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Signor Gasperini, Firenze e i fiorentini meritano rispetto (anche da lei)

  • Marco Innocenti
  • 25 set 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

Sarà stata l'euforia per il punticino raccolto e ormai quasi insperato, sarà stata una cattiva interpretazione della domanda del giornalista di turno, fatto sta che Gian Piero Gasperini da Grugliasco - non tanto lontano da Nichelino, ma non divaghiamo, per carità - ieri sera nel post partita l'ha proprio sparata grossa. Ai microfoni di Mediaset Premium, infatti, il tecnico dell'Atalanta ha detto: «Pareggio meritatissimo e per attaccarsi all’arbitro in questa partita ci vuole coraggio, il rigore non ha inciso sul risultato. È una partita in cui non ci stava proprio vincesse la Fiorentina».

Ora, detto che se nelle prossime settimane sentiremo ancora qualcuno chiedersi perché gioca Simeone e non Babacar ne chiederemo l'immediata fustigazione sulla pubblica piazza, al solo sentire queste parole ci è sorta subito spontanea una domanda: ma ci è o ci fa? Sì perché dopo quanto accaduto ieri sera al "Franchi", il buon Gasp avrebbe fatto meglio a stare zitto oppure a chiosare con signorilità, rilevando che la sua squadra aveva meritato il pari per la mole di gioco sviluppata (e questo nessuno lo può negare) e stop! Basta! Punto! Invece lui ha voluto andare oltre, perdendo di fatto una buona occasione per tacere.

Forse gli devono essere sfuggite, come del resto ieri sera andava di moda, sia la trattenuta su Astori che la parata di Berisha... sul piede di Gil Dias. Due situazioni avvenute quando ancora la sua Atalanta stava perdendo 1-0. Due rigori netti che nell'hinterland di Torino, da Grugliasco a Nichelino, probabilmente non hanno cittadinanza. Perché qui, caro Gasp, non si sta discutendo del rigore assegnato all'Atalanta che probabilmente era dubbio ma - glielo concedo - si poteva anche fischiare. E siccome io non voglio giocare al suo stesso gioco, offendendo la sua d'intelligenza, non posso pensare che solo lei (pardon, lei e Pairetto...) non si sia accorto dei due non fischiati alla Fiorentina. Uno dei quali, almeno quello, nettissimo e visibilissimo.

Forse, come dice lui, per attaccarsi all'arbitro ci vorrà anche del coraggio, ma per negare l'evidenza ce ne vuole ancora di più. Adesso, signor Gasperini, ci faccia un sacrosanto favore: impari a rispettare Firenze, la Fiorentina e i fiorentini perché offenderne l'intelligenza non è cosa gradita, da queste parti.


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