La presentazione dei nuovi viola Bryan Dabo e Diego Falcinelli
- Marco Innocenti
- 1 feb 2018
- Tempo di lettura: 6 min

Comincia con qualche minuto di ritardo la presentazione ufficiale dei due nuovi arrivati in casa Fiorentina: Bryan Dabo e Diego Falcinelli. Con loro, di fronte ai giornalisti della sala stampa del "Franchi", ci sono Pantalo Corvino e Carlos Freitas. E il primo a prendere la parola è proprio il direttore generale Corvino.«Siamo alla fine del mercato di gennaio, mercato che sapete bene a volte quanto è complicato e quanto sia avaro per cercare di trovare risorse per arricchire a volte o l’organico o una squadra titolare. Noi pensiamo con Falcinelli e Dabo di aver fatto il nostro meglio per arricchire il nostro organico. Speriamo che possano essere capaci di ribaltare certe situazioni, perché non è facile arrivare a gennaio con 3 mesi solo di campionato alle spalle. Io me lo auguro perché siamo convinti di aver preso due ragazzi dalle capacità importanti e sono qui per presentarveli».
DOMANDA: Per Falcinelli, era dal '72 che un giocatore non arrivava alla Fiorentina da Marsciano. Quindi è di buon augurio. Ti chiedo però: il vero Falcinelli è quello che lo scorso anno ha segnato 13 gol e ha salvato il Crotone o quello di quest'anno con 3 gol in 20 presenze a Sassuolo?
FALCINELLI: «Sicuramente abbiamo e ho trovato delle difficoltà a Sassuolo in questi primi 6 mesi. La squadra pensava di poter fare un altro tipo di campionato ma non è stato così, abbiamo trovato difficoltà comunque con il cambio di allenatore dopo 5 anni con Di Francesco, si è ritrovata con idee nuove e ha subito molto questo cambio di allenatore. Io spero di tornare ai livelli dello scorso anno, sono convinto di potermi giocare questa chance e ce la metterò tutta per fare il massimo. Sono comunque orgoglioso di trovare una piazza così importante e gloriosa».

D: Per Dabo, nel campionato italiano c’è un giocatore nel tuo ruolo che ammiri e cosa ti aspetti da questa esperienza?
DABO: «Sono molto, molto felice di essere arrivato alla Fiorentina. Se devo parlare di un giocatore che ammiro quello è Paul Pogba, anche se ora è andato via. L'ho conosciuto in parte ma è un giocatore che mi piaceva molto, perché ha tanta qualità con il pallone e anche tanta intelligenza nel gioco perché sappiamo che il campionato italiano è molto tattico e anche molto difficile».
D: Per Falcinelli, a Firenze c’è Simeone. Tu sei più una prima punta, una seconda, preferisci giocare in area? Cosa speri di portare alla Fiorentina e con Simeone pensi si possa giocare con due attaccanti?
F: «Mi sono sempre espresso al meglio giocando a due punte, anche lo scorso anno ho fatto così. Quest'anno, giocando da prima punta con una squadra più predisposta a difendere, ho fatto fatica. Il mio ruolo ideale è giocare insieme e vicino a un altro giocatore, sono un attaccante di movimento, che non ama stare fermo in area ad aspettare che gli arrivi la palla e sono sicuro che queste mie caratteristiche insieme a un altro attaccante possano far rendere al meglio».
D: Le caratteristiche di Dabo: preferisci agire davanti alla difesa oppure inserirsi e arrivare anche a tirare in porta?
BD: «Amo giocare principalmente come centrocampista o come mediano. Posso giocare sia a tre che più in alto, come numero 8, per intenderci, ma non ho problemi e mi adatto rapidamente. Con il mister ho parlato e mi ha detto che proverà ad aiutarmi a impormi come mediano, come player "box-to-box"».
D: Per Falcinelli, tu hai già conosciuto Pioli in passato: cosa ti porti dietro di quell'esperienza con lui e che cambiamenti hai visto in lui?
F: «Pioli l’ho avuto, è stato il primo allenatore a farmi esordire in Serie B tanti anni fa, quindi sono contento di ritrovarlo. Mi aveva fatto una grande impressione già allora, sia come allenatore che come persona, e posso solo continuare a imparare da lui. Ci ho parlato ieri, lui è contento e io lo stesso di ritrovarlo ma adesso anche lui mi ha detto che è importante riportare entusiasmo che si è perduto».
D: La società vi ha dato rassicurazioni sul fatto che giocherete in maniera continuativa, specie per Falcinelli che va a sostituire un giocatore come Babacar che di solito entrava in corsa?
F: «Nel calcio c’è poco di scritto. Io son venuto qui e sono cosciente di quello a cui vado incontro. Ce la metterò tutta per guadagnarmi più spazio possibile ma sono convinto che prima di tutto va messa la squadra e che bisogna solo pensare a fare bene per il bene della squadra».
BD: «Io penso più o meno la stessa cosa. Quando sono arrivato qua ho pensato alla squadra e non a me stesso. L'importante è far crescere questa società. Arrivo in un momento difficile com'è il calcio mercato e a me non importa essere titolare nelle prime 5 gare ma è importante il valore delle prestazioni».

