Pioli: «Davide sarà sempre con noi ma ci ha passato il testimone: ora tocca a noi far sì che l'a
- Marco Innocenti
- 11 mar 2018
- Tempo di lettura: 3 min

La giornata più difficile, quella in cui c'era da ricordare al meglio un amico e un compagno che non c'è più. La Fiorentina supera l'esame più duro battendo il Benevento al termine di una partita che ha visto i viola crollare, comprensibilmente, nel secondo tempo, quasi schiacciati da una settimana nella quale l'emozione ha avuto la meglio sul campo, sugli allenamenti e sulla preparazione. Ma non poteva che essere così. In sala stampa, nel dopo partita, Stefano Pioli vuole iniziare spendendo qualche parola sullo sforzo fatto da tutto l'ambiente.
«Che dire? Dovevamo tornare a giocare, dovevamo in qualche modo rompere il ghiaccio ed era giusto che lo facessimo davanti alla nostra gente. E' stata una giornata emozionante a dir poco. E non è che adesso tutto riprenderà come prima, perché non sarà mai così ma se prima avevo un gruppo unito, anche per i grandi meriti di Davide, adesso lo siamo ancora di più e ora vogliamo portare avanti tutte le cose che abbiamo fatto insieme a Davide».
DOMANDA: A fine partita molti giocatori sono crollati a terra. Un dispendio di energie mentali che forse non vi era mai capitato in tutta la vostra carriera...
PIOLI: «Dico la verità: a inizio settimana non ero sicuro che fosse giusto giocare questa partita, almeno prima di ritrovarci al campo martedì. Poi ho parlato con i ragazzi, anche per far venir fuori le loro emozioni e loro sono stati i primi a dire domenica faremo questo, domenica faremo quest'altro. Però sono ragazzi giovani, che vivono anche una situazione unica e più grande di loro sicuramente. Non voglio continuare ma Davide era una figura centrale in tutto quello che facevamo e abbiamo lavorato poco sul campo a livello di sforzo fisico ma mentalmente, quello che abbiamo consumato in settimana, si è visto e me lo aspettavo. Sono ragazzi giovani molto sensibili e vogliono molto bene a Davide, quindi è normale questa sofferenza e questo dispendio di energie».
D: Ha fatto una mossa a sorpresa, inserendo un Saponara che in questi giorni è parso molto provato dalla morte di Astori e per la prima volta avete giocato col trequartista. Una scelta dettata anche dal dolore dell'ex-Empoli?
P: «Immaginavo che questa mia scelta vi avrebbe indotti a pensare a questo risvolto. Riccardo è un ragazzo molto sensibile ma ognuno del mio gruppo ha vissuto e sta vivendo questo momento con grande dolore. Poi ognuno lo esprime a suo modo ma io non ho fatto delle scelte in base a chi ha sofferto di più o di meno, ma perché Saponara in queste settimane, anche prima di Udine mi ha fatto vedere che faceva gol, che li faceva fare e che stava bene. Non ho potuto fare quel tipo di distinzioni perché oggi tutti avrebbero meritato di giocare. Ho solo fatto le scelte più logiche per quello che ho visto nella settimana».
D: Una giornata emozionante anche per il ruolo avuto dalla Fiesole: avete bisogno anche di questo affetto?
P: «E’ inevitabile che per una squadra giovane coma la nostra lavorare in un ambiente positivo è la cosa migliore. Oggi è una cosa a parte ma a noi non è mai mancato il sostegno e la passione. E' chiaro che adesso toccherà a noi dimostrare di voler davvero portare avanti quello che Davide, qui a Firenze, è riuscito a far crescere perché mai come adesso si è visto un ambiente compatto e coeso. Lui con la sua serenità e serietà, con il suo sorriso e con la sua disponibilità ha fatto sì che tornasse questo amore, questa passione e questa unione per la Viola. Ora dobbiamo però essere bravi noi. Lui sarà sempre qui con noi ma ci ha anche passato il testimone e ora tutte le componenti devono far si che si possa continuare in queste condizioni: noi, voi, i nostri tifosi, la proprietà. Tutti diciamo di voler bene alla Fiorentina. Adesso è arrivato il momento di dimostrarlo».
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