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Pioli: «Domani muoverci molto e bene per non dare punti di riferimento»

  • Marco Innocenti
  • 23 set 2017
  • Tempo di lettura: 6 min

Conferenza prepartita per Stefano Pioli, che analizza non solo i temi del dopo-Juve ma anche, ovviamente, quello che si aspetta dalla propria quadra in vista dell'impegno di domenica sera contro un avversario difficile come l'Atalanta di Giampiero Gasperini.

DOMANDA: Partiamo dall'attacco, mister. Secondo lei, è più Simeone a dover andare incontro alla squadra e alle sue esigenze oppure è più il contrario?

PIOLI: «Io sono soddisfatto delle prestazioni di Simeone. Anzi, a volte rimango un po’ sorpreso da certe situazioni. Se prima della partita contro la Juventus eravamo una delle squadre che aveva tirato di più in porta, significa che una certa manovra e una certa fase offensiva siamo riusciti a metterla sul campo e credo che su questo dobbiamo insistere. E' vero che Simeone a Torino è stato un po' più isolato ma ha saputo anche mettere in difficoltà dei difensori forti, che ha avuto 2 o 3 situazioni che per poco si rivelavano molto pericolose. Poi è ovvio che siamo ancora alla ricerca dei meccanismi migliori e tutte le situazioni per noi sono migliorabili».

D: Con il rientro di Saponara che è un trequartista certificato, la posizione di Benassi sarà ancora quella vista finora o potrebbe diventare uno dei due schermi davanti alla difesa?

P: «Al di là delle caratteristiche dei singoli che vanno rispettate, e io lo sto facendo, stiamo giocando sempre con il trequartista, che poi potrebbe essere Saponara, Eysseric o Thereau. Prendiamo certe posizioni con la palla in nostro possesso e ne prendiamo altre in fase di non possesso. Benassi non è stato mai provato nei due mediani perché in quel reparto ho 4 giocatori affidabili ma lui è un giocatore talmente intelligente e dinamico che può giocare in tutti i ruoli. Questo quindi non mi preclude il suo impiego in quella posizione, non domani però, perché non abbiamo avuto tempo per provarla».

D: Dopo la gara contro la Juve di tre giorni fa, c'è qualcuno che non è al massimo fisicamente?

P: «Dopo queste tre gare, mi prendo come al solito fino alla rifinitura di domattina per fare una scelta. La squadra comunque sta bene, i giocatori scesi in campo nelle due gare di questa settimana hanno recuperato bene e, se non avrò problemi fisici, ho intenzione di cambiare poco per insistere sui meccanismi, sulla nostra conoscenza e sul nostro modo di stare in campo, anche magari sacrificando altri giocatori che potrebbero giocare, ma credo che ora sia importante dare continuità».

D: Gil Dias: sembra possa essere agevolato entrando a gara in corso.

P: «Lui ha giocato dal primo minuto contro l'Inter a San Siro e ha fatto una buona prestazione poi ho fatto altre scelte, tenendo conto di altre caratteristiche e di altri equilibri ma se diventa più concreto in fase offensiva, e quello è lo step che dobbiamo cercare di superare, Gil può essere un giocatore molto importante. Poi, se dall’inizio o meno, lo vedremo».

D: La sfida contro la Juve cosa ha lasciato? Più certezze o più rammarico?

P: «Credo che ogni gara vada analizzata per quello che è. So che abbiamo fatto una buona prestazione ma qualche errore tecnico e di precisione non ci ha permesso di essere pericolosi come avevamo preparato. Siamo usciti dal campo non con il morale a terra ma con convinzione e fiducia e vogliamo proseguire così. Ogni gara è importante ma ci può anche dare buone prestazioni e risultati positivi, così come vogliamo fare domani».

D: L'Atalanta non è più una sorpresa: cosa l'ha colpita di più?

P: «Che l'Atalanta sia stata la grande sorpresa dello scorso anno è ovvio. Dopo un avvio difficile con 4 sconfitte di fila, Gasperini sta dimostrando tutte le sue qualità, hanno preso morale e fiducia, una compattezza importante e si sta confermando diventando una squadra ancora più pericolosa. E' un avversario difficile, che pratica un calcio particolare quindi dovremo muoverci molto e soprattutto bene in fase di possesso palla, altrimenti rischieremo di dare punti di riferimento e questo ci porterebbe ad avere grandi difficoltà nel trovare spazi».

D: La squadra ha molti dati positivi: è una di quelle che ha tirato di più in porta, che ha tirato più calci d’angolo, figli di una costante pressione offensiva, ed è una squadra velocissima, che corre molto. E' possibile aumentare ancora la velocità di circolazione della palla?

P: «Ho giocatori tecnici che si muovono tanto e non danno punti di riferimento ma tante volte la circolazione della palla non è stata così veloce. Spesso però abbiamo trovato avversari che ci hanno aspettato, come la Samp e il Bologna. Quando invece abbiamo trovato avversari, come Verona o Juve, che hanno provato anche loro a fare la partita, siamo andati meglio. Più facciamo muovere le difese avversarie e meglio si può giocare ma è su quello che stiamo insistendo».

