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Pioli: «Squadra sempre vogliosa di vincere. Contento della prestazione di Milenkovic e Hugo»

  • marcinnocenti
  • 22 dic 2017
  • Tempo di lettura: 3 min

Stefano Pioli è soddisfatto della prestazione della sua Fiorentina, che torna alla vittoria dopo i due 0-0 contro Napoli e Genoa. Tanta pressione, qualche occasione non sfruttata al meglio ma, alla fine, la risolve Babacar con una zampata di rapace d'area di rigore.

DOMANDA: Avete mai avuto timore di non vincerla? Alla fine poi nel finale ce l’avete fatta...

PIOLI: «Non è questione di timori o meno. L'importante è aver visto la mia squadra sempre vogliosa di fare partita e di vincerla fino alla fine con la giusta continuità, con atteggiamento e con qualità. Vero che potevamo anche segnare prima ma le partite durano 95’ e ci devi stare sempre dentro con la testa e con le gambe e noi l'abbiamo fatto quindi abbiamo assolutamente meritato la vittoria».

D: E' sembrata anche andare molto bene la difesa.

P: «Sono soddisfatto soprattutto della compattezza di squadra e non credo che questa sia dovuta alla difesa a 3 o a 4 ma a un atteggiamento e a regole di gioco ben precise. Soprattutto sono contento per Milenkovic che ha saputo solo oggi a pranzo che avrebbe giocato visto che,fino ad allora, doveva giocare Pezzella. Anche per Hugo, poi, visto che sono due giocatori che non sono stati scelti molto spesso ma nutro grande fiducia in loro e sono contento per la loro prestazione. Hanno sempre lavorato con continuità e con serietà e sono contento che abbiano stasera dimostrato le loro qualità».

D: Questa vittoria può essere l'inizio di una seconda fase della stagione della Fiorentina,arrivata con oggi al settimo risultato utile di fila?

P: «Da oggi possiamo trarre tanti spunti positivi ma anche altri su cui continuare a lavorare per proseguire sulla nostra crescita. Siamo una squadra con la mentalità giusta, che cerca di fare la partita con una personalità che mi piace. Chi pensa però che il Cagliari fosse un avversario facile da affrontare si sbaglia di grosso. In casa, con Lopez in panchina, ha perso solo con l'Inter e mettendola in grandissima difficoltà. Quindi la nostra crescita è evidente ma non abbiamo fatto ancora nulla. Abbiamo ora due settimane prima della sosta, mi auguro due settimane belle ma ve lo dirò dopo, ma saranno sicuramente due settimane difficili. Poi ovviamente tutti i risultati positivi possono aiutare. Siamo tornati a vincere in trasferta dopo tanto tempo e questo ci darà più convinzione anche per andarsela a giocare in Coppa Italia a Roma contro la Lazio».

D: Oggi è stato il peggior Cagliari dall’inizio della stagione. E’ d'accordo però che questo sia un campionato molto particolare perché in realtà composto da 3 campionati diversi? Indietro il livello è molto basso, in alto fanno una corsa a sé e in mezzo è bagarre.

P: «Se giù il livello sia più basso non lo so ma sotto si fanno più punti dello scorso anno, a parte il Benevento. Le prime 5 sì, fanno effettivamente un campionato diverso perché hanno organici di assoluto valore sia collettivo che individuale. Per gli altri, sono gare combattute, nelle quali gli equilibri sono sempre sottili. Voglio però dare merito ai miei giocatori per aver messo in difficoltà un avversario che è vivo e che aveva messo in difficoltà la Roma, perdendo solo all’ultimo secondo».

D: Le parole di Babacar dopo la gara e l'abbraccio fra lei e Saponara?

P: «Babacar fa bene a dire che è dura giocare poco. Mi arrabbierei se i giocatori che vanno in panchina fossero contenti. Però io voglio giocatori che reagiscano in modo positivo, che mi dimostrino qualcosina in più rispetto agli altri. Quindi devono fare di più. Lui lo sta facendo e sono contento. L'abbraccio con Saponara è perché stavo facendo il doppio cambio, mandandolo in campo insieme a Sanchez e proprio in quel momento abbiamo segnato. A quel punto ho preferito non farlo ma l’ho abbracciato perché nel calcio succedono anche queste situazioni».

D: Stasera abbiamo visto Chiesa protagonista di alcuni diverbi con i compagni: gli chiederà di essere più altruista?

P: «A tutti i miei giocatori dico sempre che, se c’è un compagno piazzato meglio, va servito. Se i compagni glielo hanno sottolineato è normale e giusto che sia così perché si cresce anche coi consigli e con i rimproveri dei compagni».

D: Come giudica il lungo recupero disposto dall'arbitro?

P: «Il problema non è quanto recupero ma solo di quanti minuti effettivi si sia giocato. Domenica contro il Genoa abbiamo giocato solo 49’ effettivi e questo dato è troppo basso per lo spettacolo ma anche per il gioco di chi vuol fare la partita. Io adotterei il tempo effettivo, ad esempio di 30+30, perché giocare poco non conviene a nessuno e il tempo effettivo sarebbe una buona soluzione».


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