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Pioli: «Sconfitta troppo brutta per essere vera. La contestazione? Oggi dobbiamo essere maturi e pre

  • Marco Innocenti
  • 28 gen 2018
  • Tempo di lettura: 4 min

Stefano Pioli, nella conferenza stampa di presentazione di ieri, aveva usato parole come coraggio, determinazione e voglia di rivincita, parole che oggi la sua Fiorentina non ha però tradotto sul campo, incappando forse nella più brutta sconfitta vista qui al "Franchi". E il tecnico viola, in sala stampa, non cerca scuse.

DOMANDA: Cosa è successo?

PIOLI: «E' successo che abbiamo fatto troppo male e quindi abbiamo perso una partita in modo netto, senza aver nemmeno quello spirito che ci ha sempre contraddistinti e quindi è chiaro che si tratti di uno stop che fa male e brutto da digerire ma dobbiamo subito trovare il modo di dare delle risposte importanti».

DOMANDA: Difficile non pensare che durante la sosta sia successo qualcosa: due sconfitte di fila, avete preso 7 gol in 2 gare. Cos'è successo?

PIOLI: «Che la sosta ci abbia danneggiato questo sì, ma abbiamo svolto un programma di lavoro abituale per noi, né più né meno di quello che abbiamo svolto le altre volte. Poi di solito va sempre di pari passo, perdi perché non corri ma se fosse un problema di condizione avremmo preso gol dal 70' in poi, quando cioé non ce la fai più. Invece abbiamo giocato con poca attenzione e con poca determinazione, concedendo ai nostri avversari dei gol troppo facili. E' stata una gara nata male e finita peggio».

D: Una situazione davvero critica quella vista oggi allo stadio: 1000 tifosi fuori e contestazione contro la proprietà. Siamo forse a un punto di rottura totale. Lei come si pone di fronte a tutto questo e come pensa di lavorare? Ha magari qualcosa da dire ai Della Valle?

P: «Io sono il primo dispiaciuto della prestazione della squadra. E' chiaro che oggi sarebbe facile chiedere scusa ai tifosi ma non servirebbe a rimediare. La prestazione non accettabile è sotto gli occhi di tutti. Che l'ambiente stesse vivendo un momento difficile era evidente anche prima ma noi abbiamo cercato di appoggiarci tanto al nostro lavoro e ai nostri risultati. Chiaro che la prestazione di oggi è penalizzante perché sembra che tutto il lavoro fatto in sei mesi sia stato buttato via ma non è così e non deve essere così. Noi, la squadra e la società dobbiamo essere bravi a restare più concentrati e più attenti al lavoro, perché solo grazie al lavoro torniamo ad essere la squadra che ha messo in campo idee positive e prestazioni positive e ora tocca a noi tirarle fuori».

D: C'è stato un confronto nello spogliatoi: cosa vi siete detti? C'era anche Corvino?

P: «C'era Corvino, c'era Freitas, c'ero io e c'erano tutti i giocatori e quello che ci siamo detto è che dobbiamo capire il perché di una prestazione così e che bisogna rendere subito molto responsabili i giocatori. Sui provvedimento da prendere l'unico è di lavorare. Questa è una situazione da cui possiamo uscire con il lavoro, la professionalità e le qualità che credo questa squadra abbia».

D: Quanto hanno pesato gli episodi? Quello del 1' con l'occasione pronti-via per la Fiore e il palo di Chiesa in avvio di ripresa che dal possibile 1-2 porta allo 0-3?

P: «Gli episodi contano sì però la gara era aperta, anche sul 2-0 e anche sul 3-1 c'era la possibilità di riprendere la gara e io ci credevo. Poi è chiaro che non puoi fare il 3-1 e dopo 30" prendere il 4-1. Non son qui a giustificare la prestazione dei miei giocatori ma non è facile in una gara del genere, con episodi del genere, avere una reazione lucida e caratteriale. Però dobbiamo reagire perché questa sconfitta è troppo brutta per essere vera ma la realtà è questa e noi dobbiamo appoggiarci sul nostro percorso e sulle nostre qualità e troveremo il modo per reagire in modo forte».

D: E' stata ventilata l'ipotesi del ritiro?

P: «Al momento no ma ci troveremo comunque martedì e affronteremo il tutto».

D: E' sembrato di rivedere la contestazione che domenica scorsa ha subito proprio il Verona al "Bentegodi" dopo il ko contro il Crotone: che calcio è, dentro e fuori dal campo?

P: «E' un calcio fatto di emozioni, di momenti e soprattutto fatto di risultati. Inutile che io stia qui a fare della filosofia, nel calcio contano i risulta e le prestazioni. C'è da dire che abbiamo perso altre gare in casa ma mettendo sempre in campo ben altre prestazioni e la nostra tifoseria si è comportata sempre in modo corretto e ci ha sostenuto fino al 95' in tutte le partite ma oggi è stata una prestazione difficile da sopportare per chiunque e oggi dobbiamo essere adulti, maturi e vaccinati e prendere quello che c'è da prenderci. Il calcio è fatto così ma non posso stare qui a dire che i tifosi oggi dovevano aiutarci. E' stato brutto per loro, brutto per noi perché noi vorremmo lavorare bene per dare a loro e per dare a noi delle soddisfazioni e non riuscirci è sicuro penalizzante ma ci deve solo stimolare per fare al meglio il nostro lavoro».


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