Pioli: «Solo sul dizionario Successo viene prima di Sudore. E noi per vincere dobbiamo sudare tanto»

La terza vittoria di fila in campionato, oltre a portare punti preziosi che fanno risalire la Fiorentina in classifica, porta anche una benedetta ventata di ottimismo visto anche il valore dell'avversario di stasera, decisamente più competitivo rispetto al malcapitato Benevento di qualche giorno fa. Stefano Pioli però resta fedele alla propria linea di pensiero e dice di non voler ancora guardare la classifica.

DOMANDA: Stasera una Fiorentina bella e anche fortunata finalmente. A livello tattico, però, nel secondo tempo abbiamo visto due dei tre attaccanti operare molto vicini e anche molto laterali. Una strategia studiata per favorire gli inserimenti di Benassi, su uno dei quali infatti è arrivato il gol?

PIOLI: «Vogliamo occupare bene il campo, questo è vero, e quando è entrato Eysseric ha preso delle posizioni diverse da Thereau perché le caratteristiche dei due giocatori cono diverse, quindi abbiamo trovato più soluzioni tra le linee con gli attaccanti esterni e, di conseguenza, abbiamo trovato spazio con gli interni di centrocampo, sia centralmente che lateralmente».

D: Rispetto a quanto accaduto negli ultimi minuti contro Udinese e Atalanata, stasera avete pressato altissimi e avete fatto un secondo tempo decisamente differente. Queste tre partite cosa cambiano anche per il futuro?

P: «Oggi abbiamo fatto un solo errore grave ed è stato in occasione della palla lasciata a Niang, quando ha colpito la traversa perché eravamo comunque ben piazzati in difesa ma abbiamo sbagliato l'uscita. Quelle sono situazioni in cui dobbiamo contrapporci meglio ma per tutta la partita la squadra è stata concentrata e compatta, abbiamo lavorato sempre in avanti e abbiamo cercato di far giocar sporco il Torino come ha fatto il Torino con noi, del resto. Però è stata una gara più complicata di quanto non dica il risultato. Alla fine la mia squadra ha meritato per la costanza e per la fedeltà che abbiamo avuto nel mettere in campo i nostri concetti e sono molto soddisfatto. Queste gare migliorano di certo la nostra classifica ma sapevamo che questa settimana sarebbe stata molto importante per la nostra classifica, che prima era ancora un po' deficitaria, ma la settimana in realtà finisce domenica, quando avremo una gara su un campo difficile e quindi dobbiamo restare concentrati e la classifica la guarderemo il 6 gennaio».

D: Da Milano con l'Inter sono passati due mesi: adesso la squadra è davvero consapevole dell’indirizzo che le ha dato e della sua forza?

P: «Più passano i giorni e più la squadra diventa consapevole, sanno quelle che sono le nostre capacità e le nostre regole di gioco, sanno anche quali sono le difficoltà che ogni gara può riservare in Italia e quindi sembriamo più pronti ad affrontarle. Ma il salto di qualità da fare è proprio quello: se in qualche partita iniziale, alle prime difficoltà perdevamo un po’ gli equilibri e ci spaventavamo, è chiaro che i risultati positivi ci danno più certezze, più sicurezze e positività perché ogni partita riserva momenti difficili da affrontare. Quella contro il Verona è stata un'eccezione. Anche le squadre che vincono sempre lo sanno bene. Quindi nelle partite bisogna starci dentro con lucidità e carattere e su questo stiamo migliorando tanto».

D: Il Benassi visto stasera è quello che voleva lei?

P: «Credo che le caratteristiche messe in mostra ultimamente siano proprio le caratteristiche che ci servono e che vogliamo da tutti i nostri giocatori. L'ho detto anche ieri in conferenza stampa: abbiamo un buon tasso tecnico e se a questo tasso tecnico aggiungiamo organizzazione, generosità e voglia di fare partita, allora credo che ci possiamo togliere anche qualche soddisfazione. Ciò non toglie che il livello è altissimo quest'anno e per vincere le partite bisogna sudare e soffrire: solo sul dizionario "successo" arriva prima di "sudore" e noi, per vincere, dobbiamo sudare tanto».