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Lo Faso: «Importante che una società come la Fiorentina punti sui giovani»

  • marcinnocenti
  • 6 set 2017
  • Tempo di lettura: 4 min

Ultima presentazione in casa Fiorentina, quella di Simone Lo Faso, giovane palermitano del 1998 arrivato in viola nell'ultima giornata di mercato. Cresciuto nel Palermo, ha già assaggiato la Serie A e, alla fine del prestito annuale, la società viola potrà decidere se riscattarlo dal Palermo. Ecco le sue prime parole in maglia gigliata, dopo la consueta presentazione di Giancarlo Antognoni.

DOMANDA: Quanto è importante per te la scelta della Fiorentina? Un grande passo perché esci da quella che è un po' la tua "casa calcistica".

LO FASO: «Intanto buongiorno a tutti. Questo è per me un passo fondamentale perché è un passo quasi sproporzionato a quest'età, passare dal Palermo alla Fiorentina, che è grandissima società. Io sono un ragazzo ambizioso e mi piacciono le sfide quindi ho sposato questo progetto. E' normale un po' di pressione ma è il bello del calcio. Grazie tantissimo al Palermo che in questi 11 anni mi hanno dato tantissimo, con loro ho condiviso tanti anni, ho trovato la Nazionale dall'U17 fino all'U20 e sono grato a tutti loro».

D: Hai fatto molto bene al Torneo di Viareggio di due anni fa, arrivando in finale con il Palermo e già allora si vedeva che sei un giocatore che ama giocare vicino ad un'altra punta. Quello è il tuo modo di giocare ma hai anche dimostrato di essere adattabile.

LF: «In questo modulo scelto dal mister, posso giocare in ogni ruolo d'attacco ma sono a sua disposizione per qualsiasi esigenza. E' importante per me avere al fianco un attaccante che vada in profondità e che ti lasci lo spazio libero, senza che la difesa ti segua. A me piace giocare sulla trequarti ma anche sulle fasce».

D: Lì davanti c'è tanta concorrenza quest'anno. Siete tutti molto giovani e, in più, non c'è l'Europa League. Tu quanto ti senti pronto?

LF: «Io sto bene e ho sposato questo progetto proprio perché siamo tutti giovani ed è importante che una società come la Fiorentina punti sui giovani. E se lo fa, vorrà pur dire qualcosa. Siamo tutti preparati ma spero di fare bene e ogni allenamento darò il 100% per farmi trovare pronto».

D: Quanto pesa l'essere considerato un po' una sorta di predestinato?

LF: «E' importante sentirsi addosso la fiducia di chi ti sta intorno. Hai delle responsabilità addosso, che però poi ti scivolano anche via perché se ti alleni al meglio, quando vai in campo questo dà i suoi frutti. La press c'è ma ci sta ed anche è il bello del calcio».

D: Qual è il tuo idolo? Il giocatore a cui ti ispiri?

LF: «Diciamo che, più che ispirarmi, guardo sempre molto attentamente le giocate e i movimenti senza palla di Cristiano Ronaldo. E' facile infatti dire che fa tutto quando ha la palla fra i piedi ma è quasi l'opposto. A lui piace sempre inserirsi, cercare gli spazi, mettersi sempre dietro al difensore e alla fine attaccare e fare gol. E' lui il punto di riferimento».

D: E il tuo sogno nel cassetto?

LF: «Da piccolo, arrivare a giocare in Serie A. Adesso che ne ho l'opportunità, sono felicissimo e non vedo l'ora di ripagare la fiducia datami dalla società».

D: Qual è il tuo obiettivo personale per questa stagione e dove credi possa arrivare la Fiorentina?

LF: «Il mio obiettivo è crescere come faccio ogni stagione. Poi è importante dare il giusto contributo alla squadra quando si viene chiamati in causa. La Fiorentina sta sempre lassù in classifica e ambisce a questo ogni anno, quindi puntiamo a fare bene come ogni anno».

D: Com'è nata la trattativa che ti ha portato a Firenze? E poi, su di te c'erano anche altri club, tipo il Monaco?

LF: «Sì, a inizio ritiro c'erano molte voci di mercato anche su altre squadre oltre al Monaco. L'ultimo giorno di mercato poi, quando mi chiamarono e mi dissero che c'era l'interesse della Fiorentina, non ci ho pensato su un secondo a dire di sì. E' una squadra prestigiosa e con grande blasone».

D: In questa parentesi in Nazionale U20, hai parlato con mister Guidi che è stato tanto qui a Firenze? Ti ha dato qualche consiglio particolare?

LF: «Sì, la parte bella degli allenatori come Guidi è che a livello umano ci confrontiamo spesso e anche lui adora questo confronto fra allenatore e giocatori. Mi ha consigliato di dare sempre il massimo perché la piazza è calda e lo so anch'io, ma c'è anche un ambiente sereno e tranquillo. La città è bellissima, lo sto anche percependo io per le strade, qui il calcio è vita e si respira l'aria del sud come da noi, siamo molto attaccati al calcio e all'amore dei tifosi e qui è bellissimo».

D: Cosa ti ha colpito in questi primi giorni negli allenamenti?

LF: «Sono arrivato qua una settimana fa e ho fatto le visite e il mio primo allenamento. Mancavano i nazionali e ho fatto un solo allenamento. Qui il Centro Sportivo è bellissimo. Poi sono tornato in Nazionale per la partita e oggi è il secondo giorno che mi alleno. Ho visitato la città, sono andato un paio di sere a cena con la mia famiglia ma, anche solo entrando nei locali e per le strade, si percepisce il calore che si ha qui».


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