Pioli: «Momento importante per noi, per il nostro presente e il nostro futuro. Questo è un gruppo co
- Marco Innocenti
- 18 mar 2018
- Tempo di lettura: 3 min

Soddisfatto della prestazione e anche del risultato stavolta Stefano Pioli che si presenta in sala stampa dopo la vittoria colta al fotofinish contro il Torino.
«Sarebbe stato davvero un peccato, una beffa non vincere oggi - ha detto il tecnico viola ai giornalisti - ma siamo stati molto bravi a crederci fino alla fine, quindi sono davvero molto soddisfatto della prestazione dei miei giocatori».
DOMANDA: E' più contento dei primi minuti in cui avete messo alle corde il Toro oppure della reazione mostrata dopo aver subito il pari a pochi minuti dalla fine?
PIOLI: «Io credo che dal punto di vista mentale questa stia facendo passi in avanti importanti. Non era così scontato venire a Torino e far subito noi la partita ma l’abbiamo affrontata e approcciata col piede giusto, con la voglia di fare la partita e di comandare il gioco, con lucidità, potevamo essere più veloci nel giro palla, questo sì, ma poi le squadre che hanno più possibilità di vincere sono quelle che, nei momenti difficile, non mollano ma cercano di reagire. Noi l’abbiamo fatto e abbiamo vinto meritatamente».
D: Ieri ha detto che, dal punto di vista dei valori, questo gruppo sarebbe da scudetto. Oggi lo ha dimostrato con la forza messa in questa gara?
P: «Ho sempre avuto grande stima, e voi mi siete testimoni, dei miei giocatori e del mio gruppo ma adesso ancora di più perché stanno dimostrando di essere ragazzi con dei valori morali importanti e vogliamo continuare a dare il massimo ogni giorno, in ogni singola partita e alla fine vedremo cosa siamo riusciti a portare a casa».
D: C’è qualcosa di diverso, una compattezza diversa.
P: «Abbiamo fatto ottime prestazioni anche con in campo il nostro capitano e abbiamo sempre cercato di fare la partita e di non essere mai una squadra passiva ma propositiva. Secondo me ci manca qualche punto rispetto alla qualità delle nostre prestazioni ma quello che è successo ha fatto sì che un gruppo già unito sia diventato ancor più coeso e compatto quindi è una situazione da portare avanti fino alla fine».
D: In questi giorni i Della Valle hanno detto che il comunicato di qualche mese fa non vale più: la Fiorentina non è più in vendita. Crede che questo momento possa rappresentare qualcosa di importante?
P: «Io credo che, come ho detto, questo sia un momento importante per noi, per il nostro presente e per il nostro futuro. Abbiamo accolto con grande piacere la decisione della società di intitolare il nostro Centro Sportivo a Davide perché è l'ambiente che lui condivideva con noi e poi cerchiamo di fare il nostro lavoro e la nostra stagione nel miglior modo possibile, rispettando il nostro programma e il nostro obiettivo che era quello di gettare le basi per far sì che la Fiorentina sia sempre più forte nei prossimi anni».
D: Senza nulla togliere ai meriti della Fiorentina, anche lei come tutti noi ha visto un Toro ben più arrendevole e pieno di problemi del previsto?
P: «Credo che noi a volte siamo stati un po' stucchevoli nel nostro fraseggio ma proprio questo ha impedito ai giocatori del Torino di essere aggressivi come pensavano, quindi hanno subito il nostro fraseggio e si sono trovati a fare una gara più difensiva che offensiva e noi abbiamo avuto maggiori possibilità di loro».
D: Proprio sul palleggio: con Saponara sembra che la squadra abbia cambiato molto la propria fisionomia, proprio sull’asse Badelj-Saponara, che dà delle caratteristiche precise.
P: «Il nostro tipo di costruzione è sempre quello di provare a costruire da dietro con la superiorità numerica. Noi abbiamo portato Benassi e Veretout a lottare con i rispettivi avversari e Riccardo è stato bravo a farsi trovare libero per dialogare con Badelj e darci così quella marcia in più. E' un giocatore bravo tecnicamente, nella visione di gioco e quindi più mettiamo i nostri giocatori di qualità in condizioni di essere in partita e più possibilità abbiamo di avere una fase propositiva migliore».
D: Sul rigore finale: Chiesa aveva preso il pallone per battere poi cosa è successo? E' stato lei a decidere oppure la squadra?
P: «Sono stato io a decidere ma Fede aveva voglia di vincere la partita. Ma i rigoristi sono Veretout e Simeone, poi è entrato Thereau che è sempre stato uno dei rigoristi. E per fortuna che ha segnato perché non era entrato bene in partita ma è sempre stato un giocatore importante e la sua qualità e la sua freddezza ci hanno aiutato in quella situazione.
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