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Pioli: «La squadra cresce ma non dobbiamo commettere l'errore di accontentarci»

  • Marco Innocenti
  • 10 dic 2017
  • Tempo di lettura: 3 min

Un pareggio che ha il sapore della mezza vittoria, quello che la Fiorentina coglie in casa del Napoli, soprattutto per la prestazione offerta contro una squadra sicuramente più attrezzata e rodata, che nel primo tempo specialmente ha faticato e non poco a mettere sul campo il proprio gioco, osannato ed apprezzato da tanti. Una prestazione che rivela sicuramente la crescita della squadra e il lavoro del tecnico Stefano Pioli, che si presenta in sala stampa nel dopo partita del San Paolo.

DOMANDA: Come ha visto il Napoli? E poi, con un Napoli così sbilanciato: come quello del secondo tempo, non si è un po' pentito di non aver cercato di più il contropiede?

PIOLI: «La prima domanda la farete dopo al mio collega. Non commento la prestazione dei miei avversari. Il Napoli ci ha messo in difficoltà com'è normale quando incontri una grande squadra. Nel secondo tempo siamo ripartiti di meno rispetto al primo ma non tanto per scelta quanto per effettiva mancanza di energie. E comunque, anche nella ripresa, abbiamo provato a essere pericolosi».

D: Dal 20 agosto ad oggi, si vede finalmente l’inizio di un lavoro?

P: «Credo che oggi ci sia soprattutto da sottolineare che, rispetto all'ultima partita giocata qui nel maggio scorso dalla Fiorentina, oggi in campo c’era il solo Badelj. Questo per dire che abbiamo cambiato tanto ed era normale avere bisogno di tempo per conoscerci e per trovare i giusti equilibri. Ora siamo una squadra e abbiamo un nostro modo di stare in campo e oggi abbiamo dimostrato di potercela giocare contro ogni avversario».

D: Come giudica la prestazione di Thereau? Si è sacrificato molto in copertura su Jorginho...

P: «Per giocare a calcio contro un avversario di valore come il Napoli, serve sacrificio. Effettivamente, l’ho spremuto un po’ in fase di chiusura e forse per questo ha dato meno in quella offensiva ma è sempre stato presente nelle nostre ripartenze. Poteva e doveva concludere meglio nel primo tempo, in un paio di occasioni al limite dell'area, ma tutti oggi erano pronti a sacrificarsi. Questa è la cosa giusta ed è normale per giocare a calcio a certi livelli».

D: Lo studio dell'avversario e il lavoro fatto in settimana vi hanno portato a prepararla così, senza soffrire quasi nulla contro una squadra forte come il Napoli.

P: «Nel calcio ci sono due situazioni belle chiare: quando hanno palla gli avversari, abbiamo cercato di togliere loro le principali catene di gioco mentre quando avevamo noi il possesso, abbiamo preparato delle situazioni che potessero metterli in difficoltà. Sono tutti accorgimenti che abbiamo studiato per essere compatti in fase difensiva e capaci di pungere in fase propositiva».

D: All'inizio del campionato avevate qualche difficoltà contro le grandi poi, dopo la Lazio, c'è stata davvero questa crescita in avanti?

P: «Che la squadra stia crescendo credo sia una cosa sotto gli occhi di tutti ma non accontentiamoci perchè abbiamo le qualità per giocare un calcio propositivo. Ora però testa alla gara di Coppa Italia contro la Sampdoria e poi alla partita in casa contro il Genoa».

D: Sportello vi ha salvato diverse volte, specialmente nel secondo tempo: più merito suo o demerito degli attaccanti del Napoli?

P: «Credo che il portiere sia lì per fare quello. Sportiello l’ha fatto bene e sono contento, come credo che in un paio di occasioni anche Reina abbia fatto lo stesso un buon lavoro.


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