Pioli: «ADV? Mi auguro torni a Firenze prima possibile. L'Europa? Essere ambiziosi significa vin
- Marco Innocenti
- 21 dic 2017
- Tempo di lettura: 5 min

Si avvicina la gara contro il Cagliari e Stefano Pioli, nella consueta conferenza stampa pre-partita, analizza non solo i temi del campo ma anche le dichiarazioni di ieri di Andrea Della Valle.
DOMANDA: Il Cagliari ha dimostrato contro Samp e Roma di essere una squadra con una grande anima: come la si affronta? E poi, è preoccupato dalla sterilità nelle ultime due gare di campionato?
PIOLI: «Il Cagliari è una squadra viva, che specialmente in casa gioca con intensità e aggressività e quindi noi dovremo giocare bene e con intensità per avere le nostre possibilità da giocarci. Veniamo, è vero, da due gare in campionato nelle quali non abbiamo segnato, ma è anche vero che in mezzo, contro la Samp, abbiamo segnato 3 gol e contro il Genoa non sono certo mancate le occasioni. L'importante è che la squadra continui a proporre situazioni offensive interessanti, poi è chiaro che dovremo essere ancora più pungenti in area avversaria».
D: E' rimasto stupito dalle dichiarazioni di ieri di Andrea Della Valle che ha detto che l'obiettivo di questa squadra sarà lottare per l'Europa. Lei ha sempre detto che questo sarebbe stato un anno di transizione e di crescita. Le parole della proprietà mettono pressione alla squadra?
P: «Io non sono qui e non voglio commentare le parole di ADV. Posso solo dire che la sua presenza nel giorno prima di ogni gara e nel giorno della partita era una cosa che dava molta carica alla squadra, quindi i "vecchi", quelli che erano qui anche negli anni scorsi, sono dispiaciuti che non ci sia più mentre ai nuovi piacerebbe molto che si ripetesse questa situazione. L’unica cosa che posso dire è che mi auguro che possa tornare prima possibile vicino a noi e a sostenerci ogni domenica».
D: L'impressione che ci sia voglia di tornare da parte di ADV è trasparente: secondo lei, le sue parole sono un sintomo di riavvicinamento?
P: «Il nostro lavoro è fatto proprio per riportare più passione ed entusiasmo attorno a noi perché sappiamo che a Firenze c’è la voglia di stare vicino alla propria squadra. Io poi non parlo tanto per riempirmi la bocca. La proprietà l'ho sempre sentita ed è stata sempre presente. Chiaro che se fosse qui con noi anche fisicamente sarebbe un valore aggiunto ma noi dobbiamo cercare di dare il massimo perché ci attende un periodo natalizio di grande impegno. Sull'obiettivo Europa, noi vogliamo essere ambiziosi ma questo per me significa cercare di vincere la prossima gara e poi fare così anche con quella successiva. Poi alla fine vedremo dove potremo arrivare».
D: Contro il Genova avete tirato 20-25 volte in porta ma questa squadra o arriva in area col cross o tira da lontano. Manca l’assist profondo del trequartista. Ci sono dei progressi da parte di Saponara o Eysseric?
P: «Che sia una situazione su cui dovremo insistere non ci sono dubbi. Col Genoa abbiamo avuto difficoltà, un po’ anche per merito degli avversari che si difendevano al limite della loro area, ma c’è comunque spazio per andare oltre e deve esserci più movimento delle nostre punte alle spalle degli avversari. Il nostro primo gol contro la Sampdoria è stato un assist in profondità e verticale bellissimo di Benassi che non è proprio un trequartista ma è comunque uno di quei giocatori che devono sempre guardare davanti a loro. L'importante è che che ci siano i movimenti giusti, perché col Genoa siamo mancati proprio nel proporre quei movimenti lì, quindi non abbiamo nemmeno tentato di verticalizzare. Dobbiamo invece continuare a pensare che c’è sempre lo spazio per attaccare la profondità».
