Pioli: «Mai avuto dubbi sulla determinazione della mia squadra. Ora però basta frenate o passi indie
- Marco Innocenti
- 4 feb 2018
- Tempo di lettura: 3 min

La sua Fiorentina mette in cascina la prima vittoria di questo strano inizio di 2018 e, dopo 2 sconfitte che hanno minato gran parte delle sicurezze dell'ambiente, al Dall'Ara torna a far vedere qualche sprazzo della squadra quadrata ammirata nelle ultime gare prima della sosta. Anche se per risolvere la partita contro i rossoblù è servita una magia di Federico Chiesa.
D: Il segnale che quella di oggi fosse la gara della svolta per lei e la squadra, lo si è avuto anche dal fatto che i ragazzi le hanno dedicato un lungo applauso dopo il suo discorso nel pre-partita. Segno che il gruppo è sempre stato con lei.
P: A me non piace la definizione di gara della svolta. Tutte le gare sono gare della svolta in un campionato, anche perché i nostri obiettivi sono due in questa stagione: creare una base solida per far sì che la società, l'allenatore e l'ambiente possano creare una base per tornare a lottare per l'Europa nel prossimo anno e, il secondo, cercare di fare nel girone di ritorno più punti di quelli fatti nel girone d'andata. Non è facile perché nel girone di ritorno i punti diventano più pensanti per tutti ma quella appena finita è stata una settimana particolare. Non ho mai avuto dubbi non tanto che il gruppo fosse con me ma sulla responsabilità e sulla consapevolezza della squadra. Abbiamo sbagliato ma eravamo consapevoli di ciò che avevamo fatto. Ci aspettavamo una gara difficile perché il Bologna aveva ottimi valori ma abbiamo fatto la gara che dovevamo fare, attenta, tosta, gagliarda e il risultato ci ha dato ragione.
D: L'incontro con i tifosi e anche la presenza della proprietà sono serviti? Come si innestano sul risultato di oggi?
P: «Io non so se quello che andrò a dire potrà piacere a entrambe le parti ma dico la realtà e le mie sensazioni. Sia l'incontro avuto con i tifosi ieri, che p stato un confronto giusto, chiaro e deciso, sia l’approccio della proprietà e quello che hanno detto, sono due situazioni che mi hanno facilitato il compito. Quello che vogliamo è cercare di crescere e far bene per darci soddisfazione e per dare soddisfazione. E' difficile perché siamo una squadra giovane, che se cala qualcosina nella determinazione può rischiare. Adesso siamo ripartiti e pensiamo subito alla prossima gara che sappiamo cosa sia, cosa sarà per noi e per tutti. Pensiamoci e da ora facciamo solo piccoli passi avanti, basta frenate e basta passi indietro».
D: Fiorentina e Juventus si presentano a questa partita in modi molto diversi: serve l’orgoglio di tutta Firenze per accorciare quel gap che oggi appare evidente?
P: «Assolutamente sì, ma io non ho dubbi, anche dal risultato di oggi, che Firenze ci sarà e anche noi, sapendo che abbiamo davanti un avversari tra più forti d’Europa, anche senza guardare al loro risultato di oggi. Ma noi abbiamo dei valori e delle caratteristiche importanti, abbiamo fatto delle buone prestazioni contro avversari quasi forti come la Juve e anche all’andata siamo restati in gara per 95’ e quello è il nostro obiettivo, ripartendo dalla corsa e dalla determinazione messa in campo oggi».
D: L’arrivo della famiglia Della Valle in visita alla squadra: può diventare un'abitudine o è stato solo un episodio?
P: «La presenza della proprietà è importante ma la cosa più importante non è tanto la presenza fisica ma il supporto, il sostegno e il progetto che c’è e tutte le volte che io sento la proprietà sono le parole che rivolgono a me le stesse che ieri hanno rivolto a tutti i giocatori. Se vengono più spesso saremo contenti ma siamo convinti che l'importante è che la società sia strutturata, dia sostegno e forza a un percorso iniziato quest'anno che è impossibile che dia risultati subito ma che nel futuro li darà di certo».
D: Lo Faso e Zekhnini non erano nemmeno convocati: qualche problema?
P: «Lo Faso e Zekhnini hanno lavorato in settimana col gruppo ma non nei 22 che sarebbero scesi in campo e quindi ho fatto delle scelte per questo motivo. Chi non ha la possibilità di scendere in campo, preferisco possa avere la possibilità di lavorare e di allenarsi senza perdere tempo in preparazione di una gara nella quale non scenderà in campo».
D: Il gol di Chiesa è stata una perla: lei come lo definirebbe? E poi Falcinelli: ci sono possibilità che contro la Juve trovi ancora più spazio?
P: «Credo che l’hai già trovato tu l’aggettivo adatto al gol di Chiesa, è una perla. Una bellissima situazione e per lui deve essere un gol da rivedere perché ha segnato grazie al fatto di essersi mosso bene senza palla e, se lo farà ancora, diventerà ancora più pericoloso di quello che è stato. Falcinelli è arrivato in buone condizioni, era quindi disponibile come lo erano Eysseric, Saponara o altri ma io devo fare delle scelte: 11 giocano e 3 entrano».
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