Pioli: «Resta la consapevolezza della nostra crescita. Laurini? Una contrattura al polpaccio»
- Marco Innocenti
- 20 set 2017
- Tempo di lettura: 3 min

E' uno Stefano Pioli ovviamente deluso dal risultato ma davvero soddisfatto della prestazione e soprattutto della crescita messa in mostra dai suoi ragazzi, quello che si presenta nella sala stampa dell'Allianz Stadium dopo l'1-0 subito dalla Juventus.
DOMANDA: Mister, complimenti a lei e alla squadra: partita quasi perfetta nel primo tempo poi, è ovvio, dobbiamo chiederle il perché di quel cambio sfortunato Laurini-Gaspar. E' stato dettato da un problema fisico?
PIOLI: «Sì, Laurini aveva accusato una contrattura al polpaccio alla fine del primo tempo. Ma non è un cambio che decide il risultato però sono d’accordo sulla lettura generale della gara. Abbiamo concesso poco alla Juventus ma nella gestione della palla dobbiamo essere più precisi, perché abbiamo fatto degli errori che, alla fine, in una gara così, li paghi. Avremmo invece potuto far salire di più la squadra. Peccato perché siamo restati in gara per 95’ e questo è un segnale importante che ci portiamo via da questa gara».
D: Da certe sconfitte si ottiene più che da certe vittorie: l'ha colpita l’atteggiamento della Juve che, in 11 contro 10, si è chiusa a riccio? Con che spirito si torna a Firenze stasera?
P: «Si torna a Firenze con la consapevolezza che stiamo crescendo e se pensiamo a quelli che eravamo all'inizio del campionato, adesso siamo davvero più squadra in tante situazioni, più compatti ed equilibrati ed anche con più soluzioni. E' chiaro che quando affronti avversari di questo livello gli errori devono essere minimi e noi ne abbiamo fatto uno di troppo in difesa. E credo anche che, per le qualità che abbiamo, si può fare ancora meglio».
D: Mai successo in 7 anni di trasferte qui allo Stadium di vedere la Juve non tirare in porta per tutto il primo tempo. Tornando però al cambio di Laurini...
P: «Guardate, Mandzukic è un giocatore molto forte e credo che in quella situazione lì avevamo 2 difensori su 3 che non erano messi bene. A Laurini abbiamo chiesto di rientrare nel secondo tempo e di provare ma poi zoppicava e non poteva proprio continuare a giocare. E' entrato un giocatore che la volta scorsa aveva fatto bene e che farà ancora molto bene. Abbiamo subito il gol in una situazione in cui eravamo 3 contro 2 in mezzo all'area e quindi si può sviluppare meglio, ma non è questo il momento di dare le responsabilità a un solo giocatore».
D: Cosa manca alla Fiorentina adesso per concretizzare tutto quello che fa? Anche in termini di punti?
P: «Io credo che bisogna essere equilibrati. Rimettendo questa presta contro avversari un po’ più "normali", arriveranno anche i risultati. Dobbiamo per essere in grado di valutare bene la nostra prestazione ed essere più solidi in fase di non possesso. In 11 contro 11 abbiamo concesso poco o nulla a un avversario molto forte ma abbiamo commesso qualche errore che poi ci ha penalizzato nel risultato. Nella costruzione, soprattutto, dobbiamo avere ancora più soluzioni da dare al compagno però da questa prestazione si parte per cercare di crescere ancora, si parte per tornare a fare risultato. Venivamo da due buone vittorie e abbiamo dato continuità alle prestazioni. Certo, non possiamo essere soddisfatti ma anche se la partita era quasi impossibile abbiamo dimostrato che avremmo potuto portare a casa un risultato utile. Siamo stati bravi a restare in partita fino alla fine ma ci manca ancor un po’ concretezza e di cattiveria in fase conclusiva, perché non puoi sperare contro queste squadre di avere tante occasioni da rete.
La nostra crescita è stata veloce e questa prestazione va messa insieme a quelle positive. Sapevamo che incontravamo un avversario fortissimo ma pensiamo a rigenerarci subito, perché domenica arriva un altro avversario tostissimo e fortissimo. Dovremo essere anche noi tostissimi e fortissimi».
D: Bernardeschi? Vi siete parlati?
P: «No, ci siamo salutati a fine gara ma in realtà non è mai stato in concreto un mio giocatore, quindi ora grande attenzione sui miei giocatori, che stanno dimostrando di avere buoni numeri. Confermo ciò che ho detto ieri, questa squadra mi piace e mi piace allenarla».
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