D: Cosa la rende orgoglioso di questa squadra, che adesso sembra aver trovato una prima continuità?
P: «Due cose: la prima è il come lavorano i miei ragazzi durante tutta la settimana, con grande attenzione, disponibilità e professionalità. La seconda è come approcciamo la partita, con idee chiare e con il preciso intento di non subirla. Non sempre ci riusciamo ma la squadra fa comunque la partita, si propone, con convinzione e fiducia nei propri mezzi. E se pensiamo da dove siamo partiti, questo è un grande passo avanti».
D: E’ una Fiorentina secondo lei al 50, al 60, al 70% o quanto?
P: «Siamo in crescita, non abbiamo ancora terminato, ma la strada è quella giusta per continuare a crescere e migliorare. Tanti giocatori possono fare di più e, anche migliorando le prestazioni individuali, miglioreremo in quelle collettive. E' un campionato molto equilibrato, molto difficile, se si pensa solo alla lotta per il 6°-7° posto con Samp, Milan, Atalanta, Torino… C’è da spingere, insistere e continuare a crescere e pensare molto attentamente alla gara di domani, che sarà difficile ma anche un'occasione per noi».
D: Una curiosità: la classifica è appesa nello spogliatoio?
P: «In questi giorni no, perchè abbiamo tante gare in queste due settimane e dobbiamo restare concentrati sui prossimi impegni».
D: Stanno tutti bene?
P: «Sì, andranno con la Primavera Petko, Hagi e Lofaso. Gli altri sono tutti convocati».
D: Per la sua esperienza, che definizione dà del mercato invernale?
P: «Credo che il termine perfetto sia “mercato di riparazione”, nel quale le società provano a trovare qualche soluzione in più per quello che il lavoro e le prestazioni sul campo hanno messo a nudo. Se ci saranno le possibilità e le situazioni per migliorare l’organico che abbiamo, lo faremo ma non sarà facile. A gennaio tutti hanno gli stessi obiettivi: mandare a giocare quei giocatori che non sono soddisfatti e poi colmare le lacune. Per questo è difficile che noi possiamo prendere un titolare di un'altra squadra di alto livello. Più facile trovare giocatori che hanno ambizioni di giocare per andare al mondiale e che non giocano nella propria squadra e quindi vogliono cambiare squadra per giocare. Ma alla finestra non ci saremo solo noi. Poi ci sono tante cose da mettere insieme: c'è la volontà del giocatore, l'aspetto economico, quello di gestione del gruppo. Ma il mercato per noi è ancora lontano: abbiamo 4 gare importanti prima della sosta e poi ci sarà chi di dovere che farà il mercato».
D: Per i tanti giovani della Fiorentina, tipo Hagi, Lo Faso, Zekhnini, Milenkovic... Che percorso avete in mente? E quali sono già pronti per la prima squadra secondo lei?
P: «Abbiamo le idee chiare anche su questo. Per alcuni di loro pensiamo sia meglio restare qui con noi anche con il rischio di giocare poco ma proseguendo la loro crescita. Per altri invece sarà meglio andare a giocare di più. Quando i giovani vanno in Primavera è per dar loro ritmo e intensità e l'occasione per dimostrare le qualità, più che stando ad allenarsi al Centro Sportivo».
D: Quest'anno anche la Fiorentina giocherà sotto le feste: questo cambierà qualcosa a livello alimentare e atletico?
P: «Già solo per il fatto stesso che ci alleniamo tutti i giorni, da martedì scorso e fino al 5 gennaio senza saltare nemmeno un giorno, significa che qualcosa dovrà cambiare. Significa che faranno colazione e pranzo al Centro Sportivo, quindi ci sarà una certa attenzione. Il 26 abbiamo l'impegno in Coppa Italia contro la Lazio e quindi ci vorranno un po' più di attenzione e di cura. Serve recuperare bene, quindi allenarsi bene, risposare bene e per questo staremo molto attenti».
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