Intervista esclusiva: l'opinione di... Massimo Tecca
- Daniele Nordio
- 26 mar 2018
- Tempo di lettura: 2 min

Oggi abbiamo raccolto, in esclusiva per FiorentinaSportNews, l’opinione di Massimo Tecca, giornalista e voce storica delle telecronache dell’emittente Sky Italia. A lui, che ringraziamo per la gentile disponibilità abbiamo rivolto alcune domande sulla situazione in casa viola.
Massimo, purtroppo non possiamo non partire col dramma della morte di Capitan Astori. Cosa ci lascia in eredità questo calciatore, questo giovane uomo?
«Dopo la tragedia di Superga che cancellò il Grande Torino, un giornale titolò: "Non credevamo di amarli tanto". Lo stesso concetto può valere per Astori che lascia dietro di sè affetto, stima, le lacrime di tutto il mondo del calcio e non solo. Era un anti-personaggio, parlava poco in pubblico e dava l'impressione di essere un po' schivo, ma parlava in modo giusto e carismatico all'interno dello spogliatoio viola. Era un punto di riferimento per giovani e anziani, un vero Capitano.»
Firenze nel dolore si è riscoperta unita. Senza voler strumentalizzare questo dramma, ci può essere un rinnovato inizio nel rapporto tra Società e tifoseria?
«Sicuramente sì, deve esserci una comunione d'intenti. Senza più polemiche, chiarendosi le idee. Dalla parte del pubblico comprendere che una squadra giovane ha bisogno di essere aspettata con pazienza, dalla parte della società cercare di rendere la Fiorentina sempre più competitiva in tempi relativamente brevi. E' fondamentale ripartire in una sola direzione!»
Il cammino della Fiorentina è stato fin qui un po’ altalenante: quali giocatori ti hanno maggiormente impressionato?
«Oltre al Veretout della prima parte di stagione, Chiesa e Simeone che comunque devono crescere, acquisire maggiore continuità e freddezza davanti alla porta, diventare più spietati. Le qualità per diventare grandi calciatori non mancano a nessuno dei due.»
Siamo giunti al rush finale e la Fiorentina ha un po’ accorciato la classifica. Può avere ancora ambizione per un posto in zona Europa o è troppo lontana?
«I punti che distano dalla zona Europa sono tanti: nove punti dal sesto posto e tre dal settimo, che potrebbe comunque valere la qualificazione alle competizioni continentali. Un obiettivo difficile ma non impossibile. La Fiorentina deve almeno provarci, e tenere viva la lotta fino all'ultimo sarebbe un bel segnale di squadra viva, orgogliosa, ambiziosa. Questo sarebbe pure il modo migliore per onorare la memoria di Astori».
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