D: Falcinelli, è sorpreso delle difficoltà della Fiorentina in questa prima parte di stagione?
F: «A me, quando ho giocato contro la FIorentina, mi ha impressionato tanto per la qualità e la fisicità e credo che sicuramente sarebbe stato un anno in cui ripartire. Sono stati messi tanti giocatori nuovi tutti insieme e trovare la continuità giusta non è mai semplice con tanti ragazzi magari anche giovani e con non tantissima esperienza. Ma a livello di qualità e di gruppo, la Fiorentina è una delle migliori squadre d’italia. Potrebbe fare di più ma la costanza ci vuole del tempo per trovarla».
D: Per Dabo, si sente fortunato perché qui c'è già una colonia francese ricca che potrebbe agevolare il suo inserimento? E poi, Veretout ti ha sorpreso e gli hai chiesto consigli per fare meglio in questo senso?
BD: «Per integrarsi è molto importante parlare italiano quindi questo è qualcosa che voglio fare al più presto ma quando gli italiani parlano piano riesco già a capire. Ho parlato con Jordan e anche con Eysseric, con cui veniamo dalla stessa città e abbiamo giocato anche insieme, e mi hanno parlato molto bene della città e mi hanno già dato tanti consigli. Ho anche parlato già col direttore e col mister e ieri in allenamento ho già visto l’impegno che ci mettiamo tutti e penso che andrà tutto al meglio».
D: Perché avete scelto la Fiorentina? Cosa vi ha portato qui?
F: «Per me è una domanda semplice. La Fiorentina non si può non accettare. Per me è l'occasione della vita ed è importantissima. Io quest'estate volevo andare a giocarmi le mie chance in un top club, questa chiamata è arrivata con qualche mese di ritardo ma adesso ho quello che volevo e ora starà a me giocarmi le mie chance. Di sicuro potrò sbagliare qualche stop ma la mia maglia sarà sempre sudata».
BD: «Anche per me è stata una scelta semplice. Io ero un giocatore molto importante e giocavo molto al Saint-Etienne e non pensavo di andar via da lì ma quando è arrivata questa proposta non ci credevo. Conoscevo la situazione della società e per noi in Francia la Fiorentina è una delle squadre più importanti d'Italia come l'Inter, il Milan o la Juve e sono davvero molto contento».
D: Per Dabo, hai giocato sempre in Francia e quindi il nostro campionato l'avrai solo visto: con l'Italia eliminata dal Mondiale, che idea hai del nostro calcio? E poi quali pensi saranno le difficoltà maggiori per te?
BD: «Io non mi permetto di giudicare un paese per una qualificazione. Siamo delusi e tristi per l’Italia quando vediamo giocatori come Veratti o Buffon che non sono ai Mondiali. Il nostro campionato è più atletico e ci scopriamo un po’ di più mentre in Italia è molto tattico e le cose vanno regolate come un metronomo. La situazione della società è normale, ogni squadra ha alti e bassi e spetta a noi giocatori dimostrare di avere il carattere».

D: Dove può arrivare questa Fiorentina anche grazie a vostri innesti?
BD: «Il mio obiettivo personale è di giocare più partite possibile e di riuscire a giocare partite di qualità. Per la squadra, può sembrare banale, ma è davvero vincere più gare possibili. Non importa la posizione finale in classifica ma riuscire a vincere più partite per dare soddisfazione al popolo di Firenze che ci sostiene».
F: «Prima ci inseriremo e prima le cose saranno in discesa. Io sono convinto di poter far bene e se noi faremo bene la squadra migliorerà e secondo me questa squadra, per le qualità che ha può, ambire a qualcosa di importante che può essere riscalare la classifica. Però in Italia squadre con queste qualità ce ne sono poche».
D: Il numero di maglia che avete scelto ha una motivazione? E per Falcinelli, chi ha guadagnato più fra Fiorentina e Sassuolo nello scambio?
F: «Il numero 11 è quello che avevo anche lo scorso anno e mi ha portato fortuna, era libero quindi l’ho riproposto. Per lo scambio, non so che dirti, io a Sassuolo giocavo da quando era arrivato Iachini, avevo trovato il mio spazio. Sicuramente io ci ho guadagnato perché ho fatto un salto importante e adesso sta a me. Baba è andato a Sassuolo, in una città molto tranquilla con molte meno pressioni e vedremo».
BD: «Il numero 14 è quello che ho già avuto a Montpellier, è un numero che mi piace fin da piccolo perché penso di essere stato primo tifoso di Thierry Henry e mi piace tanto. Al SaintEtienne non ho potuto averlo e quando sono arrivato qui non mi sono fatto sfuggire l’occasione».
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