può essere questo però uno stimolo?
P: «Sinceramente non ho avuto molto tempo per vederli ma è chiaro che la Fiorentina era abituata a giocare le Coppe, quindi dispiace. Mi auguro che questo succeda di nuovo e il prima possibile. Dobbiamo però sfruttare quest'occasione per lavorare con grande attenzione e continuità, prendendolo come un vantaggio da sfruttare ma l'ambizione di tornare in Europa ovviamente c'è. Dobbiamo però vivere gara dopo gara per capire dove potremo arrivare a fine stagione».
D: Si ricorda la sua ultima viola al Franchi da giocatore?
P: «Io, quando finisco una cosa, ho l'abilità incredibile di chiudere subito quella pagina. Non mi ricordo onestamente l'ultima partita giocata a Firenze ma sono certo che quella di domani me la ricorderò senz'altro per un bel po'».
D: E la più bella?
P: «L'altra sera, ero a cena qui a Firenze con i miei collaboratori, e un tifoso mi si è avvicinato per farmi vedere un mio rigore contro l'Atletico Madrid a Perugia nel primo turno di Coppa Uefa, tanti anni fa. Ecco, quella partita è per me un grande ricordo».
D: Al Bernabeu tutti hanno avuto il loro spazio. Che consapevolezze ha portato via dopo quella partita?
P: «La squadra sa che bisogna lavorare bene e con attenzione. Quella di Madrid era un'occasione per mettere un risultato importante contro un avversario importante. Abbiamo portato via buone ispirazioni su cui dobbiamo ancora lavorare. Anche domani, quando dovremo fare, soprattutto senza palla, una partita molto attenta e precisa perché la Samp è un avversario che gioca molto bene fra le linee. E, quando potremo, dovremo saper fare anche una partita molto aggressiva».
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