D: Gasperini è uno che ha dovuto sempre lottare per dimostrare il suo valore: secondo lei è un allenatore che ha avuto quello che meritava?

P: «Il nostro è ormai diventato anche un lavoro di comunicazione nel quale forse a volta si prendono più in considerazione delle capacità diverse da quella di allenare. Gasperini è un ottimo allenatore e l'aver fatto fatica all’Inter ci può stare [ride]. Credo però che lui debba comunque essere soddisfatto di quello che sta facendo, l'ho incrociato spesso anche in B, quando lui era al Crotone e io al Modena, e mi complimento per quello che sta facendo».

D: La gara di domani l'avete dovuta preparare in solo 3 giorni: c’è però un aspetto in particolare che domani vorrebbe veder migliorato?

P: «L'averla preparata in tre giorni non credo possa essere un problema, visto che siamo allo stesso livello dei nostri avversari e l'insistere sulle cosa già fatte è utile perché stiamo diventando sempre più squadra e la strada intrapresa è quella giusta».

D: C’è una lettura del gioco di Gasperini? Anche alla luce della gara con l'Inter dello scorso anno, quando l'ha battuto segnandogli 7 reti.

P: «E’ un gioco che, in fase di non possesso, aggredisce l'avversario e non fa fare gioco ai centrocampisti avversari. La soluzione è muoversi molto e molto bene in fase di non possesso. Altrimenti, diventa difficile per i nostri giocatori trovare gli spazi. La gara dello scorso anno è irripetibile: nove tiri in porta e sette gol. Una di quelle gare in cui a te va tutto alla perfezione e all'avversario va tutto storto. Domani sarà una gara diversa ed è importante che la squadra sappia approcciarla nel modo giusto. Sarà una gara di duelli e chi recupererà più seconde palle potrà vincerla».

D: Su Chiesa: è giovanissimo ma a volte, come mercoledì sera a metà del primo tempo, è sembrato un po’ sofferente?

P: «Chiesa ha solo avuto un malessere a metà del primo tempo ma non ha nessun problema, si è ripreso e sta bene. E’ un giocatore così giovane ed è normale che possa incappare in una gara in cui possa non esprimersi al meglio. Non dimentichiamo contro chi abbiamo giocato e il fatto che abbiamo tenuto testa per 95’ ad un avversario così è un segnale importante. Non è sufficiente ma domani abbiamo l'occasione per farlo di nuovo perché l'Atalanta va inserita fra le squadre più forti del campionato. Ha perso le prime due contro avversari come Roma e Napoli ma ha anche vinto contro l'Everton, una delle squadre inglesi più quotate. E' un avversario difficile da superare ma vogliamo farlo».

D: Domani è forse un esame più importante rispetto alla partita contro la Juve perché si gioca contro un avversario diretto per gli obiettivi viola.

P: «Qui in conferenza stampa, credo ci troveremo spesso a dire che domani sarà un esame importante ma è giusto così perché la gara più importante e più difficile è sempre quella alle porte. E’ anche l'occasione per dimostrare che ci siamo e che siamo la squadra che volevamo arrivare ad essere. Di volta in volta dobbiamo dimostrare di avere una nostra fisionomia su di stare in campo e su come approcciare le gare».

D: Tornando alla circolazione di palla più veloce: è preoccupato per l'assenza di Badelj?

P: «E' vero che Badelj ha caratteristiche particolari ma chi giocherà metterà le sue caratteristiche a disposizione della squadra, quindi dovremo essere bravi a mettere in campo queste situazioni».

D: Laurini come sta? Quali potrebbero essere le soluzioni alternative? Magari lo spostamento di Pezzella sull'esterno con l'inserimento di Milenkovic al centro?

P: «Laurini ieri si è allenato a parte ma oggi ha svolto tutta la seduta con la squadra. Mi ha dato segnali positivi però, soprattutto per lui, valuterò domattina. Se dovesse non esserci, i nomi a che avete fatto potrebbero essere delle serie alternative. Ma mi auguro che Laurini sia della partita, altrimenti troveremo le soluzioni giuste».

D: Possibile l'abbinamento Simeone-Babacar o secondo lei i due giocatori sono alternativi?

P: «Io credo che loro siano due prime punte ma in qualche gara potremo anche giocare con due attaccanti centrali e domani potrebbe essere proprio una di queste occasioni. L'importante è avere una squadra equilibrata, che metta in campo certe caratteristiche che mettano in difficoltà gli avversari. Domani avrò in panchina dei giocatori che meriterebbero di giocare ma è bene che sia così. I giocatori che sono fuori devono essere pronti, perché i cambi di mercoledì non mi hanno soddisfatto del tutto. Però noi non possiamo permettercelo perché non conta quanti minuti uno gioca. Domani sarà importante chi giocherà dall’inizio ma anche i cambi perché le partite sono equilibrate e, con i cambi giusti, si possono cambiare gli equilibri di una gara».


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