Pioli: «Ottimo primo tempo. Dopo il gol preso, un po' d'ansia è comprensibile»
- Marco Innocenti
- 15 ott 2017
- Tempo di lettura: 5 min

Vittoria preziosa anche se sofferta un po', soprattutto nel finale, quando l'Udinese ha giocato il tutto per tutto. E anche Stefano Pioli sa benissimo che questa vittoria vale molto più dei tre punti che la Fiorentina mette in classifica. Soprattutto per il morale e la convinzione.
DOMANDA: Nel primo tempo molto bene poi cos'è successo? E' forse mancata la benzina ed è stato questo il motivo dei cambi difensivi?
PIOLI: «E' una disamina che condivido in pieno. Nel primo tempo abbiamo fatto molto bene, la squadra ha giocato con personalità e qualità e abbiamo creato tante soluzioni, trovando tante posizioni in campo che ci hanno dato parecchi vantaggi, tanto che abbiamo giocato solo in una metà campo. Dobbiamo cercare di avere quest'approccio e questa mentalità per tutti i 90' ma sono soprattutto i giocatori offensivi a darci questa mentalità, specie quando perdiamo palla perché i primi a dare il segnale di tensione sono loro. Se calano loro, tutta la squadra si abbassa e qualche rischio lo possiamo correre. Ma per noi questa gara è molto importante perché abbiamo vinto soffrendo e questo deve essere un gradino da fare per noi perché non possiamo pensare di vincere sempre senza soffrire. Credo che il 5-0 di Verona sia stato una gara particolare nella quale noi abbiamo azzeccato tutto e i nostri avversari quasi nulla ma dobbiamo abituarci a stringere i denti. I cambi? I nazionali hanno avuto problemi nel secondo tempo, anzi, più di uno mi ha fatto capire di essere in difficoltà e quando serve difendere lo si fa e l'abbiamo fatto bene. La cosa su cui lavorare è che negli ultimi minuti abbiamo avuto delle situazioni per chiudere, proprio come contro l’Atalanta e non l'abbiamo fatto. Si soffre, si stringe i denti ma sempre pronti a partire e pungere quando si può. Potevamo segnare il 3-1 e non soffrire. Ma io oggi, sinceramente, sono quasi più contento di aver vinto 2-1 che se avessimo vinto 3-0».
D: La Fiorentina è una squadra che deve acquisire più sicurezza?
P: «Assolutamente sì. Dobbiamo prendere fiducia, condizione e consapevolezza ma tutto questo arriva solo attraverso il lavoro e i risultati. Noi ora dobbiamo essere bravi a fare risultati per prendere convinzione e consapevolezza nelle nostre possibilità. Voi sapete che questa è stata sosta un po' particolare per noi, venivamo da l'unica vera brutta prestazione fatta finora e quindi, pur avendo lavorato bene, mentalmente è stata una sosta un po’ lunga perché avevamo una gran voglia di tornare in campo ma l'approccio è stato buono. Abbiamo bisogno di fare risultati e prendere fiducia in noi stessi e dalla partita di oggi prendiamo parecchi spunti positivi. Perché anche quando abbiamo sbagliato, siamo stati bravi a stringere i denti e a compattarci. Sportello ha fatto solo una parata sul tiro di De Paul ma sul gol potevamo fare meglio ed è su questo che dobbiamo migliorare».
D: Benassi: ha fatto un po’ tutti i ruoli del centrocampo.
P: «Lui e Veretou ci hanno dato buone posizioni in campo, anche soluzioni in fase offensiva. Hanno partecipato con intensità e attenzione alla fase difensiva. Dobbiamo continuare a fare così. Noi dobbiamo cercare di trovare soluzioni che mettano in difficoltà i nostri avversari quando abbiamo palla e di contrapporci bene quando l’hanno loro».
D: La Fiorentina sembra aver rimesso in gioco l'Udinese nel secondo tempo, anche al di là dei loro meriti reali: un po’ di paura? E poi, su quali aspetti ha lavorato di più in questa sosta?
P: «Sul fatto di poter soffrire un po’ e che c’è da stringere i denti è normale. Anche dal punto di vista fisico e mentale abbiamo speso tanto nel primo tempo, poi quando prendi gol, con una classifica che non è perfetta, vieni da una brutta sconfitta, da un risultato negativo, quindi è naturale che venga un po’ d'ansia. Certo, dobbiamo superarlo, è chiaro, perché dobbiamo avere lo stesso atteggiamento, la stessa identità e lo stesso modo di interpretare la gara dal 1’ al 90’ ma il calcio non è fatto solo di piedi e di pallone, comanda tutto la testa e noi dobbiamo lavorare per ottenere i risultati e far tornare la testa il più serena possibile, il più tranquilla possibile per permetterci poi di dare il massimo in campo. Sul lavoro di questa settimana, posso dirvi che nella prima fase abbiamo curato alcuni aspetti individuali visto che ci allenavamo con pochi giocatori. Abbiamo fatto un lavoro tecnico-tattico individualizzato, vedendo tutte le partite giocate finora e facendo dei video individuali. Poi, negli ultimi tre giorni, abbiamo lavorato sulle pecche mostrate a Verona e sulle situazioni da mettere a punto per questa gara contro l'Udinese. Abbiamo fatto una preparazione mirata e calibrata e quindi abbiamo centrato un risultato importante. Oggi abbiamo voluto questa vittoria contro un avversario non facile, non semplice, che crea problemi a molte altre squadre».
D: Oggi abbiamo visto la Fiorentina con il 4-3-3. E poi le chiedevo un commento alla prestazione di Badelj, a me parsa perfetta.
P: «Il nostro sistema è molto di movimento perché per giocare il 4-3-3 ci vorrebbe un attaccante esterno con caratteristiche diverse da quelle di Thereau, che invece è un attaccante che si muove molto. Però abbiamo lavorato molto bene sulla catena di sinistra con Biraghi, Veretout e lo stesso Thereau. L'ho detto anche in settimana: abbiamo giocato così anche a Milano e a Torino con Veretotu e Badelj sui centrocampisti ma i moduli sono un problema solo per voi, anche se si sarebbe più giusto chiamarli sistemi di gioco. Per me, i sistemi di gioco non sono importanti e nemmeno per i miei giocatori. Oggi abbiamo cambiato sistema due o tre volte in campo, ma alla fine non conta tanto la posizione in campo ma l’interpretazione della gara. Questo è quello che vogliamo portare avanti. Su Badelj, dico che quando gioca un'ottima partita, per me non è mai una sorpresa».
D: Invece su Simeone? Oggi non ha trovato il gol per un soffio. Come sta il ragazzo anche mentalmente?
P: «Visto che qui spesso dite che siete dalla parte della Fiorentina, non andiamo a crearci problemi che non ci sono. Simeone ha segnato domenica scorsa, ha avuto due o tre palle importanti anche oggi, ma la cosa davvero importante è che lavori con la squadra e per la squadra, che sia dentro l’area al momento giusto e oggi c’è stato. Poi quando farà gol lui e vinceremo, saremo contenti. Se farà gol un altro giocatore e vinceremo, saremo altrettanto contenti. Se farà gol lui ma non vinceremo, conterà poco Simeone. Quindi l'importante è che lui lavori bene per la squadra e lo sta facendo. In altre partite non ha avuto situazioni importanti e quindi il problema non era suo ma dello sviluppo della squadra. Oggi le ha avute, ha preso un palo e penso che non gli si possa dir niente. Io sono completamente soddisfatto e lui sa che c’è piena fiducia.
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