La rivincita di un numero 1
- Daniele Nordio
- 9 apr 2018
- Tempo di lettura: 2 min

In questa Fiorentina che l'Italia pallonara sta scoprendo, sei vittorie consecutive sono un dato statistico raro nella pur gloriosa storia gigliata, e che sta appassionando una tifoseria intera con un gruppo che ad ogni gara ci sta mettendo cuore, impegno e unità d'intenti, c'è un giocatore che si sta prendendo la sua personale rivincita: Marco Sportiello.
Arrivato a Firenze nel gennaio del 2017 dall'Atalanta, dopo che Gasperini lo aveva messo in disparte preferendogli Berisha, si sta rivelando una felice intuizione del direttore Corvino. Una di quelle scommesse, non sempre felicemente riuscite, che Pantaleo da Vernole è abituato a giocare: un giovane italiano, di prospettiva, che ha vissuto un momento di difficoltà e su cui puntarci per rilanciarlo, con un prezzo di acquisto contenuto. Noi possiamo tranquillamente ritenere che i 5/6 milioni che la società viola si è garantita come diritto di riscatto a giugno sul portiere, sia una cifra assolutamente abbordabile rispetto a quanto offre il mercato. Sportiello in questa stagione sta dimostrando, a 26 anni non ancora compiuti, di essere insieme a Donnarumma e Perin nel podio dei portieri italiani del dopo Buffon.
L'avventura a Firenze di Sportiello non è iniziata in maniera facile, i primi sei mesi sono stati di inevitabile panchina in attesa dell' addio di Tatarusanu. Poi, in questa stagione di rivoluzione tecnica, è toccata a lui la maglia di titolare: fino a gennaio un rendimento medio, con qualche

partita eccezionale come contro l'ex Atalanta
all'andata, e pochi errori. Sono bastati, però, un paio di "uscite a vuoto" con Bologna e Juventus per metterlo sulla graticola dei commenti dei media e dei tifosi, che avrebbero voluto provare il giovane e promettentissimo Dragowski e metterlo in panchina. Noi da queste pagine abbiamo sempre sostenuto la titolarità di Sportiello, compiaciuti che anche l'area tecnica non avesse questo dubbio.
Ora Sportiello, dopo la disgrazia di Astori, tra l'altro Marco è stato l'ultimo a vedere Davide da vivo, sembra quasi invincibile: nelle ultime sei partite solo un gol subìto e prestazioni straordinare come quella dell'Olimpico di sabato scorso. Il merito è soprattutto della squadra e della difesa in particolare, ma il portiere viola sta esponendo tutto il suo repertorio: reattivo tra i pali e coraggioso e sicuro nelle uscite basse e alte. Deve sicuramente migliorare nella gestione della palla coi piedi, ma siamo certi che i margini di miglioramenti ci sono.
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