Pioli: «Contro il Toro serviranno una fase difensiva compatta e una perfetta occupazione degli spazi
- marcinnocenti
- 24 ott 2017
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Consueta conferenza stampa pre partita per Stefano Pioli, alla vigilia del match di domani sera contro il Torino dell'ex Sinisa Mihajlovic.
DOMANDA: Si può parlare di scontro diretto oppure no? E poi, come sta la squadra dopo pochi giorni dall'impegno di Benevento?
PIOLI: «Se per scontro diretto s'intende la sfida fra due squadre che hanno gli stessi punti in classifica, allora sì. Ma solo per i 13 punti di entrambe. Per il resto, siamo ancora solo all’inizio e quindi non andrei oltre al fatto che sarà una partita importante per noi, per dare continuità di risultati e di prestazioni. La squadra la vedrò oggi, domattina faremo una rifinitura quindi a quel punto avrò le sensazioni e l’occasione per capire come stiamo. ieri non abbiamo avuto notizie particolari quindi spero di trovare tutti pronti per poter fare le mie scelte».
D: Il Torino ha raccolto 2 punti nelle ultime 4 gare: è un Torino in crisi? L'assenza di Belotti pesa così tanto?
P: «Belotti è un giocatore importante, che può spostare certi equilibri e lo ha dimostrato. Il Torino però ha un potenziale offensivo importante, con giocatori di qualità, è la seconda squadra che fa più dribbling del campionato e la terza se prendiamo in considerazione i dribbling riusciti quindi è una squadra che ha qualità, costruita per fare un campionato di vertice o quanto meno per tornare in Europa. Ha potenzialità e valore e sarà determinata perché non ha raccolto tanti punti nelle ultime uscite. Quindi troveremo un avversario motivato e determinato ma come lo saremo di sicuro anche noi perché quella di domani sarà un'altra tappa nel nostro percorso e vogliamo insistere in questo discorso positivo».
D: Cercherà delle risposte guardando negli occhi soprattutto Simeone dopo la sostituzione contro il Benevento?
P: «Sono sicuro che se mia scelta dipendesse solo dallo sguardo che vedo negli occhi di Giovanni, non ci sarebbero dubbi su cosa fare e quali scelte fare. Credo che stia facendo bene, domenica ho fatto il cambio perché lo volevo più brillante in alcune situazione ma credo che rientri anche nello sviluppo di ogni singola partita. Chi è entrato ha fatto bene e non parlo solo di Babacar ma anche di Lo Faso e Cristoforo, ma è proprio così che si fa, è bene che sia così, che mi si complichi la vita. Poi dopo vedrò la condizione fisica dei miei giocatori ma credo che per domani non avremo problemi da questo punto di vista. Forse potrà essere la terza gara la più faticosa».
D: Avrà sicuramente saputo di quanto fatto dai tifosi laziali che hanno diffuso l'immagine di Anna Frank con la maglia della Roma. Lei conosce bene la piazza biancoceleste: che effetto le ha fatto? E poi, che risposta dare?
P: «Credo che siano episodi da condannare ma non condannerei un'intera tifoseria perché credo che sia colpa di una piccola minoranza. Sono episodi da sottolineare e serve agire per far sì che allo stadio arrivi sempre gente con entusiasmo, con passione, con i toni giusti e la giusta cultura sportiva ma è un discorso che va molto lontano. Con l’Udinese avevamo uno stadio bellissimo, con tanti ragazzi giovani e tanti bambini, spero che gli stadi siano sempre più pieni di passione, tifo, rispetto per godersi questo nostro bellissimo sport».
D: Due vittorie e continuità trovata anche nella prestazione. Adesso qual è il passo avanti da fare?
P: «Credo che, a livello tecnico, possiamo giocare un calcio ancor più preciso. A volte gli errori si commettono perché è l'avversario che ti forza all’errore ma in qualche situazione noi abbiamo fatto errori gratuiti per nostre pecche a livello tecnico che non devono esserci perché abbiamo giocatori con buon tasso tecnico: quindi dobbiamo limitare al massimo gli errori gratuiti e i palloni facilmente gestibili dai nostri avversari, perché per noi significa tanto il riuscire ad alzare il baricentro della squadra e non perdere palloni banali».
D: Ha già detto che vorrà fare un bilancio solo alla fine del girone d'andata: in questo momento però ritine che il bicchiere della Fiorentina sia mezzo pieno o mezzo vuote? E cosa manca?
P. «Per me è pieno il bicchiere perché le prestazioni sono in crescita, sia individuali che collettive. Servirebbero i tre punti che ci mancano all'appello e che potevano arrivare da un pareggio in casa contro la Samp che poteva benissimo starci per quello che abbiamo visto e dalla vittoria contro l'Atalanta ma sono valutazioni che non voglio fare. Abbiamo giocato 9 gare, è vero, ma su 38 totali è ancora troppo limitativo. E poi sapete benissimo che domani possiamo essere i migliori e fra due settimane diventare i peggiori. Per questo le valutazioni e le somme si tireranno solo a fine campionato. Per le vostre domande e le vostre pressioni dico che le valutazioni le farò alla sosta di Natale perché a quel punto sarà passato un girone, però quest'anno ce l'hanno un po' spostata e quindi dovrete aspettare fino al 6 gennaio».
D: Cosa manca a Babacar per essere la punta titolare della Fiorentina?
P: «Deve dimostrare di essere meglio dei suoi compagni, come fanno tutti i suoi colleghi. Chiaro che nelle mie scelte ci sono giocatori adesso più in alto e altri un po’ più sotto. E’ altrettanto chiaro che molto dipenderà anche da chi in questo momento sta sopra di lui nelle mie gerarchie: se continuerà a restarci o meno. A lui manca esattamente quello che manca a tutti i suoi compagni che non stanno giocando. Baba domenica ha sfruttato bene l’occasione, come non aveva fatto altre volte».
D: Ieri con Babacar ha parlato anche del rigore?
P: «C’è stata una chiacchierata a fine gara ma si è trattato di una cosa molto semplice, anche perché non è successo nulla di grave e quando le cose sono chiare non serve andare molto avanti».
D: Chiesa invece è stanco?
P: «Domenica Chiesa ha fatto la partita che doveva fare, l’ho tolto per dare soddisfazione a un giocatore che sta facendo molto bene e che volevo premiare per quello che sta facendo negli allenamenti e anche perché la gara era indirizzata e abbiamo altre gare importanti in arrivo. Domani e domenica prossima ci sono altre gare importanti e le condizioni di Chiesa sono buone».
D: La posizione di Adem Ljajic potrebbe darvi fastidio? Non è semplicissimo sapere come fermarlo...
P: «E' più o meno la stessa situazione che abbiamo affrontato contro la Juventus, con Dybala che lavorava molto fra linee ma nel Toro ci lavorano anche Iago Falque e Niang quindi dovremo restare molto corti per non dare giocate tra le linee. Allo stesso tempo, bisognerà stare attenti perché il Toro è una squadra che verticalizza molto bene e dovremo quindi fare una fase difensiva molto compatta perché in attacco hanno molta qualità, cercano spesso le giocate individuali e l'uno contro uno. Dovremo occupare bene gli spazi non solo con un giocatore ma con tutta la squadra».
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