Caso Borussia-Colonia: l'errore non è del Var ma dell'arbitro. Storia di una polemica strume
- Marco Innocenti
- 19 set 2017
- Tempo di lettura: 3 min

L'introduzione della novità VAR in Serie A aveva diviso tutti, fra Guelfi e Ghibellini, fra pro e contro ed ora, di fronte ai primi casi controversi, questa divisione non fa che acuire le polemiche. Emblematico, in questo senso, è quanto accaduto in Borussia Dortmund-Colonia, giocata domenica e conclusa col 5-0 dei padroni di casa. Quelli del Colonia, però, sono fermamente convinti che la gara sia stata viziata da un clamoroso errore arbitrale.
Se siete fra quelli che non hanno ancora saputo cos'è successo, ecco un rapido resoconto dei fatti. Siamo nel recupero del primo tempo, con il Borussia avanti 1-0 che sta per battere un calcio d'angolo. Il cross dalla bandierina vede il portiere del Colonia Horn uscire malamente, il pallone gli sfugge e Sokratis segna il gol del 2-0 per i suoi. L'arbitro però ravvede un fallo sul portiere e fischia, interrompendo di fatto il gioco, prima che il pallone varchi la linea di porta. Quelli del Dortmund protestano e l'arbitro Patrick Ittrich allora decide di affidarsi al Var, che evidenzia come non ci sia stato nessun fallo sul portiere. Il gol quindi sarebbe regolare. Ecco, appunto, "sarebbe". Avendo fischiato prima che la palla varcasse la linea, l'arbitro ha interrotto il gioco prima che il gol fosse segnato e quindi non si può parlare di gol annullato. Per questo motivo, il gol di Skratis a termini di regolamento non c'è mai stato.
E da qui parte tutta la polemica. A parte il fatto, del tutto irrilevante ai fini regolamentari ma piuttosto significativo per valutare la strumentalità della polemica, che il Colonia dopo quell'episodio ne abbia presi altri 3, gli sconfitti ritengono che la gara sia stata fortemente viziata: primo perché, nel momento in cui il pallone varca la linea, il gioco era stato fermato. Secondo perché, nel protocollo Var, non esiste la possibilità di intervento per la decisione su un fallo in attacco e quindi l'arbitro doveva decidere in totale autonomia, cosa che aveva già fatto peraltro, fermando il gioco. Da qui l'annuncio del ricorso da parte del ds del Colonia Jörg Schmadtke. La risposta del Dortmund però non si fa attendere. «Quando non si sa perdere si ricorre a queste polemiche. Se in tutta la partita si fanno 2 tiri in porta e l’avversario segna 5 volte si è perso con merito».
Al di là di capire come verrà adesso districata questa matassa, la polemica sull'uso del Var è arrivata fin qui in Italia, ridando voce a anche qualche dichiarazione di qualche settimana fa nella quale si metteva in dubbio il reale valore della tecnologia nel porre rimedio ad eventuali errori arbitrali. Peccato però che, in questo caso specifico, l'errore non sia tanto del Var ma solo del direttore di gara. Utilizzare questo episodio, avvenuto peraltro in un campionato diverso dal nostro, per delegittimare il Var e il suo utilizzo, è a nostro avviso soltanto un gioco al massacro che può far contenti solo quei club che, fino a ieri, non si vedevano fischiare un rigore contro per tutto il campionato. Quelli stessi club che oggi, finalmente, se ne vedono fischiare qualcuno anche contro. E non solo a favore.
"E c'è chi diceva che con il Var le polemiche sarebbero finite...": in queste ore ci è anche capitato di sentire queste parole. E allora lo ripetiamo: l'errore non è del Var ma dell'arbitro che, prima di tutto, doveva far terminare l'azione e poi, solo dopo che la palla aveva varcato la linea, semmai annullare il gol, a quel punto sì avvalendosi anche del Var. Non è la Var a non fare il proprio compito, semmai sono gli arbitri a non essere ancora del tutto preparati ad utilizzarla secondo il protocollo. Bastava che l'azione fosse stata fatta proseguire per un paio di secondi e tutta questa polemica non avrebbe avuto luogo, l'uso del Var sarebbe stato legittimo e nulla si sarebbe potuto dire. Anzi, il Var avrebbe ancora una volta dimostrato la propria utilità, correggendo una decisione iniziale errata del direttore di gara e permettendo la corretta convalida del gol del Dortmund. Non dobbiamo poi dimenticare che, davanti allo schermo del Var c'è pur sempre un uomo, che decide in base a quello che vede e a come lo interpreta. Basti vedere l'annullamento del gol di Kalinic in Milan-Atalanta.
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